<<Chi è?>>.
Toc.Toc.
Non era Trevor e questo lo avevo appurato.
Mi avvicinai leggermente alla porta e ripetei: <<Chi è?>>.
Il tamburellare si interruppe, seguito da un sussurro fioco: <<Credo di essermi persa>>.Rimasi immobile per un istante, poi senza indecisioni aprii. Avevo pensato d'andare a cercarla per chiederle cosa mi stesse nascondendo Nathan, ma sembrava avermi trovata ancora lei per prima.
Di fronte all'uscio era in attesa una Morte pallida e smunta; indossava la lunga mantella ed il bianco del suo viso, in contrasto con il nero del tessuto, creava un contrasto impressionante.
<<Ti sarei venuta a cercare presto>>.
Lei aveva gli occhi spalancati e tremava appena: <<Mi sono persa>>.
Era ancora in quello stato di shock. Mi scostai: <<Puoi entrare se vuoi>>.
Non se lo fece ripetere ed andò a sedersi sul letto. Io controllai il corridoio per accertarmi che non ci fosse Trevor nei paraggi e chiusi tutto.
Mi voltai: <<Cosa ci fai qui?>>.
Le sue pupille iniziarono lentamente a spalancarsi, balbettò qualcosa, ma poi si riscosse: <<Eh?>>. Si era calmata.
L'espressione spaventata lasciò spazio ad un profondo sbuffo seccato: <<Oh no, di nuovo>>.
<<Cosa?>>: chiesi avvicinandomi.
Mi fece segno di sedermi accanto a lei ed ubbidii: <<Per quanto io tenti di non cedere, finisco sempre per ritrovarmi addosso a te. Volevo ignorare il tuo caso, sai?>>.
Aggrottai la fronte: <<Ma che stai dicendo?>>.
<<Sto dicendo che avrei voluto evitarti, ma sembra che il dovere mi chiami>>.
Guardai le sue mani bianche sporgere dalle larghe maniche: <<Quale dovere?>>.
<<Essere la tua guida, la tua bussola. Non che ne sia felice, ma penso di doverti aiutare a districare qualche nodo, altrimenti è probabile che continuerò a perdermi>>.
<<Una bussola non si perde>>.
<<Ma se attratta da un polo instabile, sì. Finché tu sarai persa, anche la tua bussola lo sarà>>.
<<Io...>>. Parlare con lei era come discutere con un grandissimo rebus: <<Io non ti capisco>>.
Annuì: <<È normale>>.
Aspettai che aggiungesse qualcosa, ma non lo fece.Agitata mi alzai e giocherellai con le mie dita rattoppate: <<Ho delle domande. Anzi, una domanda, solamente una>>.
Fece un gesto delicato con una mano ed i suoi occhi incorniciati da ciglia color neve si socchiusero: <<Dì>>.
<<Morte, credo che Nath->>.
<<Puoi chiamarmi con il mio nome>>.
Fermai la mia passeggiata isterica e la guardai perplessa: <<Hai un nome?>>.
<<Daffodil>>.
Mi scappò un sorrisetto: <<Nome particolare>>.
Sembrò seccata dalla mia affermazione: <<Me lo diedero Nathan e Ryan anni or sono per smetterla di chiamarmi Morte, sono molto più simpatica e divertente di quella macabra rappresentazione>>.Annuii ignorando il suo discorso e ripresi: <<Dicevo, Daffodil, credo che Nathan mi stia nascondendo qualcosa>>.
<<Esatto>>. Aspettai ancora che proseguisse, ma di nuovo non lo fece.
La intimai con dei gesti: <<E quindi? Dimmelo>>.
Rise aspra: <<Ehi bella, voglio aiutarti, ma non posso spiegarti tutto il puzzle. Che senso avrebbe altrimenti?>>.
Strinsi gli occhi a fessura: <<Ed allora dì qualcosa che non somigli ad una stramaladettissima ed incomprensibile figura retorica!>>.
Si mise più comoda sul letto: <<Non le capisci solamente perché non sei in grado di vedere il complesso. Cosa ti avevo detto al nostro prima incontro?>>.
<<Di rimanere lontana dal bianco e di rimanere vicina al nero>>.
<<Hai seguito la mia indicazione?>>.
<<Ryan mi ha inseguita>>.
Sghignazzò: <<Ah, tipico, tipico>>.
Supplicai: <<Daffodil, ti prego!>>.
Mi fissò ancor più seccata: <<Hai avuto tanti indizi davanti a te e non sei mai stata in grado di vederli, comincio seriamente a pensare che tu sia idiota>>.
Incassai l'offesa e non scollai il mio sguardo dal suo così cristallino. Sibilai: <<Saresti tanto gentile da illuminarmi?
<<Forse>>: mi dedicò un sorriso vispo, <<Ma dovrai capire da sola la soluzione finale>>.
<<Non mi stai dando neppure il problema dal quale iniziare>>.
<<Oh, l'enunciato del problema lo hai tu da tempo. Lo so cosa ti ripeti nella testa, che ti credi. "La ragazza potrebbe essere ancora viva", "Ma cosa ci faccio io qui nel Tartaro?". La risposta esiste>>.
Fece una pausa e disegnò ancora quell'espressione divertita: <<È qui, nascosta da qualche parte>>.
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Aurora - Silenzio e Voce [Completa]
FantasyAurora ha perso la sua voce. Qualcuno, un volto che fa fatica sia a ricordare che dimenticare, le ha strappato per sempre la capacità di parlare. Mutismo selettivo: un blocco psicologico che le impedisce di esprimersi. La sua vita si accartoccia su...