L'indovino della discordia

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«Stiamo girando intorno!» urlò scocciato Bakugo.

«Eppure, non dovremmo essere lontani dal Deserto Bianco» corrugò la fronte Midoriya. «Secondo questa mappa, dopo il Bosco dei Sussurri, il tratto di foresta è limitato».

«Evidentemente la mappa è sbagliata!».

«Ma non è possibile. Ci deve essere...».

«State guardando le cose dal punto di vista sbagliato» li interruppe una voce.

I due giovani e Orochi si voltarono subito nella direzione di colui che aveva parlato.

Un ragazzo dai capelli viola si fece avanti.

Aveva degli strani pendagli colorati al collo e una spada legata alla cinta.

«Tranquilli, non ho intenzione di attaccarvi» disse vedendo le mani di Katsuki e Izuku sull'elsa delle loro armi. «Mi chiamo Hitoshi Shinso e sono un indovino».

 «Mi chiamo Hitoshi Shinso e sono un indovino»

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«Un indovino?» ripeté Midoriya.

«Esatto. Se la mia mente non mi inganna, vi siete persi. Seguitemi. Poco lontano da qui, c'è la mia tenda. Vi indicherò la via per uscire».

«Sul serio? E chi ci dice che non sia tutto un trucco?» chiese Bakugo.

«Nessuno. Lo scoprirete solo seguendomi».

Detto ciò, si allontanò.

I due giovani e il drago decisero di seguirlo.

In fondo, non avevano altra scelta che fidarsi di lui.

Arrivarono dinanzi a una grande tenda colorata.

Orochi si accucciò lì davanti, mentre Deku e Kacchan entrarono e si sedettero su un tappeto, come indicatogli da Shinso.

Intorno a loro c'erano delle offerte di animali e uno strano odore pervadeva l'aria.

L'indovino accese delle candele e prese un'anfora, versandoci dentro dell'acqua.

La posò davanti a sé e poi si sedette.

Guardò dentro e cominciò a parlare: «Molto bene. Vedo che siete qui per una missione di estrema importanza».

I due giovani sussultarono.

«La vostra meta è il Deserto Bianco. Secondo le mie previsioni, dovreste riuscire a raggiungerlo tra non meno di quattro o cinque giorni» continuò.

«Quattro o cinque giorni?» quasi urlò Bakugo.

Hitoshi annuì. «Dovete capire questo semplice principio: per andare avanti dovete guardare indietro, per tornare indietro dovete guardare avanti. Se non farete così, non uscirete mai dalla foresta».

«Che significa?».

«Esattamente quello che ho detto».

«Vuoi crepare, indovino dei miei stivali?».

«Non riversare su di me la tua frustrazione. Lo sai, io vedo ogni cosa» sorrise in maniera ambigua. «So che le parole di una certa persona, di un principe se non erro, ti hanno scosso più di quanto pensassi. Ti sei chiesto se non fosse il caso di dargli una possibilità. Probabilmente la risposta sarebbe stata affermativa se lui non si fosse risvegliato».

«Cosa?» sussurrò Midoriya.

«Crepa. Tu e le tue sporche menzogne» si alzò irritato Bakugo.

«Io non mento. Riporto semplicemente quello che vedo».

«Stronzate, tu...».

Per la tenda risuonò il suono di uno schiaffo.

Izuku lo aveva colpito.

«Che stai facendo, dannato nerd? Lo sai benissimo che non è vero».

«Non sono stato io. Il mio corpo si muove da solo».

«Eh?».

Katsuki riuscì a schivare un secondo colpo.

Ma che stava succedendo?

Guardò l'indovino.

Ma certo, doveva essere opera sua.

«Bastardo, che intenzioni hai?».

Shinso sorrise ambiguamente.

Che fosse una spia del nemico?

A ogni modo, non aveva tempo da perdere.

Doveva assolutamente fare qualcosa, anche se doveva stare attento a non ferire Deku.

Caricò la mano di nitroglicerina e...

Si aprì uno squarcio nella tenda e Orochi prese l'indovino per la testa.

Midoriya si fermò di colpo.

«Ho di nuovo il controllo del mio corpo» disse dopo un po', muovendosi.

«Stai bene?» gli domandò Bakugo, sfiorandogli delicatamente la guancia.

«Si, non ti preoccupare».

Il giovane dai capelli biondi sorrise e poi gli diede un bacio a fior di labbra.

«Lasciami andare schifoso verme rosso!» stava intanto urlando Shinso.

«Ti lascerà andare solo se ci dirai qual è il tuo scopo. Altrimenti gli ordino di tranciarti la testa».

«Va bene, ho capito. Semplicemente, mi annoiavo. Vivo in questa foresta da sempre e i visitatori non sono molti. Quindi, quando mi capita di incontrare qualcuno, ne approfitto per divertirmi un po'».

«Divertirti?».

«Calmati, Kacchan» lo fermò Midoriya, vedendogli sudare le mani.

«E va bene. Lascialo andare, Orochi».

Il drago lasciò la presa.

Shinso si toccò la testa, massaggiandosela.

«Ora ci dici come uscire di qui e dimentichiamo tutta questa faccenda, ok?».

«Ma ve l'ho già detto come uscire».

Bakugo lo afferrò per le collane.

«Ho capito, ve lo spiego meglio».

Dopo che ebbero ricevuto le informazioni necessarie, i due giovani uscirono dalla tenda.

«Ricorda, se ci hai mentito, ti uccido».

«Chiarissimo».

Katsuki e Orochi si incamminarono, senza voltarsi indietro.

Midoriya li stava per seguire, ma si sentì afferrare per la manica.

«Non fidarti troppo di lui. I suoi sentimenti per te non sono forti come dice».

Izuku lo scacciò bruscamente.

«Non mentire».

«Gli indovini non mentono mai».

Perché proprio tu, Deku?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora