Capitolo 19

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"Allora ciccio bello bua, chiamami ancora bambina e ti spacco la faccia.
E te lo meriti pure, visto la grandissima stronzata che hai fatto ad Ingrid ed al bambino"
Mi alzo spostando la sedia.

Finn, rimane di sasso, a causa della mia imposizione di ferro.

"Io vado in camera"
Sbotto.

Sa che nelle mie parole, se detto com disprezzo, c'è del vero.
Chiudo la porta e mi butto sul letto.

Non posso credere che ha avuto la faccia tosta di giudicare me.
Come possono pensare le persone che noi siamo un numero, noi non possiamo essere definiti un numero.

E non possiamo essere classificati per il numero.

Ho un cuore?
Respiro?
Bene, allora non ho proprio niente di particolare, da far nascere questo stupore in ogni persona a cui dico la mia età.

La cosa che mi fa abbattere è la mia consapevolezza, quando sarò una quindicenne la cosa non cambierà.

Diranno stupiti 'ma tu hai vent'anni e lei ne ha quindici.
È una bambina!'

Vi vorrei urlare 'mi vedi prendere il latte dalla mamma.
No?
Bene eccoti la risposta!'

Dio!
Il nervoso, sembra il miglior passatempo delle persone, farmi venire il nervoso.

"Piccola"
Nicolas bussa alla porta.

Adesso sarà preoccupato e vorrà vedermi, ma io non ne ho voglia.

"Non puoi entrare"
Rispondo, rimanendo con le braccia conserte sotto il mento.
Fisso il panorama che mi si presenta al di fuori del vetro,del mio balcone.

"Avanti fammi entrare"
Uffa.

"Mi sto cambiando va bene?!
E sono anche in quel periodo del mese e non penso tu voglia vedere"
Mento.
Mi interrompe.

"Che schifo, ho recepito il messaggio"
Esclama disgustato.

Lo sapevo, parla con qualsiasi uomo di questa cosa e cadono come pere cotte.

Ghigno,con soddisfazione.
Adesso se ne andrà.

"In dieci minuti devi aver finito no?"
No, non se n'è andato.
Voglio rimanere da sola, perché non lo capisce.

E se glielo dico io, mi sentirei una merda.
Nicolas è così dolce a voler venire qui, per sapere come stavo ed io come una psicopatica col ciclo, gli urlo in faccia 'no!' .

"Nicolas non mi sto vestendo, altrimenti tu potresti entrare"
Continuo a mandare avanti questo teatrino, ben costruito.
O almeno credo.

"Sai, rischio.
Almeno muoio per mano tua in caso"
Che cocciuto.

Sbuffo, ma perché non capisce?!

"Lo sapevo!"
Ed eccolo felice come un bambino.
Si distende accanto a me.
Io sono a pancia sotto, lui a pancia in su.

"Forza, fammi un sorriso"
Col dito tocca la mia guancia e successivamente, la mia fossetta.

"Perché non può esserci una persona, dico una soltanto che ci dica 'che siete carini' o qualsiasi altra cosa positiva, invece di giudicarci sempre.
Infondo la mia età è solo un numero, a cosa serve poi?
Ti giuro più provo a capire e più"
Unisce le nostre labbra in un bacio lento.

Che sbruffone.
Ma almeno adesso sto meglio.

"Credimi amore, è tutta invidia.
Ogni volta ti adoro, li fai spaventare a morte.
Tu sei mia hai capito e la prossima volta, fammi parlare e vedrai che  non sono da meno"

Annuisco contenta per la prima volta di avere qualcuno che mi vuole solo per se, e pronto a proteggermi.

Regalo!!

Un amore impossibile 2. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora