«Questo è il posto che ti può narrare tutto su di me.»
Sorrido, immaginandomi Cody seduto su questa panchina, che pensa, che studia, che ride, che parla animamente.
Tocco il legno consumato della panchina che è ruvido sotto le mie dita. «Cos ami racconterebbe?» chiedo.
«Ti racconterebbe di un ragazzo ribelle che trovava pace qui.»
Mi giro di scatto sorpresa dalle sue parole. «Ribelle?»
Annuisce con un leggero sorriso che però rivela il suo dispiacere.
«La vita ad un certo punto mi soffocava.» Continuo a non capire. Cosa può essere successo che la vita fosse diventata la sua nemica? «Mi sembrava di on essere in possesso di niente. Mi sembrava di non meritarmi quello che avevo perché...» i suoi occhi sono cupi come se stia rivivendo il tutto.
«Provi ancora il senso di soffocamento?» Guarda di fronte a sé con occhi assenti. È perso da qualche parte, lontano da qui. Gli prendo la mano e la stringo forte per accertargli che io sono qui, con lui. Mi guarda e sforza un sorriso.
«Lo sai che puoi sempre parlarne con me. Vero?»
Non dice niente ma i suoi occhi parlano come se vogliano dirmi qualcosa ma non riescono. «Cody, per favore parlamene.» Continua a fissarmi finchè il cellulare non squilla.
Gli libro la mano dalla mia presa cosichè possa rispondere alla chiamata.
«Ciao?»
Intanto che lui è impegnato nella sua conversazione ammiro le scene che mi si presentano di fronte: persone che ridono, scherzano, giocano, si divertono. Persone che vivono. Quando è stato l'ultima volta che anch'io ho fatto qualcosa senza pensare alle cause e alle conseguenze, solo perché volevo e potevo?
Non mi ricordo.
La vita mi ha trascinata in un buco nero dove l'unico spiraglio di luce è il ragazzo seduto accanto a me ma sarà abbastanza per uscire dalle tenebre? Riuscirò ad andare avanti con la vita senza la mamma?
La mamma. La mia dolce madre che adesso non respira più e né condivide con me lo stesso cielo azzurro.
«Emma, andiamo.»
La voce severa e distante di Cody mi trascina via dai miei pensieri.
«Andiamo.» Senza guardarmi si alza e io lo seguo. Camminiamo uno accanto all'altro ma lui sembra perso nel suo mondo. Non capisco come mai dopo una chiamata dal Cody che amo diventa il Cody che non conosco.
«Cody, dove stiamo andando?»
«Ritorniamo a casa.» Alla sua voce gelida mi fermo di scatto, in mezzo alla natura che ci circonda e lui se ne accorge dopo qualche passo. Si gira e mi guarda, confuso.
«Cosa succede?»
Inspiro per calmare la furia che si irradia nel mio copro. «Basta adesso ne ho abbastanza. Spiegami la ragione di questo.»
Indico la sua espressione teso. SI pasa una mano tra i capelli guardandosi intorno.
««Emma, non è il momento.»
«Non è mai il momento per te. Adesso mi dici perché sei preoccupato.»
«Va bene ma prima ritorniamo a casa.» Mi prendo per me, indicandomi con gli occhi che abbiamo attirato fin troppa attenzione.
Sbuffo. «Va bene.» Lo seguo in silenzio.
Una volta in casa non aspetto altro. «Parlami,» dico, deciso.
Lui rotea gli occhi in alto e le sue labbra sono una linea sottile da quanto le stringe. «Emma, è qualcosa di molto personale. Non posso dirtelo.»
«Cosa vuol dire è qualcosa di molto personale non posso dirtelo? Non ti fidi abbastanza di me o non credi che ne valga la pena?» urlo, irritata ma soprattutto offesa.
«Emma, non è niente di tutto ciò.»
Emma, respira. Uno, due, tre. Uno, due, tre.
«Cody, tu sei stato con me nel momento più difficile e adesso voglio farlo per te,» affermo, più in controllo di me stessa.
Sospira e nei suoi occhi rivedo l'amore famigliare. «Lo so ma mi puoi aiutare non facendone domande. Per ora. Per favore. Puoi fare questo per me?»
Sento una certa delusione nel mio cuore perché vorrei che lui si aprisse a me ma posso fare questo per lui. Posso aspettare.
«Va bene.»
Annuisce. «Devo fare una chiamata.» Senza attendere una risposta scompare da qualche parte nella casa.
Finalmente!!! Sembrava che Wattpad non mi lasciasse pubblicare più. Presto, pubblico anche il capitolo 54 per intero. Sperando di non avere altri problemi!!!
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Shelter
ChickLitEmma, 18 anni, studentessa modello al Belling High School, affronta con coraggio la vita ogni giorno. La madre ammalata di cancro, il lavoro di notte e l'ambiziosa borsa di studio per Standford University non le permettono distrazione. I suoi gior...