Il libro dei draghi

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Midoriya, seduto vicino alla finestra, sorrideva guardando allenarsi Bakugo.

Si era ripreso piuttosto in fretta.

Ma c'era da aspettarselo da lui.

Non era certo il tipo di persona che sarebbe rimasta tranquilla a letto.

«Che fai?» domandò Ashido, entrando nella stanza insieme a Nejire e Tamaki.

«N-nulla» rispose imbarazzato.

La ragazza si sporse dalla finestra e poi gli sorrise maliziosa: «Certo che Bakugo ha degli addominali da paura!».

«N-non s-stavo guardando quello! E poi, se per questo, ce li ho anch'io».

Le due giovani risero, mentre Tamaki si guardava sconsolato il fisico.

«Anche Todoroki, Kirishima e Togata non sono da meno però» aggiunse Nejire indicando il cortile.

Midoriya si sporse alla finestra.

I tre giovani si erano uniti all'allenamento ed erano a torso nudo.

Di per sé non sarebbe stato un problema se i primi due non avessero avuto una cotta per Kacchan.

«Forza, un po' di movimento! Un po' di azione! Un po' di corpo a corpo!» urlò Mina.

Ma accidenti, non poteva starsene zitta?

«Forza Bakugo, dacci dentro! Così fai esplodere Midoriya!» continuò Nejire.

Izuku divenne rosso come un pomodoro.

Sentì un "crepate" da Kacchan e il brontolio sommesso di Tamaki.

«Uuuh guarda, Todoroki e Kirishima hanno atterrato Bakugo. Sono sopra di lui!».

«Ma che dici, non è ver-».

Hado diede un pizzicotto ad Amajiki, per zittirlo.

Non sapeva esattamente a che gioco stessero giocando, ma non aveva più voglia di sentirle.

Così disse che doveva andare in biblioteca e uscì dalla stanza.

Andò effettivamente a prendere un libro e poi cercò un posto tranquillo per leggerlo.

Aveva preso un tomo intitolato La vera storia dei draghi.

Era un argomento che sicuramente sarebbe piaciuto a Kacchan.

Ma non lo aveva preso per quello.

Si sedette sotto un imponente albero, immergendosi nella lettura, abbandonando tutti i suoi pensieri e le sue preoccupazioni.

«Deku... Deku!» sentì chiamare il suo nome a un certo punto.

Bakugo era in piedi di fronte a lui.

«Scusa, non ti ho sentito. Ma ero preso da questo libro. Lo sapevi che i draghi erano considerati malvagi e distruttivi, con incredibili poteri sovrannaturali? E che il loro apparire era presagio di sventura, distruzione e morte? E che...».

Kacchan lo zittì con un bacio.

«Piantala, stupido nerd. Ho bisogno di riposarmi un attimo, perciò stai zitto» disse sedendosi accanto a lui e appoggiando la testa sulla sua.

«Ti hanno mai detto che hai i capelli morbidi come una pecora, Deku? Conciliano il sonno».

«Dovrebbe essere un complimento?».

Bakugo non gli rispose, si era già addormentato.

Era bello vederlo così tranquillo e pacifico.

Gli accarezzò affettuosamente la guancia.

Poi la sua attenzione fu attratta da un verso del libro che stava leggendo.

Parlava del draco guentheri, la razza di Orochi:

«E viene di tenebra,
il drago che vola,
la serpe scintillante
da sotto Niðafiöll.
Porta tra le sue ali,
sulla pianura vola,
il draco guentheri, i morti».

Era un presagio di morte.

Perché proprio tu, Deku?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora