Libro 2 - Capitolo 11

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Rimaniamo in macchina a fissare la casa imponente di fronte a noi e a cercare il motivo di questo disagio.

«Non c'era nessuna foto di famiglia.»

Alle parole di Cody ripenso a tutto ciò che ho osservato e realizzo che ciò che mancava era proprio qualcosa che rimandasse all'amore famigliare.

«Secondo te dovremo preoccuparci?»

Sospira e dopo un silenzio che si oppone al caos dei suoi pensieri risponde: «Sì.»

Non so cosa fare, cosa pensare o cosa consigliare. Questa situazione è bizzarra: mi ritrovo di nuovo in situazioni complicate, che mi portano via energie senza alcun risultato.

«Forse preferiscono solo non avere foto di famiglia sulle pareti,» cerco di convincere me stessa ma lui scuote la testa e senza aggiungere altro prende il suo telefono e chiama qualcuno.

La fronte aggrottata per la tensione e la preoccupazione.

«Ciao senti hai fatto una ricerca sulla famiglia?» chiede alla persona all'altro lato del telefono. Annuisce. «Va bene allora attendo la tua chiamata.»

«Quindi?» chiedo appena finisce la chiamata.

«Jay mi chiamerà appena scopre qualcosa,» dice con occhi turbati e come d'istinto la mia mano prende la sua. Sorrido mentre mi guarda sorpreso.

«Andrà tutto bene.»

Annuisce nel silenzio che regna attorno a noi mentre i nostri sguardi sono incatenati tra di loro.

«Grazie.»

So che sto facendo l'errore più grande della mia vita. Lo capisco da come il mio corpo reagisce al suo tocco. Lo capisco da come il cuore batte forte al suo sguardo. Lo capisco da come i miei muri sembrano crollare con ogni secondo che passo con lui.

Perché? Perché non riesco ad essere indifferente a lui, dopo tutto quello che ha fatto? Dopo tutto quello che ho passato?

Nonostante il distacco che cerco di mantenere verso di lui, ogni cellula del mio copro è attratta da lui.

«Emma, possiamo parlare?»

«Riguardo a cosa?»

Dopo una pausa eterna, risponde. «Noi.»

"Noi", una parola, una sola parola che rimane sospesa tra noi due.

«Noi, non esistiamo più.» La mia voce suona stanca, fragile, quasi distrutta propri come lo sguardo che l'uomo che ho amato una volta mi rivolge.

«Ne sei sicura.»

«Ne sono sicura.»

Annuisce e mette in moto la macchina. Arriviamo alle famigliare strade di Standford mentre un silenzio aghiacciante regna attorno a noi. Le uniche parole sono quelle che dico per indicargli la strada fino a casa mia.

«Ci vediamo domani.»

«A domani.» Non mi guarda e appena chiudo la porta alle mie spalle lui è già andato.

Dannazione! Perché è arrabbiato con me? Non sono stata di certo io a finire la nostra relazione. Lui non ha nessun diritto di farmi sentire colpevole. Io non mi devo sentire colpevole.

Entro nel buio dell'appartamento e mi butto sul mio letto a guardare il soffitto bianco.

Ripenso alla giornata. Io e lui, così vicini, di nuovo. Tutto ciò che ho cercato di evitare sta succedendo di nuovo.

Lui deve andarsene. Non può apparire dal niente e pensare che io abbia posto per lui, quando e come gli pare.

No, questa volta non do a nessuno il diritto di distruggere la mia vita in pezzettini che io stessa non riesco a raccogliere.

«Posso?» William è alla porta, nei suoi vestiti larghi che nascondono i muscoli che ha. Annuisco e mi siedo a gambe incrociate mentre lui mi raggiunge. «Dove eri?»

Alzo le sopracciglia, sorpresa dalla sua domanda invasiva.

«Ero in pensiero.»

«Cody aveva bisogno di auto.»

«Lo lasci entrare senza domande nella tua vita?»

Faccio le spallucce. «Ero con lui come supporto morale e no, non c'è spazio per nessuno nella mia vita, in questo momento.»

«Cody avrà sempre un posticino.» La sicurezza con cui lo dice mi infuria.

«No. Fine della conversazione.»

Sbuffa con uno sguardo severo. «Quindi raccontami. Dove eri?»

«Ad incontrare la sorella di Cody» Sbuffa con uno sguardo severo. «Quindi raccontami. Dove eri?»

«Ad incontrare la sorella di Cody»

William sogghigna alla ma risposta come se nascondesse qualcosa o sapesse più di me.

«Cosa mi nascondi?»

Scuote la testa, con espressione confusa.

«Avevi quell'espressione da saputello prima.»

«Questo perché io so tutto, di tutti.»

Roteo gli occhi e senza accorgercene stiamo ridendo come dei pazzi, nel cuore della notte.

«Vai a dormire!» Lo butto con forza dal letto.

«A domani.»

«A domani!»

Vi ringrazio per l'amore che dimostrate per questa storia ogni giorno, sempre di più. Vi ringrazio per la pazienza pure! Vi posso dire che Mercoledì pubblicherò il prossimo capitolo. 

Leggo i vostri commenti anche se non riesco a rispondere e onestamente toccate il mio cuore con ogni vostra parola.

Il motivo per cui pubblico così poco di recente è perchè sto vivendo un'avventura tutta nuova nella vita  e sto ancora cercando di capire dove mettere la scrittura in questa nuova dimensione. Piano piano, ci arriverò e riusciremo a dare una fine alla storia di Emma e Cody.

Vi amo tutto! Uno per uno!!! 

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