La prima cosa che faccio dopo essermi svegliata è andare diritta nella stanza di mia madre. Giace sul letto. Sembra un angelo che dorme. La luce mattutina filtra leggermente dalle tende. Mi avvicino cautamente e avvicino la mano alla sua bocca.
«Sono viva.» Sorride lievemente ad occhi chiusi.
La vita mi ha portata in questo puto strano dove non so se essere felice perché lei è qui o essere triste perché non so se ci sarà fino all'attimo seguente.
«Non è presto per andare a scuola?» mi chiede aprendo gli occhi e guardando l'orologio.
Si alza dal letto per sedersi. Sembra avere più energia. Non ci ha messo tanto tempo come solito. Forse sta guarendo. Forse il cancro se ne sta andando via. Non mi ricordo quando l'ho vista così solida, forte.
«Sembri stare bene.»
Annuisce sorridendo. «Sì. Non mi sento stanca oggi.»
«Che bello vederti così.»
Mi accarezza il volto con calore. «Allora perché sei già sveglia?»
Sbuffo al pensiero di ciò che mi aspetta. «Sindy mi ha obbligata a svegliarmi prima per una colazione insieme.»
«Fa bene. Dovresti socializzare di più.»
Alzo le spalle, disinteressata. «Non mi va di parlare con mille persone per poi non conoscerne né anche una.»
«Emma, è importante conoscere nuove persone. Ognuno ha qualcosa di nuovo da regalarci.»
Sospiro. «Va bene. Ti porto la colazione?»
Scuote la testa mentre sposta le coperte da una parte del letto. «No, ancora non ho voglia di mangiare. Tu vai a preparati. Farai tardi.»
Mi alzo e la bacio sulla guancia. «Ti amo.»
«Ti amo anch'io, bambina mia.»
Quando esco noto che Emily si è già alzata dal divano letto e lo sta mettendo a posto. È voluta rimanere qui.
«Buongiorno.»
«Ciao, Emma. Vai a scuola presto?»
Annuisco e mi avvicino a lei. «Emily, non riesci a convincere la mamma a non mandarmi a scuola?»
«Tesoro, secondo me fai bene ad andare a scuola. Lei vuole che tutto sia normale come sempre. Non vuole che cambiamo tutto solo perché...» Le parole le si spengono in gola.
Annuisco mentre i miei polmoni sembrano andare a fuoco. Mia madre vuole la normalità e io gliela darò.
Vado nella mia stanza e mi vesto. Ho deciso di mettermi dei semplici Jeans neri e una camicia bianca a strisce nere. Come sempre i capelli li tengo sciolti. Dovrei tagliarli. Non ho avuto modo di andare dalla parrucchiera negli ultimi mesi.
Prendo lo zaino e il cellulare e dopo aver abbracciato mia madre e salutato Emily e Heidi esco. Mentre sto aspettando Sindy fuori dalla casa, noto che ho un messaggio da Cody.
Cody: Buongiorno. Vieni a scuola?
Rispondo subito. Sì e oggi ho lezione con te.
Cody: Allora ci vediamo a lezione.
Intanto Sindy parcheggia la macchina per farmi salire.
«Ciao.»
«Ciao.» Mette in moto la macchina. «Allora, mi vuoi raccontare cosa sta succedendo?» mi chiede mentre i suoi occhi sono fissi sulla strada.
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Shelter
ChickLitEmma, 18 anni, studentessa modello al Belling High School, affronta con coraggio la vita ogni giorno. La madre ammalata di cancro, il lavoro di notte e l'ambiziosa borsa di studio per Standford University non le permettono distrazione. I suoi gior...