Capitolo 2

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Mentre sto andando verso l'aula quattro per la lezione di Letteratura noto il gruppo dei giocatori di Baseball in un angolo. Tengo la testa bassa e proseguo, ma, mentre sto camminando qualcuno mi blocca. Delle mani mi stringono il braccio, forte.

Alzo gli occhi. Attraverso gli occhiali noto il ghigno di Anthony. «Dove vai, dolcezza?»

«Anthony, lascia mi stare».

«Qualcuno ha sentito qualcosa?» chiede ai suoi amici.

Va bene, l'ha voluto lui. «Lasciami stare!» urlo. Sembra che non gli interessi ciò che gli sto dicendo e continua a guardarmi, divertito.

«Lasciala stare, stronzo». Sento una voce bassa, maschile, dietro di me. Anthony inarca un sopracciglio. Prima, guarda me e poi la persona che è appena apparsa dal nulla. Mente lo guarda, libera la presa sul mio braccio e prosegue nella sua direzione. Io invece sfrutto l'opportunità per correre. Sono in ritardo.

Quel cretino di bullo è riuscito ad infastidirmi ancora.

Corro lungo i corridoi e giusto al suono della campana mi precipito in classe, senza fiato.

«Mi scusi», guardo su e noto una faccia che non mi è famigliare.

«Lei è?»

«Emma Rhodes», rispondo meravigliata da quanto sia giovane il nuovo supplente di cui tutti sembrano parlare. «Mi scuso per il ritardo».

«Non si preoccupi, la campana è appena suonata». Mi sorride con quelle sue labbra carnose.

Inarca le sopracciglia. «La devo per caso invitare a sedersi?» dice con dolcezza.

Scuoto la testa, mentre le mie guance sembrano andare a fuoco, metto a posto gli occhiali e procedo per sedermi al mio posto, in prima fila, proprio di fronte alla cattedra.

Mentre tiro fuori i libri con la coda dell'occhio lo vedo compilare il registro delle assenze. Ad ogni sui movimento i muscoli delle sue braccia si pompano tanto che temo che possano rovinare il maglione blu che indossa. Strano, in questo caldo della California, lui indossa un magione ma gli dona.

Mentre aspettiamo che il nuovo professore cominci la lezione sento le ragazze bisbigliare "Me lo porterei a letto", "Vorrei averlo per tutte le lezioni" e "Secondo me, lo faccio mio prima della fine della lezione".

Devo ammettere che ha un bel fisico e molto probabilmente anche un cervello ma a me non interessa. Non mi interessa nessuno. Io sono qui per studiare, farmi un futuro e non lasciarmi distrarre da ragazzi. D'altronde per la borsa di studio per Standford questo è il minimo.

«Ragazzi, come sapete io supplisco Mrs. Corner che ha avuto un infortunio». Il nuovo insegnante si appoggia alla cattedra, mostrando il suo fisico ben scolpito. «Mi chiamo Cody Bates». I suo occhi scuri si muovono da una parte della classe all'altra.

«Come Zack e Cody nel gran Hotel?» sento qualcuno urlare. Evito di girarmi e notare chi sia stato. Non si merita tale attenzione per aver disturbato.

«Esatto», Cody replica con sarcasmo. «Le dispiace dirmi come si chiama?»

«Kane», dice con orgoglio.

«Questo è il suo ultimo intervento per oggi. Al prossimo sarà fuori dalla classe». La sua voce è bassa e profonda. «Continuiamo. Dove ero prima che Kane interrompesse?»

«Ci stava dicendo il suo nome Mr. Bates», risponde una voce femminile in maniera sdolcinata.

Sono sicura che se mi girassi la troverai a fare gli occhi dolci al suo interlocutore.

«Grazie, quindi come avrete notato sono più o meno della vostra età. Di preciso ho 22 anni e questa sicuramente non è la mia prima esperienza da insegnante. Procederemo secondo il programma ma il mio modo di insegnare è diverso quindi è meglio se vi adattate il più presto possibile perché abbiamo di fronte a noi sei mesi, insieme».

Nella classe regna il silenzio. «Siccome siamo in una classe di letteratura vi chiederei di presentarvi dicendomi una libro, poesia, novella o canzone che vi piace di più. Questa è la lezione di oggi».

So già come mi presenterò.

Come solito si parte dall'ultima fila. Sento ragazze nominare canzoni a me sconosciute e ragazzi cantare l'inno della loro squadra preferita. In tutto ciò tengo gli occhi sul mio quaderno mentre metto a posto gli appunti dell'ultima lezione. Solo Ellie ha qualcosa di apprezzabile da dire. «Mi chiamo Ellie Morgan e credo che il mio libro preferito sia Piccole Donne di Louisa May Alcott».

«Ottimo gusto Miss Morgan». alzo gli occhi per guardare il sorriso di apprezzamento sulla faccia di Cody, Cody Bates, Mr. Bates. Quello che è!

La sua attenzione si sposta da Ellie a me. «Miss Rhodes, tocca a lei».

Mi appoggio alla sedia e senza guardarlo negli occhi rispondo. «Mi chiamo Emma Rhodes e la poesia che mi piace di più è Hope di Emily Dickinson». Appena finisco di parlare sento la campana segnare la fine della lezione.

Metto i libri in cartella e procedo verso la porta. Sebbene sieda in prima fila sono sempre l'ultima ad uscire. Sono sempre stata lenta, in tutto. Cammino verso l'uscita e appena supero la cattedra sento le sue parole.

«La speranza è quella cosa piumata che si viene a posare sull'anima. Canta melodie senza parole e non smette»

«Mai,» completo a bassa voce. Quasi come un sussurro.

Mi giro e i suoi occhi brillano. «La sai a memoria». Aggrotta la fronte quasi stesse cercando di capirne il motivo.

«Mi piace citarla quando ne ho bisogno». Mi nascondo nelle spalle mentre metto a posto gli occhiali. Lui annuisce, pensieroso mentre guarda diritto nei miei occhi. «Adesso vado. Buona giornata Mr. Bates».


Grazie mille a tutti per aver mostrato così tanto affetto già in questi due giorni che sono su Wattpad. Mi piace molto interagire on voi!

Grazie mille per i voti e i commenti. Se vi va lasciate un commento su ciò che pensate a proposito della storia. 

Chi di voi conosce questa poesia di Emily Dickinson? SO che in quinta superiore la fanno quasi tutti ;D

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