Capitolo 54

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GIULIA'S POV.

Sono super contenta, mi ha dato ascolto.
Non volevo insistere, anche perché lui non ci sta bene.

Loro ci hanno sofferto e so il sacrificio che sta facendo per me, ora.
L'ho lasciato libero di scegliere, lo avrei capito.

Ora sono un po' nervosa, perché da come ne parlano, anche i ricordi che hanno di loro sembrano i nuovi Hitler.

So come tenere testa alle persone, ma non così tanto eh.

"Inizio ad essere nervosa"
Confesso ridacchiando, mi sembra così strano.

Nicolas ha continuato tutto il tempo a guardare avanti a se, non ha aperto bocca o cercato la mia mano.
Niente.

"Vuoi tornare a casa?"
Domanda subito.

E no caro, io non mi tiro indietro.

"Dopo che mi sono svegliata presto che mi sono truccata, vestita bene e sono anche per strada.
Ritorno indietro?
Mai"
Dico sorridente, per prenderlo in giro.
Mi avvicino e gli do un bacio sulla guancia.

"La mia guerriera"
Dice a bassa voce, ridacchiando.

Poggia un gomito sul finestrino e strofina il diti indice con labbro inferiore.

La macchina si ferma di fronte casa sua.
Ho gli occhi spalancati, per il nervoso.

Prendo un bel respiro.

"Ci sei?"
Domanda Nicolas.
Annuisco.

Lo blocco per il polso, appena apre lo sportello.

"Promettimi che mi stai accanto però"
Sussurro quasi in tono supplichevole.

Inizia a stringere la mia mano alla sua.
"Sempre"
Bacia le mie labbra, un semplice bacio a stampo.

Con una carica e sicurezza in più.
Scendo dalla macchina.

Lui bussa alla porta.
Restiamo fuori per cinque minuti.

"E comunque sei sempre vestita bene, non solo oggi"
Riprende quella parte del mio discorso.

"Grazie"
In cerca di calore lo abbraccio.
Nicolas alza il braccio, mi ritrovo tra il suo braccio ed il suo petto.

Porto la manica della giacca alla bocca.

"Nicolas!"
Esclama sua mamma.

Ha un sorriso raggiante ed i suoi occhi brillano.
Tutto sparisce quando vede anche a me.

"Ciao"
La saluta, con mooolto entusiasmo il figlio.
Ovviamente scherzo.

"Entra"
Sua mamma si fa da parte.

Il salotto è davvero grande, con tantissime finestre.
Di conseguenza è molto luminoso.

"E lei chi è?"Domanda con quasi orrore sua madre in Norvegese

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"E lei chi è?"
Domanda con quasi orrore sua madre in Norvegese.
Quando tornerò a casa parlerò a tutti in Norvegese.

Si me la tirerò.

"Giulia, la mia ragazza"
Parla Nicolas.

"Piacere"
Allungo la mano, non la stringe.

Delusa retrocedo la mano.

"Chi è?"
Una voce maschile e forte mette in agitazione il mio ragazzo.

"Mio papà"
Sussurra Nicolas al mio orecchio.

Ecco, ora muoio.

Stringo la sua mano, ancora più forte.
"Nicolas e la sua.. ragazza"

Annuncia la signora.

Un signore alto, con qualche ruga attorno agli occhi, biondo ed occhi verdi entra nel salotto.

"Sua figlia vorresti dire"
Simpatico, ridacchia.

Almeno è stato originale.

"La prego, non inizi anche lei con questa storia"
Dico.

I due genitori mi rivolgono un'occhiataccia.
Meglio stare zitta, ho recepito il messaggio.

"E sentiamo quanti anni hai?"
Domanda il papà di Nicolas.

"Quasi quindici"
Rispondo, con un magone in gola.

"Nicolas si può sapere che ti passa per la testa?
Stai con una bambina, mi auguro che non sia una sciagurata in cerca di qualche fine o di strani comportamenti"
Ferma un attimo.

Che diavolo pensa sua mamma di me.
"Senta, sono io a volerla vedere, ma stia tranquilla non sono una stupida con idee assurde in mente"
Inizio a parlare con sicurezza facendo vedere il mio carattere.

"Giulia è la ragazza più tosta e apposto che io conosca"
Mi difende Nicolas, toccando la mia spalla.

"Nicolas perché non torni con Frida, quella ragazza era così perfetta per te!"
E no ora sbotto male.

Distruggo tutto qui!

Spero vi piaccia!

Preparatevi alla battaglia!

Un amore impossibile 2. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora