Perché proprio tu, Deku?

Colpito

La strana figura, dopo la sua improvvisa apparizione, non si era più vista.

Tuttavia, questo non significava che potevano stare tranquilli.

Il pericolo era in agguato.

Non dovevano assolutamente perdere la concentrazione.

E la determinazione.

Nonostante le assidue ricerche, infatti, sembrava non esserci nulla su quell'isola in grado di annullare i poteri della lancia fiammeggiante.

«Vuoi vedere che siamo venuti qui per nulla?» brontolò Bakugo.

«Eppure deve esserci qualcosa!» disse Midoriya, sedendosi su un masso. «Todoroki non ci avrebbe parlato di questo posto altrimenti».

Katsuki si guardò le mani.

Se lo sentiva, stava per perdere la pazienza.

Lanciò un'esplosione per la stizza.

Fu allora che la vide.

«Ehi Deku, credo di aver trovato ciò che stavamo cercando».

Nascosta tra i cespugli, infatti, c'era un'antica stele, sotto la quale vi era un'apertura a forma di spada.

«Se i poteri della lancia di Lùg vuoi annullare, la spada di un giovane dall'animo ardito dovrai posizionare» lesse ad alta voce Izuku.

Bakugo sbuffò: «Questa maledetta apertura è troppo piccola per la mia arma!».

«La mia invece entra».

Non appena Midoriya posizionò la spada, la stele si illuminò.

«Sta funzionando. Eppure tu sei tutt'altro che ardito, Deku».

«E invece lo sono. Forse anche più di te, Kacchan!».

«Uh davvero?» sorrise, avvicinando il volto al suo. «Allora mostramelo».

Izuku arrossì.

«Allora ti mostro io cosa significa essere arditi».

Il volto rosso di Deku divenne improvvisamente bianco.

Sangue gli uscì dalla bocca.

Sangue cominciò a fuoriuscire copioso dal petto.

Bakugo si tolse in fretta il mantello, utilizzandolo come scudo.

Un Nomu li stava attaccando con delle frecce.

Li stava attaccando e aveva colpito Deku.

E lui non l'aveva impedito.

E lui non si era accorto della minaccia.

E ora Deku perdeva sangue tra le sue braccia.

Non era riuscito a proteggerlo.

Non ci era riuscito.

Urlò.

Lo avrebbe ucciso.

Quel Nomu sarebbe morto tra atroci sofferenze.