«Perché te ne sei andato?»
Finalmente mi guarda con uno sguardo assente. Le labbra si muovono per dire qualcosa ma alla fine le serra di nuovo e ritorna alla sua guida.
«Merito una risposta. Non credi?»
Sospira ed impugna forte il volante. «Sì.» Attendo che continui ma non lo fa.
Non è cambiato per niente. Ancora le nostre conversazioni finiscono ma rimangono sospese allo stesso tempo. Come se io non abbia nessun diritto ad una risposta completa che mi soddisfi.
Una certa delusione imprigiona la mia mente. Non dovrei provare delusione. No, non dovrei proprio perché delusione è l'effetto collaterale della speranza ed io ho smesso di sperare da tanto tempo.
«Siamo arrivati.» Focalizzo la dimora di ieri che si presenta imponente di fronte a me, di nuovo.
Mi giro verso Cody che guarda di fronte mentre si morde il labbro. «Non pensarci troppo. La incontreremo.» Si gira verso di me ed annuisce, quasi stesse cercando di convincere se stesso. Ci dirigiamo verso la porta principale. Al suono del campanello, la porta si apre alla visione di una donna dalla forma gracile ma sofisticata.
«Prego, entrate.» Ci rivolge un sorriso pieno di calore ma distante allo stesso tempo, quasi come una brava attrice.
Io e Cody ci guardiamo l'un l'altra e come sempre i nostri occhi trovano sicurezza gli uni negli altri mentre le nostre mani sono di nuovo insieme, in una stretta che rappresenta conforto.
«Mi dispiace, non mi sono presentata ma sono Lidia Wallace.» Ci porge la mano alla soglia che Cody stringe con grande felicità ma in un modo o l'altro l'atteggiamento di questa donna non tocca il mio cuore. Non mi convince. «Cody Bates.» Lei annuisce e poi rivolge lo sguardo verso di me mentre libera la mano da quella di un fratello che vuole incontrare sua sorella.
«Emma Rhodes. Piacere,» sorrido come se fosse stata forzata a farlo.
«Il piacere è mio,» risponde.
Io e Cody entriamo di nuovo la porta di ieri ma questa volta con una diversa sensazione. Quasi le mura di questa immensa casa sembrino troppo piccole per contenere tutti i miei sospetti, preoccupazioni. Guardo Cody e i suoi occhi scintillano proprio come ieri e il mio unico desiderio è di vedere quelle labbra sorridere e gli occhi luccicare per la felicità.
Ad attenderci all'interno della casa è Jhonathan vestito in un completo.
Ma chi si veste così in casa?
«Bentornati di nuovo.»
«Grazie,» io e Cody rispondiamo in unisono, ma i toni diversi di voce riflettono chiaramente emozioni diverse. «Possiamo incontrare Emily?»
L'uomo annuisce con un mezzo sorriso mentre guarda la donna dietro di noi che si dirige subito verso le scale. «Prego accomodatevi.»
Mentre procediamo verso il divano lussuoso noto radicali cambiamenti da ieri a oggi in questa casa. I muri non sono più spogli ma in ogni punto c'è una foto, un piccolo dipinto, fogli bianchi con schizzi di colore, come i disegni dei bambini. Ci sono anche dei vasetti con delle piantine di fronte alle imponenti finestre.
«Capisco che lei sia molto entusiasta siccome sta per incontrare sua sorella ma deve capire che per Emily è tutto molto diverso,» Cody annuisce, attento ad ogni parola che Jhonathan pronuncia. «Ieri, le abbiamo raccontato di lei e ha deciso di incontrarla però se le sembra un po',» l'uomo si guarda intorno mentre la sua mano continua ad agitarsi in aria senza un particolare senso, «riservata.»
«Certo, non si preoccupi. È una situazione nuova per tutti.» Le labbra gli si piegano in un sorriso cordiale.
I miei occhi non smettono di notare come da una casa museo di ieri adesso questa casa sembra appartenere ad una famiglia.
«Tutto bene signorina Emma?» L'uomo sulla quarantina mi prende alla sprovvista.
«Certo,» rispondo, seria. Cody mi guarda dubbioso ma prima che possa chiedermi qualcosa dietro di noi appare una figura snella.
I miei occhi si fermano sulla gracilità con cui si muove verso di noi, occhi bassi, passi incerti, accompagnata dalla donna di prima.
Guardo il pavimento con le mani raccolte di fronte a sé. È di media altezza, con capelli lunghi e lisci che sono raccolti in una coda perfetta. Sembra un barbie in quei vestiti: pantaloni bianchi stretti e un maglietta azzurra semplice.
«Ciao, Emily,» la voce di Cody è soffice proprio come una piuma che cade leggera mentre si avvicina incerto verso la ragazza che un momento, forse, nella sua vita, è stata la sua amica migliore.
Ciao Ragazze e ragazzi!!!! Lo so è un capitolo breve ma sto cercando di tornare al ritmo. Quindi capitoli non troppo lunghi ma pubblicati più spesso!!
Comunque, la sorella è qui!!! Ma qualcosa non quadra... Cosa ne pensate??!!!
Se vi va potete sempre VOTARE, CONDIVIDERE E COMMENTARE!!!!!
Secondo voi dovrei partecipare ai Wattys?
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Shelter
ChickLitEmma, 18 anni, studentessa modello al Belling High School, affronta con coraggio la vita ogni giorno. La madre ammalata di cancro, il lavoro di notte e l'ambiziosa borsa di studio per Standford University non le permettono distrazione. I suoi gior...