Capitolo 59

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NICOLAS'S POV.

Giulia è crollata subito appena ha toccato il materasso.

"Nicolas è già il terzo episodio questo mese, devi farti controllare da qualcuno"
Ho raccontato a mia sorella di quello che è successo poco fa.

Solo lei è a conoscenza di questi miei mancamenti in questo mese.
Giulia è solo una ragazzina, e non lo dico nel modo dispregiativo che pensa lei.

Perché è un orsacchiotto, perciò chiamarla bambina non mi sembra proprio il caso.
Ragazza penso di correre troppo.

Ragazzina mi sembra perfetto, se lo si dice in maniera corretta.

Ma c'è da dire che lei si comporta come una persona molto più grande di quattordici anni.

"Tu però devi tenerti Giulia, lei mi ha visto solo oggi"
Le dico col dito verso di lei.

Giulia non deve sapere nulla.

Ha già vari problemi, ci manco solo io per completare la torta.

"Va bene, ma tu promettimelo!"
Dice Ingrid seria.

Annuisco, l'abbraccio.

"Forza piccola, sorridi"
Chiedo a mia sorella, un poco dispiaciuta.

"Tranquillo, vado a dormire"
Bacia la mia guancia e se ne va a letto.

Resto ancora un po' sveglio, penso, faccio avanti e indietro per la camera.
Inizio a sentirmi stanco, ed arrivo con gli occhi pesanti in camera mia.

GIULIA'S POV.

Avete presente quelle giornate in cui avete un morale uguale a zero?
Bene io mi sono appena svegliata ed ho il cuscino in un lago.

Le domande che non si sono fatte presenti prima, sono arrivate tutte in un colpo solo.

Io chi sono?
Chi sono i miei genitori?
Ho dei fratelli?
Perché mi hanno lasciata?
Mi hanno lasciata o sono stata i servizi sociali?
Come stanno ora?
Mi pensano?
La data che conosco io è realmente la mia data di nascita?

Ho davvero una lista piena di queste domande.
Che mi hanno fatto scoppiare, mi hanno fatto stare male.

Ho chiuso la porta a chiave, per nascondermi da Nicolas.

E puntualmente bussa alla porta.
"Scricciolo, avanti apri la porta"

Trattengo i miei singhiozzi, adesso anche se asciugo il mio viso, non cambierà nulla.
Su di me si nota per venti minuti se ho pianto.

Faccio finta di vestirmi per far passare più tempo possibile.
Prendo una tuta a caso, blu scuro.

Prendo un bel respiro profondo ed apro la porta.
Ha inizio il suo quarto grado.

I suoi occhi viaggiano su tutto il mio viso.

E poi crollo quando le sue braccia mi stringono forte a se.

Un amore impossibile 2. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora