Capitolo 1

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Con un sorriso grande quando una casa entro, seguo il rumore dei passi di Ingrid, vanno verso il piano superiore.

Questa casa ha due piani, è enorme.

"Allora, io sto in questa camera, tu invece accanto a quella di Nicolas"
Ha un po' il fiatone, dov'è finito suo fratello?!

Mi affianco a lei e la aiuto a posare le sue cose.
Per riposarsi si siede sul letto e riprende fiato.

"Grazie"
Mormora, nel frattempo si leva il giubbotto.

Come fa?!
Io sto congelando.

"Non devi neanche dirlo"
Sorrido per rassicurarla.

Prendo alcuni suoi vestiti e li metto nell'armadio, di legno scuro, che si mimetizza con lo stesso colore delle pareti.
Tutto in legno scuro, tranne il letto, la scrivania e la sedia.
Inoltre le lenzuola danno un tocco di colore, insieme alle tende bianche.

"Grazie Giulia, ora sto meglio"
Si alza in piedi e fa quello che qualche secondo fa stavo facendo io.

La lascio da sola ed esco fuori dalla valigia i vestiti, per posarli nell'armadio.
Ho un letto di una piazza e mezza, come Ingrid.
Una lampada grande, di metallo vicino la porta finestra, la quale conduce ad un balcone con una vista stupenda.
Una tenda grigia, con dei decori a forma di cuore bianco.

Sopra la scrivania c'è un orologio a muro moderno color lilla, accanto alla porta c'è una abat - jour, lilla dello stesso colore dell'orologio.

Poi c'è una bacheca con delle spillette, per tener fermi i foglietti, con le punte colorate.
Infine tre quadri, piccolini ma molto carini, del paesaggio norvegese.
Inoltre vicino all'armadio c'è uno specchio di quello con i piedi, stretto e lungo.

Sono stupefatta da tanta bellezza, con poche cose e soprattutto semplici, è un sogno!

"Ti piace?"
La voce di Nicolas attira la mia attenzione e mi giro verso di lui.
È appoggiato allo stipite della porta.

Col sorriso di chi non ha pensieri ed è felice.
"Moltissimo"
Rispondo alla sua domanda, seguendo i suoi movimenti.

Ci avviciniamo l'un l'altro.
"Ho accesso il camino, inizia a toglierti il giubbotto"
Tremante, e col suo aiuto, levo quello strato in più di calore.

I denti ritornano a battere.
"Uuh, sei così dolce quando tremi.
Vieni qui"
Dovrei prenderlo a schiaffi, ma sento troppo freddo e mi rifugio tra le sue braccia, muscolose e calde.

"Ma come fate?!"
So già la risposta, ma è più forte di me.

"Amore io qui ci sono nato"
Mormora, mando a fanculo tutta la frase.

Il mio cuore perde il battito quando le mie orecchie si immergono in quella parola.

Amore, mi ha chiamata amore.

"Ti prego dillo ancora"
Mi stringi ancora di più a me stessa, ma vengo riscaldata interiormente da una delle parole più belle di tutte.
Amore.

"Amore io qui...?!"
Lo fermo, avvolte sa essere proprio ingenuo.

"Mi basta solo la prima parola"

"Perché tu sei il mio amore"
Dice infine, dondolandoci dai nostri corpi uniti.

Buonanotte!
Fatemi in bocca al lupo per domani!

Un amore impossibile 2. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora