GIULIA'S POV.
'Riccardo io voglio restare qui!
Per favore'
Sembrava tutto risolto, invece mio fratello stavolta è in disaccordo.'Giulia, non lo faccio perché mi piace essere cattivo.
Ma come fai a scuola?
Dovrai tornare prima o poi'
Ha azzeccato l'unico motivo a cui io non ho trovato ancora una soluzione.Sono anche sincera, non posso andare in una scuola norvegese.
'Giulia, non parli e questa è la tua risposta'
Beccata, ora non posso tirarmi indietro.'Parlerò con Nicolas.
Non voglio che passi questi giorni con l'ansia'
Mi arrendo, ha ragione purtroppo.
Chiudo la chiamata."Nicolas, aspettati una sua chiamata"
Rispondo fredda.Per evitare inutili domande vado da Jørgen, ci gioco.
È l'unico che riesce veramente a farmi dimenticare tutto, con lui mi trasformo.
Il tocco delicato, il sorriso costante, il mio lato infantile riemerge."Torni a casa vero?"
Perché è così intelligente.Sorseggia una tazza di caffè.
Guarda attento me ed il bambino.Metto Jørgen nel box.
Mi avvicino."Si, purtroppo"
Confesso, gli rubo dalla mano la tazza.
Bevo un po' di quel liquido caldo, amaro e marrone, tendente al nero con qualche sfumatura di beige.Ricordo quando lo rubavo in cucina, prendendolo da mio papà o da mio fratello.
Quelli sono illusioni, qualcosa di lontano e di falso.
Non ci sarà mai più un momento come quello.
"Basta, nana"
Mugulo infastidita, non ne avrei bevuto molto comunque.
Odio però che me lo tolga così dalle mani.Così come hai fatto tu?
Brava, brava, quanto sei incoerente.Tu sta zitta.
"Antipatico"
Sussurro, tengo di ritornare dal bambino.
La sua mano mi blocca."Perché non usciamo?
Anche perché oggi pure Ingrid ed il bambino escono.
Finn vuole stare con loro"
Domanda, in modo tenero.Vuole fare in modo da stare insieme quanto più tempo possibile.
"Non vedo l'ora"È troppo alto per me, mi metto sulle punte e bacio la sua guancia.
Come una bambina, sul fianco mi prende in braccio.Tempo qualche secondo.
"Non così!"
Boffonchio, mi sento come se fossi realmente una bambina.Fin da piccola adoravo essere presa in braccio, ma ora mi piacere in modo diverso.
Non sul fianco."Sei la mia piccola, così ti devo considerare"
Si prende beffa di me.Che stronzo.
"Lo odio e lo sai!"
Ribadisco con quanta più forza e sicurezza possibile."Quanto sei carina quando metti il broncio"
Mi stringe la guancia, come fanno le nonne ai bambini.Che dolore.
"Ora è troppo!
Fammi scendere!"
Inizio a dimenarmi, anche se il suo braccio mi tiene stretta a se.Ridendo, sento le scarpe toccare la terra ferma.
"Adesso Jørgen guarda e impara, tuo zio è davvero cattivo quando vuole"
Dico al bambino che non starà capendo nulla."Invece impara da me, così si conquistano le donne belle"
Proprio belle."Non pensi di essere già avanti con le cose?"
Mi rivolgo a lui."Nah, lui sarà un play boy proprio come me"
Si sistema la maglietta, con fare teatrale.
Tirando su il viso.Convinto di lui.
Gli do una pacca sulla spalla.
"Ma fammi il piacere.
Play boy, tu ora che hai me, puoi levarti quella nomina!"Spero vi piaccia!!
Grazie per tutto!
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Un amore impossibile 2.
Teen FictionGiulia non sa più niente della sua famiglia, ha lasciato Riccardo ad occuparsi di tutto. Lascia in Sicilia la sua migliore amica e Lorenzo. Se ne va insieme al suo ragazzo, Nicolas che deve tornare in Norvegia insieme a sua sorella, al termine della...