Eccomi di nuovo a scuola, pronta ad affrontare tutto e tutti. Durante una camminata di due minuti dal parcheggio fino alla classe di Biologia almeno una decina di insegnati mi hanno detto: «Emma, mi dispiace molto per tua madre ma so che sei forte.» e io ho risposto semplicemente: «Grazie» con un accenno di sorriso.
Quando la campana suona mi sedo al mio solito posto, occhi bassa e concentrata.
«Cioccolatino?»
Sorrido perché conosco quella voce. «Sbaglio o mi hai appena chiamata cioccolatino?»
William sorride. Uno di quei sorrisi maliziosi. «In realtà ti stavo offrendo un cioccolatino, cioccolatino?»
Guardo giù e vedo la sua mano pena di dolci di cario genere.
«Ne approfitto, allora.» Ne prendo uno e lo mando giù gustandomi la dolcezza.
«Cioccolatino, dove eri questo week end?» chiede, mentre sceglie un dolce dalle sue mani, per sé.
Mi avvicino e sussurro per non farsì che gli altri ci sentano. «Ero a New York con...» mi guardo intorno per vedere se qualcuno ci stà ascoltando ma tutti sembrano persi in sé stessi. «... Cody.»
Annuisce lentamente senza guardarmi quasi stia riflettendo riguardo alla mia risposta. A volte è molto strano.
«Andato tutto bene?» mi chiede con una curiosità che però non è visibile sul suo volto.
«Perché me lo chiedi?»
Scrolla le spalle. «Così. Non vorrei che ti accadesse nulla di sbagliato.»
Sbagliato? Perché mi dovrebbe succedere qualcosa di sbagliato? «Cosa mi dovrebbe accadere? Mica sono figlia del crimine?» scherzo ma lo vedo sussultare stranamente alle mie parole. Mi guarda, con quello sguardo profondo che riesce a mettermi a disagio.
«Non porti più gli occhiali.»
Sbuffo. «Sì, è più comodo senza.»
«E come ci vedi?»
Roteo gli occhi alla sua domanda. «Sai che l'uomo ha inventato le lenti a contatto.»
Annuisce, divertito. «Vero,» i suoi occhi indugiano nei miei, «Non ti ho più vista a casa tua...» lascia la frase in sospeso e capisco che vuole sapere se continuerò a viverci o no.
«In realtà, mi trasferisco da Sindy, una mia amica.»
«Capisco.» Nella sua voce noto una certa preoccupazione.
La nostra conversazione viene interrotta dal nostro insegnante che comincia la lezione e così passo un'ora a subirmi nozioni su biomolecole.
«Allora, ti sei abituato all'idea di non essere più a Los Angeles?» domando a William mentre camminiamo verso la nostra prossima lezione.
«Los Angeles?» chiede come se non abbia capito perchè proprio Los Angeles.
«Los Angeles, la città da dove vieni.» Lo prendo in giro per la sua reazione.
Annuisce. «Giusto, Los Angeles. Sì, mi sono abituato bene qui.»
«E la tua famiglia?» Mi guarda, come se gli abbia chiesto di rivelarmi un segreto. «La tua famiglia si è abituata?»
Distoglie lo sguardo perso dal mio e annuisce.
«Non ho mai visto tuo padre, né anche al funerale. Non vi parlate?» La sua curiosità mi prende alla sprovvista.
«Non ho un padre,» rispondo, secca.
Guardo di front ma sento i suoi occhi su di me. Dopo alcuni passi silenziosi continua, «Ti posso fare un'altra domanda?»
Sbuffo, irritata. «Se è su mio padre allora non farla perché non saprei risponderti.» Non nascondo la rabbia nella mia voce.
«No, volevo chiederti un'altra cosa.» Subito mi sento in colpa.
«Chiedi pure.» Questa volta tento almeno un leggero sorriso.
«Rhodes è il cognome di tua madre.»
«Sì, ma perché ti interessa questo?» Rido alle sue domande, «Mi sembri un detective.» Lui, al contrario di me rimane serio. A volte è così divertente ed altre volte una persona irriconoscibile. «Soffri di disturbo di personalità?»
Ride. «Perché?»
«Perché in te per ora ho notato due personalità: una da adolescente e l'altra da Sherlock Holmes a caccia di informazioni.»
«Questioni di lavoro.» Mi fa l'occhiolino lasciandomi senza parole. Mentre sto camminando noto Cody, seduto alla cattedra nella classe accanto, concentrato in una maniera affascinante. Propria in quel momento alza lo sguardo e io sento le mie guance andare a fuoco. Sorrido e lui risponde facendomi l'occhiolino ma diversamente da quello di Cody questo mi riscalda il cuore.
Ciao a tutti!!!! Come state? Chi di voi ha capito chi è Wlliam perchè Mercoledì verrà rivelata la sua identità!!!! Chi vuole provare ad indovinare?!
Se vi è piaciuto il capitolo potete sempre votare, commentare e condividere!!!
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Shelter
ChickLitEmma, 18 anni, studentessa modello al Belling High School, affronta con coraggio la vita ogni giorno. La madre ammalata di cancro, il lavoro di notte e l'ambiziosa borsa di studio per Standford University non le permettono distrazione. I suoi gior...