Annotazione di Federico Gaeli: La narrazione di Aurora a questo punto del racconto sembra cambiare. Passa da una prima persona ad una terza persona, i motivi non mi sono del tutto chiari.
Aurora chiuse le palpebre e quando le riaprì, un millesimo di secondo dopo, fu come se vedesse per la prima volta.
Di fronte a lei c'era un ragazzo che la scrutava in silenzio, le stava sorridendo, ma non ci volle molto perché aggrottasse la fronte perplesso. Aveva i capelli lunghi ed in mano aveva un foglietto ripiegato in più parti.
Lei indossava una divisa da cameriera, la camicia le premeva sul petto e qualcosa la stava infastidendo ulteriormente: erano delle calze quelle che stava indossando? Erano pesanti, faceva caldo, le mancava l'aria.
Senza rispondere allo sguardo sempre più confuso del ragazzo, Aurora afferrò il foglietto, che sembrava essere destinato a lei, e fece dietro front per rientrare nel locale. Dove si trovava?«Muoviti, i clienti stanno aspettando»: un cameriere le stava parlando, teneva gli occhi bassi ed aveva le guance arrossate. Il suo tono di voce la infastidì, sembrava che stesse tremando. Lei scosse la testa rifiutandosi di rispondergli e si soffermò a guardare il biglietto che ancora teneva stretto tra le dita. Lo lesse velocemente, ma non riuscì a comprendere quelle parole. Era come un bambino incapace di interpretare il mondo, troppo tempo aveva passato nell'oscurità, era goffa ed imprecisa come le ali stropicciate di una farfalla che esce dal suo bozzolo.
Incastrò il messaggio nella tasca del grembiule e se ne dimenticò immediatamente, altre cose richiamarono la sua attenzione.Vide il bagno ed a grandi falcate lo raggiunse. Doveva togliersi immediatamente quelle calze, le pizzicavano, che fossero di lana?
Qualcuno le urlò dietro, forse ancora quel ragazzo con gli occhi bassi, ma a lei premeva solo di liberarsi di quell'indumento.Bruscamente cercò di sfilarsele, ma, non riuscendo, forzò il processo e le strappò.
Sospirò a fondo sentendo l'aria fresca accarezzarle i polpacci.
Si avvicinò al lavandino e si sciacquò il viso. Fissò la sua immagine allo specchio. Non riconobbe il proprio volto.
Perché tutti quei capelli neri le coprivano il viso? Li scostò, usò un pezzo delle calze per legarli e si concesse di sorridere appena. Il grigio dei suoi occhi era lo stesso delle nuvole che portavano tempesta.Cosa ci faceva in quel posto? Che fosse finalmente riuscita ad uscire?
Aurora si rimirò ancora, fece un passo indietro per controllare il suo corpo. Non lo ricordava così, l'ultima volta che era riuscita ad emergere era poco più di una bambina. Ora era diventata una donna, una bella donna. Una mano percorse la sua silhouette, si fermò sul fondo schiena. Si mise a ridere, si morse un labbro e gemette: «Ce l'ho fatta. Ce l'ho fatta per davvero, sono fuori, sono viva, questo corpo è di nuovo mio».
«Aurora, non puoi permetterti pause, per favore torna fuori». Dalla porta del bagno si affacciò il cameriere, non sembrava convinto dal lasciarla in pace, si stava sforzando di non guardare nella sua direzione.
Che razza di problema ha?Si chiedeva Aurora.
Lo fulminò con lo sguardo, aveva interrotto la sua contemplazione. Gli andò contro e lo scavalcò: «Togliti».
«Cosa? Hai... hai parlato?». Non capiva cosa stesse dicendo, ma il suo stupore fu evidente e tale da non riuscire a passare inosservato.Lei proseguì a grandi falcate e raggiunse l'uscita. Ricordava quel mondo, era rimasta sopita per tutto quel tempo nel cuore di Aurora, ma aveva percepito le cose attorno a lei. I rumori, qualche emozione ovattata. Non era però mai riuscita a vedere, era rimasta come bendata nel buio, con la testa costretta verso il basso a sentire in lontananza un mondo che le era stato precluso.
Aurora le aveva fatto questo, quella ragazza, quella stessa parte di lei, l'aveva rinchiusa e le aveva impedito di uscire per tutto quel tempo.
Ora era riuscita di nuovo a prendere il controllo e nulla le avrebbe impedito di godersi quella vita che le era stata rubata.Aveva fame e non di cibo.
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Nota autrice: Volete capire chi diamine è Federico Gaeli, il nome inserito nell'annotazione in alto?
Ci sono giusto uno sbordello di capitoli tra di noi e questa risposta D:
Lo capirete al capitolo 57, resistete DDDDDD:
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Aurora - Silenzio e Voce [Completa]
FantasyAurora ha perso la sua voce. Qualcuno, un volto che fa fatica sia a ricordare che dimenticare, le ha strappato per sempre la capacità di parlare. Mutismo selettivo: un blocco psicologico che le impedisce di esprimersi. La sua vita si accartoccia su...