Capitolo 65

3.2K 149 11
                                    

Oggi doppia pubblicazione.
A dopo!
~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Da quel giorno, forse uno tra i più belli e significativi della mia vita.
Anche se ho comunque quattordici anni.

I giorni hanno deciso di fare una gara di velocità, visto la poca durata del tempo.
E domani parto, per tornare a casa.

Mi sembra ieri che sono arrivata qua e quando lo dico, Nicolas mi ripete in tono felice.

'Significa che ti sei divertita, è questo l'importante'
Ed ogni volta, alla fine di questa frase non può mancare il bacio a stampo.

Non sono dell'umore di fare nulla e sono anche spaventata di tornare a casa.
Sicuramente Riccardo parlerà di quelli che fingevano di essere i miei genitori.
Io voglio solo godermi la mia adolescenza, non ho tempo da perdere.

Se loro hanno deciso di andarsene e di farmi questo, ne pagheranno le conseguenze con la loro coscienza, sempre se ne hanno una.

Ho provato a passare quanto più tempo possibile con il mio ragazzo, com Jørgen ed Ingrid.

Nicolas ieri si era ingelosito di suo nipote, perché passavo molto più tempo con lui e mi comportavo in modo diverso.

Il che ci sta, stiamo parlando di un bambino.

Ho passato il resto del tempo a dirgli che ero più triste di stare lontana da Jørgen che da lui.
Si arrabbiava in modo incredibile.

Tramite telefono, mio fratello mi ha avvertita su alcune cose.
Ovvero, l'aggiunta di Lorenzo e Fede all'aeroporto, la mia uscita con loro e poi l'organizzazione del mio compleanno.

Ci ho pensato molto e sono riuscita a trovare la conclusione migliore per me.
Senza Nicolas e tutti gli altri non voglio festeggiare.

Riccardo è il migliore, ma adesso altre persone si sono fatte spazio nel mio cuore e credo sia meglio dire la verità che fingere tutto il tempo, con scarsissimi risultati.

Come due complottisti, i due maschi alpha non era d'accordo.

'Tu devi festeggiare!'
Dicevano in maniera differente.

Uno più calmo, Riccardo.
L'altro come un sergente che urla alle reclute di muovere il culo, durante le esercitazioni.

Ieri sera non riuscivo a dormire, anche se ero tra le sue braccia, non riuscivo ad accettare la situazione in cui mi ero cacciata.
Il giorno dopo me ne sarei andata, avrei lasciato qui queste persone stupende che non sapevano quando sarebbero tornate in Sicilia.

E nel mentre avrei ripreso la mia vita di sempre, nel vero senso della parola.
Perché da quando ho incontrato Nicolas era tutto diverso, e senza di lui sarà tutto noioso e deprimente come prima.

"Pronta per la partenza?"
Siamo in aeroporto.

È agitatissimo, io un po' meno, però non sono tranquilla.

Spero che quella troia non si avvicini a Nicolas, il tempo che io sarò via.
Spero che Fede stia bene, spero che Riccardo abbia mantenuto la promessa, voglio solo abbracciarlo e parlare chiaro con lui.

Ora faccia a faccia dovrà dirmi tutto

"Si, anche se non è facile"
Sospiro.
Abbasso la testa e poso un attimo la valigia.

"Perché?"
Domanda avvicinandosi.

"Questo via vai continuo, i problemi che ci sono a casa, i problemi con Ingrid.
La gatta morta della tua ex"
Dico con odio.
Mormoro infine, a lui da un po' fastidio.

Gli piace la mia gelosia, ma non sopporta che io mi sia fissata con quella.
Il suo nome mi fa pure vomitare e mi porta a stringere le mani in due pugni.

"Tu di me ti fidi, allora non hai nulla di che temere"
Alza le spalle.

"E va bene, ma tieni gli occhi aperti"
Gli dico come avvertimento.

"Ora basta parlare di lei, tra poco te ne vai e perdiamo tempo con lei"
Ha ragione.

Da un po' di tempo Nicolas si prende troppe libertà, come quella di ora.
Di baciarmi davanti a tutti.

Ma ci sene frega.

Ricambio il bacio, faccio un piccolo salto e lui mi prende in braccio.
I miei capelli sciolti, coprono il suo viso.

"È questo quello che volevo fare"
Sussurra una volta allontanate le nostre labbra fameliche.

Rido.
Gli do un altro bacio a stampo e scendo.

"Mi macherai"
Dico triste, senza guardare i suoi occhi, con la paura di non poter più camminare.

"Anche tu scricciolo, anche tu"


Un amore impossibile 2. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora