Capitolo 40

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Cody


La sento respirare profondamente accanto a me, sdraiata sul mio letto. Metto via i quaderni che devo consegnare prima di lasciare il posto di lavoro alla Belling High School.

Sento il cellulare squillare nel cuore del silenzio che regna attorno a noi. È quello di Emma e anche se non dovrei rispondere per lei, lo faccio perché ha bisogno di dormire per affrontare il giorno di domani. È una chiamata di Emily.

«Pronto?»

Vi è un momento di silenzio. «Pensavo di aver chiamato Emma.»

«Sì, lei sta dormendo e non volevo disturbarla... sa... per domani.»

«Certo, hai fatto bene. Avevo chiamato per informarla che domani la cerimonia sarà alle undici di mattina al cimitero del paese.»

Annuisco. «Va bene, glielo dirò.»

«Grazie, Cody... per tutto.»

Non rispondo perché Emma è tanto importante per me quanto per lei. «Tutto per Emma,» rispondo e la saluto.

Mi risiedo sul letto matrimoniale, accanto alla ragazza che amo e continuo il mio lavoro.

«Ma...no...» sento Emma mormorare accanto a me.

«Emma, stai bene?» chiedo mettendo da parte la pila di quaderni. La scuoto leggermente me lei non si sveglia e continua a dire qualcosa di incomprensibile. Quando le scosto i capelli dalla faccia, noto le lacrime che scendono copiose dai suoi occhi: sta piangendo nel sonno. Quasi come d'istinto, mi sdraio accanto a lei e l'abbraccio forte a me, con l'intento si scacciare via ogni suo dolore e di tenerla lontana dai suoi demoni ma non ci riesco perché lei continua a singhiozzare.

Piange fino a notte tardi e rimango lì a confortarla anche se so che non mi sente.

Piano piano anch'io scivolo nel sonno e quado mi sveglio la mattina presto, al suono della sveglia, sento il mio corpo avvinghiato a quello di Emma.

Sorrido al sentirla russare leggermente. La giornata di ieri è stata straziante per lei ma oggi lo sarà ancora di più perché anche se sembra aver accettato la morte della madre, il funerale è sempre un punto devastante. Nessuno di noi vuole lasciar andare per sempre i nostri cari e anche lei non lo vorrà perché d'altronde è la sua intera famiglia. Vorrei tanto sapere di suo padre, voglio che lei accetti il fatto che ha un padre anche se non è voluto stare con lei e sua madre. Le persone cambiano e forse, anche lui sarà cambiato in questi anni e magari Emma riavrà di nuovo l'amore della famiglia. Forse dovrei chiedere a Jay di cercare il padre biologico della ragazza dalla chioma castana che giace sul mio letto come un angelo e con cui ho dormito sta notte, avendola tra le mie braccia.

Guardo l'orologio e siccome sono ancora le sei posso lasciare che dorma ancora un po' finché non mi lavo e le preparo qualcosa per la colazione. Entro in bagno, mi faccio una doccia e quando esco noto Emma dormire beatamente, come una bambina. Resto a guardarla per un istante accorgendomi che forse questo è il momento più tranquillo che avrà oggi.

Vado in cucina e mentre preparo la colazione mando un messaggio a Jay chiedendogli di fare una ricerca sul padre di Emma.

Ritorno nella stanza, con in mano la borsa della ragazza che amo e la appoggio sul letto e mi siedo vicino ad Emma. Le accarezzo leggermente la guancia e lei fa una smorfia facendomi ridere.

«Emma, piccola, svegliati.»

Apre gli occhi disorientata e dopo qualche secondo di silenzio e rielaborazione, afferma: «Oggi è il funerale.» La sua voce è velata di sofferenza.

«Sì,» dico cercando di capire quale sarà la sua reazione. Ma lei si limita solo ad annuire. «Ieri ti sei addormentata subito.» Annuisce. «Ho risposto alla chiamata di Emily sul tuo cellulare ieri sera e mi ha informato che oggi il funerale si terrà alle undici di mattina.»

«Che ore sono?» chiede tenendosi la testa tra le mani.

«Le sette del mattino,» rispondo, «ho preparato la colazione.»

«Sì.» Scende dal letto. «Dov'è il bagno?»

Le indico il bagno. «Qua c'è la tua borsa,» la informo, cercando di regalarle un sorriso ma senza risultato. Sembra essere ritornata ad essere la Emma che ho trovato sul pavimento, ieri.

«Grazie,» risponde e si incammina per rinfrescarsi. Sembra disorientata e distaccata.

Esco dalla stanza e vedo un messaggio di Jay che mi chiede alcuni dettagli su Emma che come suo insegnante ho. Mentre sto cercando sul registro di classe i suoi dati anagrafici sento un urlo provenire dalla parte della casa dove si trova Emma.

Corro e quando arrivo nella stanza trovo Emma accovacciata accanto al letto, la mano che le sanguina e il bicchiere frantumato per terra.

Ciao a tutti e Buon Natale!!!! Come avete trascorso la giornata di oggi? Io personalmente a mangiare e credo anche voi. ;D

Comunque vorrei ringraziare ognuno di voi per avermi regalato la motivazione per svegliarmi ogni mattina e voler scrivere. Vorrei ringraziarvi per essere stati il regalo più bello che abbia mai ricevuto. Grazie a tutti!!! <3 <3

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