Capitolo 10

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"Buonanotte"
Un po' preoccupato mi lascia un casto bacio sulla guancia.
Esce dalla mia stanza.

Con Ingrid non ha potuto scusarsi, ancora dorme.
Ci penserà domani.
Per tutta la sera non ha fatto altro che essere agitato.

"Ricordati se hai bisogno non esitare a venire nella mia camera"
Impacciatamente, sporge solo il viso.

"Non dirmi che hai paura dei mostri?
Possono rapirmi?"
Scocciata di questa sua insistenza, lo prendo in giro.

Mi sento come se mi vedesse piccola, talmente tanto da avere paura del buio.
Cosa che ho, ma son dettagli.

Forse potrebbe essermi utile perché quando dormo a casa di qualcuno, la prima volta non riesco a chiudere occhio, anche se ho sonno.
Dopo, posso anche viverci in quella casa.

Birichina, vuoi andare in camera di Nicolas.
Infatti non ci andrò.

Non sono io quella che potrebbe avere pensieri poco casti fra i due.

"Se la pensi così.
Buonanotte"
Con un'espressione sconvolta e triste, finalmente va in camera sua.

Chiudo la porta e mi cambio, mettendo un comodissimo e pesantissimo pigiama.

In quei secondi con addosso l'intimo, ho tremato peggio di un chiwawa.
Dopo aver piegato i vestiti, mi rifugiai sotto le coperte.

Metto le cuffiette nelle orecchie, inizio a controllare delle chat mie e dei miei genitori, cerco la parola Australia.

Niente!
Da dove gli è venuto in mente io non lo so!

Getto con forza il telefono sul pavimento.
Sono tranquilla perché ha la cover, ha anche il vetro temperato, quindi è super protetto e posso stare super tranquilla.

È notte fonda, ho provato a chiudere occhio, ma non ci riesco.
Ecco lo sapevo.

"Proviamoci ancora, non è così difficile"
Borbotto con me stessa, provando a convincermi di poter dormire, anche se rido dentro di me.
Già so che starò da Ingrid, o da Nicolas.

L'ultimo, non sarebbe il caso.
Una grandissima affermazione di coerenza ed autostima.

Metto il cuscino sotto la mia pancia.

La mia pazienza sta giungendo al limite.
"Basta!"
Balzo fuori dalle coperte.

Corro, provocando un leggero scricciolio del pavimento.
L'atmosfera perfetta per un film horror.

Entro in camera di Nicolas.
Spero di non fare rumore.

Mi riscaldo sotto le sue coperte, profumate di lui.

Poggio la testa sul suo petto, il suo battito cardiaco è un suono paradisiaco.
Riesce a sostituire una ninna nanna perfetta.

Sento Morfeo avvicinarsi.
"Tranquilla, ci sono io"
Nicolas dice questa frase prima che mi addormenti.

Vi chiedo scusa.
Perché avevo in mente altro, un capitolo diverso e più lungo.
Ma domani i miei amori fanno il compleanno e così ho aiutato in cucina per dei dolci e salatini.
Domani mi farò perdonare!

Con un capitolo incredibile e lungo.
Spero vi piaccia!

Un amore impossibile 2. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora