Lei non c'è più. Si è liberata della fatica di vivere, lasciandomi qui. Avrei tanto voluto abbracciarla per un'ultima volta, dirle addio guardandola per un'ultima volta negli occhi che mi hanno vista da quando ero una piccola creatura a ciò che sono adesso. Vorrei tanto aver voluto la possibilità di dirle per un'ultima volta quanto la voglio bene e quanto le sono grata per avermi dato la possibilità di essere sua figlia.
Vorrei scusarmi per ogni quella volta che mi sono arrabbiata con lei. Vorrei scusarmi per tutte quelle volte che le ho detto che non mi capisce anche se mi ha sempre capita meglio di chiunque altro. Vorrei tanto potermi scusare per averla ignorata quando mi diceva di mettermi la giacca prima di uscire. Vorrei scusarmi per essere stata una figlia pessima ma ormai non posso, rimane solo il rimorso.
«Emma, le pompe funebri arriveranno tra trenta minuti,» sento la voce di Emily, anche lei distrutta come me. Annuisco e ritorno con il vestito azzurro di mia madre che aveva già nell'armadio.
«La mamma voleva indossare il colore azzurro.»
Lo prende dalle mie mani. «Lo dirò al personale.» Continua a guardarmi negli occhi con i suoi, rossi dalle lacrime. «Emma, lo sai che io sono sempre qui per te.»
Annuisco. «Lo so.» Vorrei sorridere per confortarla ma non ci riesco. «La mamma voleva un funerale colorato e solo con persone vicine.» Appena dico queste parole l'immagine di Sindy mi viene in mente. «Sindy.»
«L'ho già informata io,» Emily aggiunge.
«Grazie,» Mi alzo dalla sedia della cucina sotto gli occhi sorpresi di Cody che è seduto accanto a me e mi osserva silenzioso, «Devo perfezionare il brano che suonerò domani al funerale.» Non attendo che mi rispondano, mi alzo semplicemente e mi dirigo verso il pianoforte.
Apro la pagina su Stay e comincio a suonare. Chiudo gli occhi e l'immagine di mia madre che cammina nel nostro giardino si fa viva di fronte a me. Il vento muove leggermente il vestito azzurro che le arriva fino alle ginocchia e la chioma castana incornicia i suoi tratti delicati. Apre le braccia per accogliermi in un abbraccio con un sorriso meraviglioso sulle labbra.
«Bambina mia, ti voglio bene.»
Sento le lacrime offuscare quell'immagine e poi scompare, lasciandomi di nuovo da sola. Asciugo le lacrime e richiudo gli occhi per cercare di immaginarla di nuovo ma non ci riesco. Non riesco a dipingere mia madre nella mia testa.
«E se mi dimenticassi di lei?»
«Emma, non riuscirai mai a dimenticare tua madre,» Cody risponde al terrore che si fa largo nel mio corpo.
Lo guardo, in piedi accanto a me. «Non me la ricordo già adesso.»
Scuote la testa e dice con voce decisa: «No, non succederà mai. Te lo prometto. Ho tante foto di voi due insieme che ti ricorderanno sempre chi è.»
«Io non voglio dimenticarmi di lei.» La voce mi si spegne in gola e le lacrime cominciano a scivolarmi lungo le guancia. «Non voglio che sparisca dalla mia memoria,» dico tra una lacrima e l'altra. Cody circonda il mio corpo con le sue braccia e piango quanto posso sulla sua spalla.
«Non accadrà,» mi conforta, accarezzandomi la schiena.
Ormai, ho consumato tutte le lacrime che avevo, adesso sento solo un forte dolore al petto. Mentre sono abbracciata a Cody sento qualcuno bussare alla porta. Sciolgo l'abbraccio per vedere chi sia mentre Emily apre. Alla porta appare una Sindy con gli occhi gonfi e rossi, i capelli da tutte le parti e vestita nel suo pigiama.
Appena mi vede, mormora con agonia nella sua voce: «Emma,» cammina verso di me, «mi dispiace.»
Mi allontano da Cody e vado ad abbracciare la mia amica. «Mi dispiace.» Singhiozza. Lascio che si svuoti del dolore mentre la sua testa è appoggiata sulla mia spalla. Posso capirla: era nostra madre.
«Dovrei essere io a confortarti.» Si allontana per guardarmi in faccia.
Riesco solo a dire: «Era come una madre anche per te.»
«Posso vederla?»
Annuisco. «Presto arriveranno quelli delle pompe funebri, la vedremo solo al funerale.»
Sindy sgrana gli occhi dapprima ma poi annuisce comprendendo. «Non voleva la veglia. Me lo ricordo.»
Abbassa gli occhi e procede verso la stanza di mia madre. Mi giro e la seguo con gli occhi mentre cammina a spalle curve e testa bassa. Io invece rimango a fissare un punto innocente nello spazio. Sussulto al tocco di Emily sulla mia spalla.
«Dovresti andare da Sindy,» dice con dolcezza. Guardo Cody e anche lui fa cenno di sì.
Faccio un respiro profondo. «Vado.»
Quando entro nella stanza vedo Sindy seduta a terra accanto al letto, con la mano di mia madre nella sua e gli occhi fissi sul suo volto. La raggiungo e mi siedo vicino a lei, portandomi le ginocchia al petto.
«La prima volta che mi ha vista mi ha offerto uno dei suoi biscotto alla vaniglia. Stavo piangendo mentre stavano portando via mia madre e papà era troppo ubriaco per potersi occupare di me,» la sua voce è lontana, «mi ha portata qui, mi ha dato i tuoi vestiti e come per magia, non mi ricordavo più cosa avevo vissuto.» Le lacrime scendono piano dai suoi occhi. «Passavo tutto il tempo qui, finché mia nonna non è arrivata a vivere con noi. È stata accanto a me tutte le volte che mi svegliavo nel cuore della notte terrorizzata per gli incubi. È stata la persona più bella che abbia incontrato nella mia vita perché mi ha insegnato cosa voleva dire essere gentili.»
Continuiamo a guardare mia madre, sdraiata come un angelo, nel silenzio che ci circonda.
«La vita non sarà facile senza lei accanto a noi.»
«No, per niente.»
Vi ringrazio per aver letto anche questo capitolo. Mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate quindi lasciate pure un commento ;)
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Siccome sta arrivando Natale cosa volete di più sotto l'albero? Io personalmente vorrei una semplice agenda perché non vado da nessuna parte senza quella: :D
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Shelter
ChickLitEmma, 18 anni, studentessa modello al Belling High School, affronta con coraggio la vita ogni giorno. La madre ammalata di cancro, il lavoro di notte e l'ambiziosa borsa di studio per Standford University non le permettono distrazione. I suoi gior...