Chapter 34

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Quando vibrò il telefono nella mia tasca, mi accorsi di aver percorso il tragitto dal supermercato fino al mio quartieri senza pensare minimamente che strada dover percorrere, ma piuttosto rimuginando allo strano incontro di Harry e ciò che mi era successo nel parcheggio.

Che qualcuno mi avesse effettivamente seguito?

Il fatto che non avessi più ricevuto messaggi o lettere strane, seppure da un lato mi tranquillizzasse, mi preoccupava leggermente.

Da quello che avevo potuto notare mi sembrava un pazzo non intenzionata a demordere, per cui mi sentivo come se fosse la quieta appena prima della tempesta.

Mi ridestai dal mio flusso di pensieri ed estrassi il cellulare, cercando di non far cadere le due borse della spesa.

E' piu di un'ora che sei fuori.
Riporta il tuo bel culetto a casa.

Arrossii per le parole di Jackson e percorsi gli ultimi metri aumentando la velocità.

Non feci in tempo a suonare il campanello che Edward mi precedette aprendomi la porta.

«Alla buon'ora.» Mi tirò in casa facendomi barcollare e perdere, quasi, l'equilibrio se non ci fosse stato lui a tenermi.

Porsi le borse ai due ragazzi e salii, senza fiatare, essendo troppo esausta, per farmi una doccia e prepararmi per la festa che si sarebbe tenuta a casa nostra.

***

«Sono al piano di sopra!» Urlai a Beth che, seppure fosse appena entrata in casa, aveva già urlato contro Edward e Jackson per il casino che avevano combinato in cucina rovesciando un pacco di patatine.

«Guarda qui cosa ti ho portato?» Mi sventolò in faccia un pacchetto colorato, così, dopo essermi messa la crema per il corpo, l'afferrai e scartai la carta bianca.

«Delle, uhm,» mi coprii la bocca con la mano cercando di non scoppiare a ridere, «lenti a contatto?»

Fingendosi offesa mi colpì il braccio per poi buttarsi sul letto scartando la pila di vestiti che avevo gettato sul materasso indecisa su cosa indossare.

«Certo, ho chiesto a Lucinda quanto ti mancasse per comprartele, perché,» mi puntò il dito contro per poi selezionare cosa farmi indossare. «se avessi aspettato che te le comprassi, probabilmente sarei già stata diplomata.»

Scoppia a ridere della grossa guardandola di sottecchi mentre sogghignava con in mano una gonna e una camicia estiva.

«Ora, mettiti le lenti che ti preparo cosa indossare, okay?» Le risposi con un signorsì signore per poi andare in bagno per finire di truccarmi e infilarmi, dopo svariati tentativi, le lenti a contatto.

La raggiunsi in camera da letto trovandola con le braccia conserte mentre ammirava il suo abbinamento adagiato delicatamente sul letto.

Era una gonnellina scozzese sui toni del grigio e del nero con un top nero.

Da dove diavolo provenivano quelle cose?

«Lo so, devi solo ringraziarmi, per te il Beth's wardrobe è sempre aperto.» La guardai divertita ma comunque spaesata, quello non era tanto il mio genere, seppure fosse un completo strepitoso.

«Ma-» Mi interruppe prima che potessi contraddirla e mi lanciò addosso i vestiti con uno sguardo minaccioso che sembrava intimare di ascoltarla, così, per accontentarla, mi vestii.

Per una volta se avessi cambiato un look, non sarebbe successo niente.

***

Un profumino di stuzzichini proveniva dal piano inferiore, quando fummo sulle scale per raggiungere gli altri, il mio stomaco presa a brontolare facendo ridacchiare la mia amica.

Emerald EyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora