Giulia non sa più niente della sua famiglia, ha lasciato Riccardo ad occuparsi di tutto.
Lascia in Sicilia la sua migliore amica e Lorenzo.
Se ne va insieme al suo ragazzo, Nicolas che deve tornare in Norvegia insieme a sua sorella, al termine della...
"Ma sei fuori!? Dimmi cosa ti ha fatto di male Giulia!" Sbotto contro di lui, che non si è smosso di cinque centimetri.
"Ho detto semplicemente quello che penso, e giusto. Se fosse mia figlia non gli avrei permesso di avere una relazione con un ragazzo così tanto più grande. Non per Nicolas" Farfuglia continuando a magiare, tiene l'attenzione su altro.
"Mettiamo caso che fosse tua figlia, dopo il tuo comportamento, sai che lei ti odierà. Potrebbe passarle, potrebbe scappare di casa, riderci in futuro, o coltivare un rancore verso di te" Qui sto mettendo in ballo il futuro nostro, per il bambino e per la salute di Giulia.
Anche se non lo dimostra ci rimane male ogni volta, solo suo fratello dopo aver parlato col mio. E quello si può anche capire, non si può lasciare una ragazza con un ragazzo più grande senza sapere chi sia.
Quello che vorrebbe è un po' di solidarietà, non vuole portare un'armatura sempre e contro tutti.
E penso voglia lo stesso Nicolas.
"Io sarei suo padre, penso solo al meglio per lei" Finn, il principino si degna di alzarsi e di guardarmi in faccia.
"Senza dubbio, ma non c'è nessun manuale, dagli errori si sbaglia. Ma un genitore deve capire quando buttarsi, e quando fare un passo indietro ed ascoltare il proprio figlio" Lo incalzo, tanta superiorità. Quando è stato il primo a dichiararsi fuori.
Non lo capisco proprio.
"Alla fine come lo vuoi chiamare?" Si alza e tocca la mia pancia.
Ho deciso di chiamarlo Jørgen. Un tipico nome norvegese. Anche se non sarò qui, voglio che mio figlio sappia quali siano le sue radici.
"Jørgen" Non so se per il nome o per il tocco del padre.
Il bambino inizia a scalciare. Fa un po' male, ma per fortuna dura poco.
Finn spalanca gli occhi e sorride. "È lui!"
Annuisco. Si abbassa, per essere all'altezza del ventre.
"Ciao, sono io il tuo papà" Vorrei prendere il telefono e fargli una foto.
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Jørgen smette, in quel momento ritorno in me. Con una scusa gli dico di uscire.
"Ingrid preparati che dobbiamo andare da mamma e papà" Mio fratello sfreccia davanti a me arrabbiato come mai.
GIULIA'SPOV.
"Giulia sveglia" La voce dolce di Ingrid mi sveglia.
Vedo che la macchina è ferma, dobbiamo essere arrivati.
"Nicolas è già dentro"
Scatto all'impiedi ed entro, insieme a lei.
Apro la porta ed un vaso si frantuma accanto al mio orecchio.
Spero vi piaccia, chiedo scusa è corto, ma sto poco bene.