Capitolo 20

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#ONELOVEMANCHESTER!

Volevo ringraziare una ragazza Silviaerughetti che ha fatto la cover del mio libro.


Ecco, la adoro e non smetterò mai di ringraziarla.
E non smetterò mai di farlo neanche con voi, che leggete il mio libro e lo amate.

Grazie.

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Ridiamo a crepapelle, abbiamo deciso di vedere dei video su youtube.

"Mamma mia che cretini!"
Commenta Nicolas.

"E non hai visto le ragazze!"
Rido.
Ho visto varie volte questo video, e non smette mai di stancarmi.

Alcune persone non le capisco, perché mangiarsi la pannocchia con il trapano?
E poi gustamente ti volano i denti, genio.

"Scusa"
Vedo il busto del mio ragazzo alzarsi, prende il telefono.

Inizia a parlare in norvegese, chi è?
Mi auguro che non sia quella gatta morta della sua ex!

È molto agitato ed arrabbiato.
Non penso parli così alla sua ex.

Di cui abbiamo parlato ed è stupito quanto me, solo ora ha iniziato a cercarlo.

Però solo a me questa coincidenza non mi quadra, Nicolas dice che le coincidenze esistono, sono io avvolte troppo paranoica.

Inutile dire che lo volevo strozzare, ma ho lasciato perdere.

Si alza di scatto, gesticola e continua ad urlare.

Attacca e lancia il telefono sul letto.

"Preparati, dobbiamo andare dai miei.
Non né fanno una giusta!"
Adirato esce dalla camera, sbatte la porta.

Le temperature si sono abbassate, meglio cambiare il di sopra.
Dell'armadio tiro fuori un maglione bianco.

Tremolante tolgo la maglietta e la giacca, per indossare il maglione, leggermente bucherellato.

Ci tengo al mio alito, voglio fare pure bella figura.
Ho una fissa con la pulizia dei denti, li lavo energicamente.

Asciugo la bocca.
Senza farli aspettare esco dalla camera.
"Giulia"

Ingrid mi chiama.
Annuisco, per farla andare avanti.

"Mi dispiace per prima.
L'ho fatto andare via"
Dice con la testa china.

Si sente in imbarazzo.
"Grazie, ma davvero era la tua serata.
E non è colpa tua"
La abbraccio.

"Ora dobbiamo andare"
La seguo ed usciamo di casa, il mio ragazzo è già dentro la macchina.

Saliamo.

"Ora ci spieghi cos'è successo?!"
Commenta sua sorella, mentre siamo per strada.

Non distolto lo sguardo da lui, dai suoi pugni chiusi, dalle sue vene che stanno per esplodere, dal suo sguardo fisso e pungente.

"Lasciamo perdere, dobbiamo solo andare a casa.
Quando mi passerà forse te ne parlerò"
Zittisce Ingrid.
Rimango un po' delusa, non mi ha menzionata.

Che mi dovevo aspettare, infondo sono problemi familiari, ed io non sono loro consanguinea.

Ma per me i legami di sangue siamo nulla in confronto a quello di cuore, o sentimentali.

"E va bene"
Sbuffa la ragazza.

Tengo la bocca chiusa, mi sento un po' il terzo in comodo.
Guardiamo il lato positivo.

Posso schiacciare un pisolino.
Ripeto non sono una loro familiare, inoltre se non dice quale sia il problema come lo aiutiamo a stare meglio.

Chi se ne frega dei suoi genitori, è lui quello che ha sempre sofferto.
Ed anche a kilometri di distanza riescono a farlo ancora.

Penso a mio fratello, alla mia amica.
I momenti migliori della mia vita, porto il mio corpo ad uno stato di sonnolenza e meritato relax.

Dovrei riposare.
Chiudo lentamente gli occhi e chiudo la mente.

Riesco a sentirmi più leggera e sto anche meglio.

Sospiro prima di abbandonarmi a Morfeo.

Spero vi piaccia!

Un amore impossibile 2. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora