Capitolo 18

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Entra Finn, indossa una camicia bianca con il di sopra aperta.
Ha dei pantaloni morbidi grigi, accompagnati da delle scarpe eleganti opache.

"Buona sera"
Ha in mano un mazzo di fiori, delle campane bianche.

Sono dei fiori stupendi, unici e molto delicati.
Ad alcuni potrebbero pensare che siano fiori tristi, a causa del loro corpo rivolto verso il basso.

Io li trovo estremamente raffinati.

Hanno dei colori così delicati e chiari.

"Ciao"
Diciamo all'unisono io e Nicolas.
Ingrid si avvicina e lo saluta baciandogli la guancia.

Nicolas mi affianca, posando la mano sul mio fianco.
"Questo è l'osso?
La maniglia d'amore?"
Con le dita stringe il mio fianco e continua a toccare il l'osso sporgente.

Annuisco.
Insomma sono abbastanza robusta, ma sono nel bacino e nelle cosce.
Le odio, sono troppo grosse.

"Non dirlo neanche.
Hai visto che cosce?!"
Alzo quest'ultima.

Mi sfiora la guancia con le labbra.
"Io dico se sono perfette"

Ci sentiamo infinitamente stupidi quando vediamo Finn guardarci in modo strano, forse perché stavamo parlando in italiano.

"Piacere io sono Giulia"
Mi avvicino, parlando in norvegese e mi stringe la mano con un sorriso forzato.

"La mia ragazza"
Aggiunge Nicolas.

"Aow!"
Esclama sbalordito il ragazzo.

Dalla cucina ritorna Ingrid, deve aver posato i fiori in un vaso.

"Lei è la mia migliore amica"
Viene verso di me e mi stringe a lei.

"Io avrei un po' di fame"
Aggiunge Nicolas in norvegese, è così sexy.

Ma che sto dicendo!
È bellissimo, lo fa diventare ancora più figo.

Ci sediamo e mangiamo un piatto di pasta al salmone, pomodoro e panna.

"Così tu sei italiana"
Afferma Finn di fronte a me, mangiando con gusto la pasta.

"Si, siciliana.
Per la precisione catanese"

"Secondo te quanti anni ha?"
Domanda sorridente Ingrid.

"Diciotto, diciassette"
Ma sono così basse le ragazze?!

Non mi lamento, sono un metro e sessantacinque, ed è accettabile per la mia età.

"Quattordici, tra due mesi quindici"
Parla Nicolas, io non gli ho mai detto la data del mio compleanno.

"Come lo sai?"
Domando incredula.

"Riccardo me lo ha detto"
Noi due ci stiamo escludendo dal resto del mondo.
Mentre Finn si lamenta sconvolto con la madre di suo figlio che io abbia quattordici anni.

"Ho quattordici si e non penso di avere qualche malattia mortale, quindi non capisco perché tutti fanno questi problemi"
Rispondo a tono alle parole di Finn.

Nicolas trattiene una risata.

"Logico, lui ha quasi vent'anni mentre tu vai ancora a scuola.
Sei una bambina, con tutto il rispetto"

Ora uccido qualcuno.
Non l'ha detto con cattiveria, ma a me sa molto fastidio quando qualcuno mi dice bambina.

"Pessima mossa"
Commenta Nicolas consapevole di quello che sto per fare.

Vi chiedo scusa per questo ritardo, ma ci sono stati dei piccoli problemi.

Spero che il capitolo vi piaccia!

Un amore impossibile 2. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora