Capitolo 20

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La mamma è nella sua stanza con Emily e l'infermiera, una donna sulla quarantina che rimarrà accanto a lei nel caso ci siano problemi. Io invece mi sono chiusa in cucina per fare dei ravioli e la torta preferita di mia mamma.

Dovrei informare la mamma anche di Cody ma se mi chiede chi è cosa le rispondo? Lui è il mio insegnate. Oh mio Dio! Lui è il mio insegnate. Ma cosa stavo pensando? Come mi sono dimenticata che lui è Cody Bates: l'insegnante di letteratura.

Smetto di sbattere le uova e mi siedo sulla sedia mentre le lacrime mi inondano gli occhi. Che stupida sono stata a pensare che lui potesse far parte della mia vita. Io e lui non siamo destinati a stare insieme. Io sono destinata alla solitudine e questo non cambierà mai.

«Emma?» sento la voce di Emily. Mi pulisco le lacrime con le mani, come una piccola bambina. Lei si avvicina e si siede accanto a me. «Amore, che succede?»

Scuoto la testa.

«Sai che con me puoi sempre parlare. Io ci sarò sempre.»

«No, sto bene. Devo ancora finire la torta.» Salto giù dalla sedia e comincio a lavorare all'impasto.

«Il ragazzo oggi all'ospedale era un tuo compagno di classe?»

Continuo a sbattere le uova con lo zucchero. «No.» Non aggiunge altro dopo la mia risposta. So che fa così quando vuole che sia io a spiegarle tutto. Sospiro un po' stanca per tutto ciò che sta accadendo. Mi giro e affronto il discorso. «Lui è il mio insegnante.»

Quando alzo gli occhi per vedere la sua reazione rimango stupita dal suo leggero sorriso.

«Solo insegnante?»

Ovvio, non posso nascondere niente da lei: capisce sempre tutto.

«Onestamente non lo so però oggi verrà a cena.» La vedo allargare gli occhi sorpresa. «Sai, è stato gentile e premuroso oggi e quindi ho pensato...» farfuglio «La mamma... sai... la cena...»

«Emma, va bene. A me farebbe molto piacere incontrarlo ma dovresti dirlo anche a tua madre.»

«Sì, appena finisco qui.»

Mi prende la forchetta dalle mani. «Faccio io. Tu vai da tua madre.» Annuisco e le lascio il controllo della cucina. Mi pulisco le mani e procedo verso la stanza.

Quando entro vedo mia mamma intenta a scrivere qualcosa. È da sola siccome l'infermiera è nella stanza degli ospiti a sistemare le sue cose. Appena mi nota mette via i fogli e la penna sul letto e mi sorride caldamente.

«Amore.»

«Cosa scrivevi?»

Si stinge nelle spalle. «Qualcosa.» Inarca un sopracciglio con un sorriso divertito.

«Madre, mi stai nascondendo qualcosa?» chiedo, scettica.

«Può essere.» Cominciamo a ridere.

Vederla così mi fa quasi dimenticare cosa ci aspetta. Cerco di trattenere le lacrime che sembrano un fiume in piena pronto a distruggere tutto. «Vieni.»

Le braccia di mia madre sono aperte per accogliermi in un abbraccio. «Mamma, vorrei tanto poter fare qualcosa ma non ci riesco.» Il suo cuore batte vicino al mio orecchio, un cuore che sembra ormai stanco di combattere, pronto per arrendersi in un qualsiasi momento.

«Amore, devi sapere che tu hai fatto più di quanto ti aspettava. In questi ultimi mesi hai sacrificato tutto per permettermi di stare tranquilla. Sei stata fortissima e ogni volta che ti guardo sono fiera di averti come figlia. Sei la mia guerriera. Non mi sono né anche accorta che dalla piccola fragile Emma ti sei trasformata in una donne forte e coraggiosa.» Mi accarezza i capelli piano mentre mi coccola tra le sue braccia. «Avrei voluto avere più tempo per vederti crescere di più ma quello che ho avuto fino ad ora è più che sufficiente. Siamo state felici.

Emily mi ha detto che oggi era venuto un ragazzo con te.»

«Sì, ecco... volevo parlarti a proposito di questo. L'ho invitato a cena.»

La sento sorridere. «Hai fatto benissimo. Allora ti piace?»

Mi piace? Non so se mi piace lui ma mi piace il modo in cui mi fa sentire: invincibile.

«Non sai se ti piace?»

Scuoto la testa. «Noi non stiamo insieme, sai come una coppia. Lui è solo,» cerco di trovare le parole giuste, «una persona con cui mi sento...»

«Forte?» Le mamme sanno tutto.

«Sì.»

«Allora è quello giusto.»

Gioco con la sua maglietta. Dovrei dirle che è il mio insegante o no? Mi siedo a gambe incrociate sul letto mentre lei è appoggiata allo schienale.

«Mamma promettimi che non ti arrabbierai.» Aggrotta la fronte ma annuisce. «Lui è molto giovane, avrà ventidue anni ed è anche molto simpatico e ottimo nel suo lavoro...»

«Emma, sputa il rospo.»

Chiudo gli occhi e confesso velocemente, «è il mio insegnate.»

Ne apro uno, per vedere la sua reazione. La sua espressione non trasmette niente. Non sembra furiosa quindi è già un buon inizio.

«Emma, sei sicura di quello che stai facendo?»

Cosa sto facendo? Che frustrante questa situazione. Sono piena di domande e nessuna risposta. «Non so.»

Lei mi guarda mentre è immersi ancora nei suoi pensieri. Poi, però le sue labbra si piegano in un sorriso confortante.

«Siccome abbiamo un ospite oggi voglio mettermi il vestito rosso e presentarmi per bene.»

Mi madre è bellissima ma quando si mette il vestito rosso non si possono togliere gli occhi dalla visione: sembra un opera d'arte scolpita con cura.

«Te lo tiro fuori subito.»

Ciao a tutti! Come state? Ecco a voi il nuovo capitolo! 

Emma è confusa. Secondo voi ha ragione ha farsi tutte queste domande?

Inoltre, sembra che Wattpad abbia dei problemi perché non mostra più  la posizione nelle classifiche di questo libro ma onestamente so che ho il vostro appoggio e il vostro amore quindi per me questo vale più di ogni cosa.

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