Capitolo 69

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Per cena stiamo mangiando per la prima volta il sushi, o almeno per me.

Io continuo a scoprire cose nuove ora, Riccardo ed Alexis hanno già mangiato questo tipo di cibo.

Onestamente escludo ogni cosa abbia le alghe marine.

Prendo quelli con avocado e pesce crudo, anche se sono un tantino schizzinosa con queste cose.

Ma non mi dispiacciono, aggiunte alla salsa di soia sono davvero buoni.

"Ora tocca i regali di Natale"
Riccardo mi sorprende con questa frase, non per qualcosa.

A me il Natale piace tantissimo, ma non ho mai pensato che lui potesse trovare il tempo, per farmi un regalo.

"Riccardo, io non ero preparata"
Sussurro dispiaciuta, lui più di tutti si merita un bel regalo di Natale.

Ha dato il meglio di se ed ha bisogno di un momento tutto per se.

Dobbiamo fare come hanno detto i nostri genitori, dobbiamo continuare a vivere.

"Era questo il mio intento, farti una sorpresa.
Ricordati che sei piccola ancora, goditi questa tua spensieratezza.
Vivi questi anni in piena gioia, fai cazzate, magari non quelle irreparabili e vedi ricordarti tutto per il resto della tua vita"
Bacia la mia guancia, ed unisce i nostri corpi in un abbraccio.

Voglio bene a mio fratello, ma questi discorsi così ricchi di significati non li abbiamo trattati mai.

Forse una volta, ma tempo fa.

Sono due.
Il primo lo scarto sotto lo sguardo dei due ragazzi, che mi fissano come se fossero i miei genitori.

Questa sensazione di famiglia mi piace e mi rende felice.
Ma piango allo stesso tempo.

Si, piango per gioia.
Che stupida sono.

Il primo regalo è una scatolina con dei fogliettini, ogni giorno al mattino devo prendere un fogliettino ed utilizzarla come frase del giorno.

Il secondo è un biglietto per il concerto dei Coldplay a Milano.

"Sono stupendi!"
Esulto.

"Basta piangere"
Parlo a voce alta con me stessa.
"Esatto"

Commenta Alexis abbracciandomi.

"Sei così cucciolosa"
Però è carina, neanche mi conosce e già mi tratta così.

Se io e lei ci frequentassimo da tre anni, sarebbe la stessa cosa.

"Grazie"
Le dico a bassa voce.

"Tua sorella è adorabile.
La posso adottare?
Oppure adottate me?"
Rido, di solito queste frasi le sento da delle persone della mia età, in momenti di scleri fandom pesanti.

"Per me, non ci sono problemi, ma ho bisogno del parere di un'altra persona"
Alexis scioglie il nostro abbraccio.

Eravamo stupende, io e lei ai piedi dell'albero di Natale.
Mio fratello ha fatto davvero tutto quello che facevamo con i nostri.

È come se sia tutto identico all'anno scorso.

"Per me è ok"
La ragazza di Riccardo ridacchia ed esulta con un si, lungo non so quanti minuti.

Prima mi tempesta di baci sulla guancia e poi salta addosso.

Guardandoli sento sempre di più la mancanza del mio ragazzo, di Nicolas.

Mi manca da morire.
Spero che torni a casa il prima possibile.

Un amore impossibile 2. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora