Un bacio rubato

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Il sole era alto nel cielo.

Gli uccellini cinguettavano felici e volavano da un ramo all'altro.

Un urlo improvviso però perturbò la quiete.

«Ehi nerd di merda, svegliati subito! Abbiamo dormito troppo! A quest'ora avremmo dovuto essere già in marcia!» stava dicendo Bakugo, scuotendo per le spalle Midoriya.

Questi aprì, con lentezza, gli occhi.

«Kacchan...» sussurrò.

«Sbrigati, non abbiamo tempo da perdere».

Il giovane dai capelli biondi non fece in tempo ad alzarsi che due mani si strinsero intorno alla sua vita.

Deku lo stava abbracciando.

Avvampò.

«C-che stai facendo, maledetto nerd?» balbettò.

«Non è chiaro? Do il buongiorno al mio ragazzo».

Che?

Ragazzo?

Da quando... Cosa... Eh?

Ma che assurdità.

Non si erano neanche baciati, come poteva considerarlo il suo ragazzo?

«Pff, Deku. Non farti strani viaggi mentali» gli disse scostandolo malamente.

«Viaggi mentali?».

«Esatto».

«Ah è così? Quindi tutto quello che è successo ieri non significa niente per te?».

Ti amo anch'io.

Arrossì al ricordo delle parole di Midoriya.

Scosse la testa.

Non era il momento di pensare a quelle cose.

Lo mettevano a disagio.

Lo metteva a disagio anche solo guardare Deku.

«Andiamo!» affermò incamminandosi.

«Stai forse scappando, Kacchan?».

Si fermò.

Scappare?

Lui?

Ma quando mai.

Si girò.

Sussultò.

Midoriya era a pochi centimetri dal suo volto.

«Che cosa sono per te, Kacchan?» gli chiese.

Perché?

Non era chiaro?

Perché doveva proprio dirlo.

Tutte quelle cose, l'amore, la dolcezza, erano qualcosa di estraneo per lui.

Non riusciva a esprimerle a parole.

Era imbarazzante.

Era qualcosa che il suo orgoglio non gli permetteva di mostrare.

Ma Deku lo sapeva.

Perché allora insisteva?

E soprattutto – non se ne era reso conto fino a quel momento – come osava tenergli testa?

Lui era sempre stato quello dominante.

Irritato lo spinse contro il tronco della quercia.

«K-Kacchan...».

Bene, sembrava spaventato.

E triste.

Perché vedere quella espressione lo faceva stare male?

Tirò un pugno contro la corteccia dell'albero.

Midoriya sussultò.

Questo lo fece infuriare.

Lanciò un'esplosione che fece cadere a terra Izuku.

Perché doveva essere tutto così difficile?

Perché non riusciva a lasciarsi andare?

«Sei un idiota, Kacchan» disse Deku, pulendosi il volto sporco di fuliggine.

Bakugo lo guardò, in silenzio.

«Hai ragione, sono un idiota» sorrise.

«Eh?».

Si chinò all'improvviso e, dopo aver attirato a sé Midoriya, lo baciò teneramente.

Fu un bacio dolce, sincero, atteso da molto tempo.

«K-Kacchan, c-che c-cosa... C-cioè...» balbettò Deku, rosso in volto.

«Non è chiaro? Bacio il mio ragazzo!».

Arrossì subito dopo averlo detto.

Izuku si strinse ancora di più a lui e, timidamente, con il sorriso sulle labbra gli chiese: «Non è che puoi dirlo ancora?».

«Posso fare di meglio».

Lo baciò di nuovo.

Perché proprio tu, Deku?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora