Capitolo 46

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Alla mia richiesta i suoi occhi si allargano di sorpresa o shock: non potrei definirlo con precisione. Alzo le braccia fissandolo negli occhi, con un sorriso divertito sulle mie labbra. «Allora, non mi cambi i vestiti?» chiedo.

Rimane pietrificato con in mano i vestiti e uno sguardo curioso. Mi alzo sulle dita dei piedi e avvicinandomi a lui sussurro: «Puoi togliermi i vestiti.»

Un sorriso malizioso si forma sulle mie labbra mentre i nostri occhi sono fissi gli uni negli altri. Lui annuisce senza distogliere le sue pupille ipnotizzanti dalle mie. Mette i vestiti sul divano e mi toglie la giacca, senza eliminare il nostro contatto visivo. Poi, mi indica di girarmi e un bottone alla volta mi toglie il vestito che scivola sul mio corpo.

Sono solo in mutande e reggiseno e non mi sono mai sentita così tanto vulnerabile in vita mia. Mi giro per incontrare i suoi occhi e un leggero sorriso sulle sue labbra. Prende i pantaloni e si abbassa giusto quel che serve per mettermeli e poi è la volta della T- Shirt. Il tutto accade con i nostri occhi incollati gli uni negli altri, un leggero sorriso sulle nostre labbra e senza alcun contatto tra le sue mani e la mia pelle.

Non ha né anche guardato giù dal collo

«Vestita,» dice con voce suadente.

I suoi vestiti sono larghissimi sul mio corpo minuto ma non credo di aver mai indossato qualcosa di così comodo in vita mia.

Cerco di capire se quello che vedo nei suoi occhi è disprezzo per questo mio gesto o ammirazione.

«Non mi hai toccata e né hai abbassato lo sguardo. Perchè?»

Mi mette un mano attorno alla vita e mi attira a sé, accogliendomi nel suo profumo fresco. «La volta che ti guarderò sarà una volta speciale, molto speciale perché non vorrei toccarti per vestirti ma per toglierti tutto ciò che hai addosso.»

«Non vedo l'ora allora.»

Ride e io appoggio la mia testa sul suo petto, sentendo il cuore che batte sotto la mia mano. «Il tuo cuore batte.»

Sorride. «Ti sta dicendo che sono pazzamente e follemente innamorato di te.»

Non posso volere di più dalla vita: essere tra le braccia di una persona che mi ama e mi rispetta. Ogni ragazza sogna un uomo come Cody e io sono una tra le poche ragazze, il cui desiderio si è avverato. Lo amo con tutta me stessa. Lo amo più di me stessa.

«Non potrei vivere senza di te,» ammetto.

«Anche per me è lo stesso.»

Mi bacia i capelli e rimaniamo abbracciato, illuminati dalla luce solare. Le mie palpebre si fanno pesanti e capisco che l'unica cosa che il mio corpo vuole è dormire.

«Ho sonno,» dico sbadigliando.

Cody ridacchia. «Lo so, dai ti porto nella stanza e puoi dormire finchè non arriva Dottor Sheperd.»

Prima che me ne accorga, i miei piedi si alzano da terra e io sono tra le braccia di Cody. Metto le braccia attorno al suo collo e mi rilasso contro il suo corpo mentre lui mi porta fino a letto dove mi appoggia delicatamente e mi rimbocca le coperte che sanno di lavanda. Rimango ad occhi chiusi mentre mi bacia la fronte e poi lo sento allontanarsi di qualche passo. Apro gli occhi e vedo che sta per uscire dalla stanza.

«Non stai con me?»

Alza le sopracciglia e guarda la parte del letto vuota accanto a me. «Sì, prendo il portatile e vengo.» Mi regala un sorriso contagioso ed esce dalla stanza.

Chiudo gli occhi e lascio che ogni muscolo del mio corpo si rilassi nella comodità del letto. Sento Cody che si siede dalla sua parte. Mi accarezza i capelli con dolcezza e ripenso a quello che gli ho detto oggi.

Vai via e lasciami da sola. Non ho bisogno di te.

«Non volevo dire quello che ho detto, sta mattina.» La mia voce rivela il mio senso di colpa.

«Lo so.»

«Grazie.»

«Per cosa?» chiede e quando apro gli occhi vedo la sua espressione comprensiva. «Sappi che ti conosco meglio di te stessa.»

Sorrido un po' sollevata e richiudo gli occhi. «Ti amo così tanto,» biascico mentre cado nel sonno.

A svegliarmi è la dolcezza con cui Cody cerca di portarmi fuori dal mondo dei sogni

«È ora di curarti questa mano,» bisbiglia.

«Mmm...» Ad ogni movimento che faccio sembra che i muscoli del mio corpo si lacerino un po' alla volta. Secondo me non ritornerò a camminare per un paio di anni con questo dolore.

«Tutto bene?» mi chiede il mio fidanzato quando mi siedo con fatica.

«Dovevo sapere che era una pessima idea. Io non sono brava a camminare.» Lui scoppia a ridere e la visione di lui spensierato è meravigliosa.

Non mi ricordo di averlo visto così gioioso e sicuramente gli ho causato diversi problemi ma adesso posso rimediare. «Quando andiamo a New York?»

Smette di ridere subito e mi guarda sorpreso. Indugia nei miei occhi. «Sei sicura?»

«Mai stata più sicura.»

Annuisce con un sorriso radioso. Mi prende il volto tra le proprie mani e mi trasporta in un altro mondo con il suo bacio inebriante.

«Non sai quanto sono felice,» dice contro le mie labbra.

Sorrido. «Lo so.»

«Credo che dottor Sheperd ti stia aspettando in salotto.»

Sbuffo all'idea di dover incontrare di nuovo il medico di sta mattina, che mi aveva chiaramente spiegato le conseguenze dell'uso della mano ferita. «Secondo te mi sgriderà?» chiedo a Cody mentre ci incamminiamo verso l divano dove è seduto l'ospite.

«Una sgridata te la meriti.» Mi guarda in modo severo.

MI stringo nelle spalle sentendomi un po' in colpa per aver ignorato il consiglio medico ma in quel momento, di fronte a mia madre, non pensavo ad altro che suonare. 

Eccomi!!!! Un po' in ritardo...

Come state? Spero bene e spero che passiate un buon inizio dell'anno!!!

Inoltre, voglio ringraziare tutti voi  per l'amore che dimostrate per questa storia!!! Via adoro tutti!!!!!!!

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