Capitolo 57

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Sono immersa tra i libri che seppur parlino così tanto non riescono a calmare i miei pensieri. Non riesco a smettere di pensare che il mio amore per Cody non sia abbastanza per farsì che lui si fidi di me o forse non lo sono io. Può essere che mi veda solo come una ragazzina ma dal modo in cui mi guarda e mi ama dicono l'esatto contrario.

So così poco di lui ma lui sembra sapere tutto di me. E se questa relazione non dovesse durare?

No, a cosa sto pensando? Certo che durerà.

Mentre io sono qui, a farmi domande esistenziali, lui si è chiuso in quello che mi è sembrato un ufficio per parlare con qualcuno al telefono.

E se quel qualcuno fosse la sua ragazza? No, non può essere. Lui non è uno di quei ragazzi che si prendono gioco delle ragazze.

Lui è Cody, il ragazzo che ha rubato il mio cuore. 

Mi alzo dalla poltrona della sua biblioteca e cerco di capire cosa stia succedendo. Mi dirigo vero l'ufficio in cui sta ma la porta è chiusa e lo sento.

«Non posso dirglielo. Non capisci.» Cosa non può dire a chi? «Sì lo so ma è meglio che non lo sappia. Ha appena perso la madre.»

Subito capisco che sta parlando di me. Ma con chi?

«Sì, ma è meglio che non lo sappia, inoltre, questo le renderebbe solo le cose difficili.»

Sono attaccata con l'orecchio alla porta, non capendo di che cosa Cody stia parlando. Mi sta dando di matto tutto questo. Prima i suoi cambiamenti di umore e adesso questo. Non resisto ed apro la porta trovandomi i suoi occhi scioccati su di me.

«Ti chiamo dopo.» Spegne il cellulare mentre io lo fisso, furiosa.

Sta per avvicinarsi quando lo fermo con la mano. «Adesso, mi dici cosa sta succedendo perché io merito di saperlo siccome apparentemente si tratta di me.»

Stinge gli occhi. «Stavi origliando?»

Oddio, mi sembra di essere stata becca con le mani in pasta e subito il coraggio evapora. «Sì, voglio dire no e comunque questo non c'entra adesso. Rispondi alla mia domanda.»

Annuisce mentre si avvicina a passi lenti verso di me con un sorrisetto che mi fa dimenticare tutto.

«Dicevi?» Le sue labbra sono pericolosamente vicine alle mie mentre fa scivolare la mano sulla mia schiena. Quando è così vicino non ragiono più. Fa sfiorare le nostre labbra ma prima che possa perdere il controllo lo fermo.

Dove eravamo? Ah sì! Lui, io e il telefono.

«Non farlo. Dimmi con chi stavi parlando di me.»

«Non posso.» La sua voce è fin troppo sensuale ma la mia fermezza sparisce quando le sue labbra raggiungono il mio collo. Chiudo gli occhi e godo la sensazione di piacere che si fa largo nel mio corpo. Mi aggrappo a lui mentre cerco di rimanere stabile su delle gambe che sembrano fatte di gelatina.

Emma, non cedere al suo fascino. Non cedere al suo fascino.

No, questa volta non cedo al suo fascino. Deve parlarmi. Lo allontano da me e creo una distanza di almeno un metro tra di noi.

«Se non parli adesso me ne vado per sempre. »

I suoi occhi si allargano alle mie parole alle quali rimango sorpresa anch'io. Non vorrei mai fare una cosa del genere. Ma che mi salta per la testa. 

«Emma, è così importante per te che mi allontaneresti da te, per sempre?»

È ferito. Lo sento dalla sua voce e lo vedo nei sui occhi.

Che stupida che sono!

Scuoto la testa. «No, non volevo dire questo.» Mi guarda come se mi stesse studiando e prima che possa aggiungere altro esce dalla stanza, lasciando le tracce del suo dolore nell'aria che mi circonda.

«Emma, sei la persona più stupida al mondo. Hai ferito la persona che ti ama così tanto,» parlo con me stessa.

Esco di corsa dalla stanza per cercarlo in questa casa dannatamente grande. Lo trovo mettersi una giacca per poi aprire la porta per uscire.

«Te ne vai?» La mia voce si sbriciola alla visione di lui che mi lasica da sola.

Senza girarsi verso di me risponde: «Sì.»

«Mi dispiace,» mi sbrigo ad aggiungere ma lui esce senza degnarmi di uno sguardo.

Me lo merito. Non avrei dovuto ferirlo. 

Ciao a tutti!!!!! Come state ecco un nuovo capitolo!!!!

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