Capitolo 12

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GIULIA'S POV.

Maria che caldo!
Anche se ricordo di essere con Nicolas, in Norvegia, non riesco a spiegarmi il perché di questo mio improvviso caldo.

Ho gli occhi pesanti, la schiena umida completamente appiccicata al pigiama.
Detesto questa sensazione, odio i vestiti attaccati al corpo a causa del sudore.
Inizio ad ingoiare la saliva, ho la gola secca, e lo stesso vale per le labbra.

Ma che mi prende?
Con l'intento di sbattere la mano contro la fronte, tocco qualcosa di fresco.
Ah, il paradiso.

Però è strano, la tiro via e davanti ai miei occhi mi si para uno straccio o pezza bianca bagnata.

Guardo stranita il comodino accanto a me, con acqua, cellulare mio e di Nicolas.
Tra l'altro, dov'è finito?!

Tutto si fa più chiaro quando vedo un pacchetto pieno di medicine, pillole per essere precisi.
Con sopra un termometro, che afferro subito.

Mi tiro su, poggiando la schiena sul cuscino e dopo aver alzato il braccio, lo metto tra il braccio e l'ascella.
Non ho nulla da fare, così inizio a guardare il soffitto, mi ricordo di quei momenti imbarazzati e per distrarti guardi ovunque, tranne quella persona.

Il solito allarme, guardo il piccolo display.
38.

Fantastico, ora si comporterà come se stessi morendo.
Ed io in silenzio dovrò subirmi tutte le sue preoccupazioni ed ossessioni.

Starà uscendo fuori di testa.
A chi mi posso riferire?!

Nicolas, no!
Lui va in panico per le cose più piccole, adesso cosa starà facendo?

Ora sto pensando di fargli una sorpresa.
"Vediamo cosa fanno gli altri senza di me"

Borbotto immagginandomi la tristezza infinita di Lorenzo e Fede.
Entrambi hanno Snapchat.

Controllo se le loro storie sono state aggiornate, è da molto che non lo sono.

Un sorriso rivolto verso il basso sbuca tra le mie labbra quando, anche questa volta, non ci sono foto nuove.

Meglio tempestarli di messaggi su whatsapp.

La mia prima vittima sarà Fede.
Ricordo l'ultima chiamata, spero che si sia ripresa il telefono.
Certo che però, gioia, ci vuole testa per dimenticarsi il telefono.

Io ho gli attacchi di panico quando non lo trovo, ad esempio.

'Ehi!
Come va?
Ti annoi senza di me?'

Invece a Lorenzo.
'Qui c'è un freddo!!'

Mi aveva raccontato qualche settimana fa di aver fatto una piccola vacanza di quattro giorni, qui.
Ora che ci penso ci sono tantissime coincidenze, il mio ragazzo è un militare e nella sua famiglia c'è un militare.
Io vado in Norvegia, lui già ha fatto una piccola permanenza lì.

Strano, vero?

NICOLAS'S POV.

Esco dalla stanza per farla riposare.
Meglio mettere qualcosa sotto i denti, così da poter occuparmi al meglio della mia piccola.

"Sai Nicolas stavo pensando.
Ma com'è possibile che non vi ho sentiti stanotte?"
Domanda Ingrid.
Che scema, avvolte mi chiedo quando le studia queste cretinate.

Ride pure lei, consapevole che non è successo niente.

"Sai che non potrei mai"
Rispondo alla sua domanda, mentre prendo un succo di frutta ed un frutto.

"Sisi"
Continua, rendendomi ridicolo.
Lo pensa sul serio?!

"Ha quattordici anni!
Non sono un quindicenne con gli ormoni impazziti"
Mi sento come quegli uomini che pensano solo ad una cosa, e giustamente sono odiati dalle donne.

"Può essere, questo non lo so.
Ma di certo non hai ottant'anni"
Si siede anche lei, con la sua colazione a base di latte, cereali, cioccolato e nocciole.

"E comunque è venuta lei da me.
Quando mi sono addormentato ero da solo"
Tanto per precisare come stanno le cose.

"Sai non mi dispiacerebbe essere zia"
Pensa a voce alta, immaginando non so cosa da come guarda dritto davanti a se.

"Ingrid ma mi ascolti quando parlo?!"
Urlo.

"Uffa quanto sei noioso.
Ovvio che non è il momento giusto, ma in futuro chi lo sa"
Ammicca convinta di quello che dice.

Io ci rinuncio, la testardaggine è di famiglia e dalla mia sconfitta deduco che il DNA non mente.

"Prepara qualcosa anche per la piccola"
Borbotta con la bocca piena.

"Si hai ragione"
Mi alzo e faccio una tisana e prendo un pacchetto di crackers.

"Comunque mi dispiace per ieri.
Solo che non voglio vederti mai più in quello stato"
Abbasso la testa, causato del poco coraggio di guardarla in faccia.

Aspetto con ansia qualche sua parola, ma niente.
Sono un disastro.

"Sei il miglior fratello del mondo, non lo dimenticare"
Le labbra di mia sorella si poggiano sulla mia guancia, rendendola umida.

Felice delle sue parole.
L'abbraccio.

Do un bacio al suo ventre, ovvero a mio nipote e corro in camera mia, con la speranza che con i medicinali, coperte, una pezza bagnata sulla fronte e riposo, la mia piccola stia meglio.

Eccomi qua con un capitolo che a me piace.
Soprattutto Ingrid che contraddice il fratello.

Spero sia lo stesso anche per voi.

Pronti per la finale di amici?

Baci Fede!

Un amore impossibile 2. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora