Libro 2 - Capitolo 6

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Cody

Mi sveglio con un dolore martellante in tutto il corpo. La testa che mi scoppia ma a sorprendermi di più non è come mi sveglio ma dove: in macchina.

Mi alzo lentamente e mi metto seduto sui sedili posteriori con il cervello che scoppia mentre fuori la giornata sembra essere cominciata da tanto tempo.

Ripenso a cosa sia successo ieri sera ma non mi ricordo niente. L'ultima immagine è quella di Emma, indifferente e gelida come mai me lo sarei immaginato.

Cerco il cellulare che trovo nella tasca dei pantaloni. Nessuna chiamata né SMS ma d'altronde non ho nessuno che si preoccuperebbe di me.

Ho evitato di informare mi sorella a proposito del mio arrivo siccome mi avrebbe voluto vicino a casa e non posso fare avanti e indietro tutti i giorni.

Mentre sto cercando di ricordarmi cosa sia successo vedo una borsa sul sedile del guidatore. La prendo subito. C'è dell'acqua, un panino e due antidolorifici.

Deve essere stata colpa di quel drink che mi ha fatto Emma ieri.

Senza pensarci troppo ingoio le pastiglie con dell'acqua e mangio il panino. Non credo di poter guidare in questo stato quindi decido di chiamare un taxi per portarmi all'hotel.

Menomale che non ho lezione oggi, altrimenti sarebbe stato un vero problema siccome è mezzogiorno passato.

Vorrei tanto sapere chi mi ha lasciato questa busta con tutto ciò che mi serve dopo una sbornia pesante. Forse lo staff si è accorto delle mie condizioni e mi ha aiutato a non guidare.

«A proposito, dove sono le mie chiavi.»

Le cerco nella mie tasche, poi introno a me senza successo. Decido di uscire dalla macchina per poter vedere meglio ed ecco che vedo un bigliettino attaccato alla portiera della macchina.

Se cerchi le chiavi sono alla reception. Devi dare il tuo nome e le avrai. Spero tu non ti metta a guidare con i postumi della sbornia.

Capsico subito di chi si tratta e sento sollievo. Alla fine non ha dimenticato di essere umana. Con un sorriso ebete stampato sulla mia faccia mi dirigo verso il ristorante che ho deciso di visitare ieri senza sapere che Emma ci lavorasse.

Arrivo all'entrata dove un ragazza giovane mi accoglie.

«Come posso aiutarla?»

«Sono Cody Bates, Emma Rhodes dovrebbe averle dato delle chiavi.»

Annuisce mentre sorride. «Eccole.» Me le consegna guardandomi in modo strano, quasi sapesse un mio segreto a mia insaputa.

«Mi sono perso qualcosa?» chiedo curioso.

«Ieri ha fatto arrabbiare parecchio Emma. Non l'ho mai vista così furiosa.»

Rimango sorpreso dalle sue parole. Guardo la sua spilla. «Maddalena, lei conosce Emma?»

Annuisce con espressione maliziosa. «Conosco anche lei,» si sporge verso di me e bisbiglia: «Molto bene.»

«Mi scusi?»

«Conosco della sua storia con Emma.»

Ma chi è questa ragazza dai capelli biondi raccolti in una coda alta, truccata come se fosse uscita da una rivista?

«Mi dispiace ma lei chi è?»

«La prima che la prenderà a pugni se si avvicina a Emma,» dice con un sorriso stampato in faccia ma con un tono di voce minaccioso.

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