Un amore impossibile 2.

Capitolo 25

NICOLAS'S POV.

Continuo ad abbassare la maniglia, nella speranza che non si sia chiusa a chiave.

Questa sua reazione mi mette l'ansia.

Adesso dovrei fare la solita scena da film che prendo le chiavi, perché io ovviamente ho la chiave di tutte le stanze.

Ora come cazzo faccio?

Allora, stiamo calmi.
È tardi, sarà arrabbiata.
Lasciamo perdere.

Giro i tacchi e vado a dormire con un morbido pigiama.
Riesco a tirare un sospiro, quando mi rilasso a contatto con il materasso.

Chiudo gli occhi, forse ancora più agitato di prima quando ripenso alla porta di Giulia chiusa a chiave.

GIULIA'S POV.

"Giulia!
Giulia!"
Un rumore mi rovina il sonno.

Sono tutta rotta, mi fa male tutto.
"Ancora cinque giorni"
Faccio il numero cinque con la mano, borbotto a bassa voce.

"Giulia!"
È una voce maschile, Nicolas.

No!
Non voglio vedere nessuno.

Ma se continua a bussare così, si rompe la mano.
"Nicolas che vuoi?"
Urlo così che mi senta.

"Apri la porta è da stamattina che provo a svegliarti"
Con svogliatezza mi alzo e vado ad aprire.

Senza guardarlo ritorno a letto.
"Buongiorno anche a te"
Entra in camera.

"Possiamo parlare?"
Borbotta dietro di me.

Faccio di no con la testa.
"Andiamo, non sei quel genere di ragazza"

Arrabbiata mi giro.
Di quale genere di ragazza sta parlando?

"Che genere di ragazza?"
Domando, volendo che completi la frase.

Se sbaglia risposta lo prendo a schiaffi, ora!

"Che si nasconde"
Almeno non ha detto quello che pensavo.
Ma comunque non è proprio un complimento il suo.

Tiro su il mio corpo, con un'energia pari a zero.
Con le gambe incrociate, lo fisso.

"Volevo spiegarti, ieri sono stato fregato dai miei!
Non sapevo nulla si Frida, te lo giuro e non volevo neanche baciarla, volevo mandarla via..."
Abbassa la testa in imbarazzo.

In quel momento deve averlo baciato.
Sapere che lui non c'entra nulla riesce a farmi stare meglio.

Prende posto accanto a me.

"Non era mia intenzione ferirti"
Accarezza la guancia.

"Va bene, ma per ora voglio solo distrarmi"
Credevo di essere forte abbastanza.
Bugia.

Mi allontano e gli dico ciò che ho pensato stanotte.
Devo stare meglio e godermi, anche se pochi momenti la vita al meglio.

"Si, ho pensato di uscire.
Io e te"
Segue i miei movimenti, prova a circondarmi i fianchi con le sue mani.

"Ok, io vado a mangiare"
Borbotto, levandomelo di dosso.

In cucina anche Ingrid prova a parlarmi, ma riesco solo ad allontanare tutti.

So che è corto e forse noioso, ma domani due aggiornamenti.