Perché proprio tu, Deku?

Marchiati

Bakugo si toccò il collo con una punta di imbarazzo.

Deku era stato di parola, l'aveva marchiato.

E non solo lì.

Si girò verso l'oggetto dei suoi pensieri.

Il suo sguardo si posò sul suo corpo nudo.

Beh, anche lui non era stato da meno.

I segni sul suo petto e le sue cosce non erano pochi.

Forse aveva esagerato.

Però non aveva resistito.

«Ti piace quello che vedi?» gli domandò Midoriya aprendo gli occhi e mettendosi a sedere.

Da quando era così sfrontato?

Ma se voleva giocare, lui non si sarebbe certo tirato indietro.

«Ovvio. Mi piace così tanto che ti deflorerei altre cento, mille volte» sorrise.

Izuku arrossì.

Ah, quanto gli piaceva vederlo in imbarazzo.

Però...

Si sedette di fronte a lui.

Prese il suo mantello e glielo avvolse intorno al corpo.

«Devi coprirti, svergognato» gli sussurrò all'orecchio.

«Ma nessuno mi vede, a parte te».

«Appunto. Non vorrai mica che perda il controllo e ti deflori di nuovo?».

«E se anche fosse? Sei il mio ragazzo, puoi deflorarmi tutte le volte che vuoi».

Bakugo deglutì a fatica.

Davvero, da quando Deku era diventato così sfacciato?

«Sei sicuro che Mineta non si sia impossessato della tua mente?» domandò ironicamente.

Midoriya rise.

«No, in fondo a lui piacciono le pere, non le banane». «Anche se non sa quello che si perde» aggiunse facendogli l'occhiolino.

«No, decisamente non lo sa».

Katsuki afferrò Izuku per il mantello, avvicinandolo a sé.

Gli diede un casto bacio sulle labbra.

«Tutto questo non cambierà, vero Kacchan?» chiese dopo un po' Deku.

«No, lo sai» disse sfiorandogli delicatamente una guancia.

Midoriya sorrise felice, come non faceva da un paio di giorni.

«No, non cambierà» ripeté. «Io non lo permetterò».