Gelosia?

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Il parco del castello era gremito di gente.

Todoroki aveva organizzato una serie di giochi all'aperto, un po' per distrarre se stesso, un po' per concedere un po' di svago ai guerrieri prima della battaglia.

Dalle lettere che aveva ricevuto, infatti, era chiaro che era solo questione di tempo prima che il nemico li attaccasse.

Voleva quindi che tutti si godessero appieno quei giorni di serenità. Dopo non sarebbe più stato possibile.

«Bene, ora tocca a me scegliere il prossimo gioco» annunciò Ashido, richiamando l'attenzione dei presenti.

«Bocce, bocce, bocce, bocce» continuava a ripetere Mineta.

«Si può sapere perché vuoi giocare a bocce? Non è poi così divertente» disse Tokoyami.

«Non parlo di quelle bocce, ma di quelle...» non riuscì a terminare la frase perché Jiro gli tirò un poderoso gancio.

«Continua pure Mina» sorrise quest'ultima.

Tokoyami scosse la testa.

«Benissimo. Allora, il prossimo gioco si chiama duello d'amore. Le regole sono molto semplici: ci sono quattro partecipanti. Uno è l'oggetto del desiderio. Gli altri, invece, sono gli sfidanti che se lo contendono. Direi che... Massì, perché no? Bakugo, Midoriya, Todoroki e Kirishima, siete voi i prescelti!» li indicò Ashido con entusiasmo.

Izuku per poco non si rovesciò addosso il contenuto del bicchiere che aveva in mano.

«Stai scherzando, spero!» brontolò Bakugo.

«Neanche un po'. Anzi, sai che ti dico? Tu impersonerai l'oggetto del desiderio». Poi aggiunse, facendogli l'occhiolino: «Realistico, no?».

Todoroki e Kirishima si guardarono, turbati.

Lo stava facendo apposta, era evidente.

Maledetta strega.

Katsuki si voltò a guardare Midoriya.

Non voleva vederlo triste un'altra volta.

Non voleva che si facesse inutili paranoie.

E non voleva ferire Todoroki e Kirishima.

Di nuovo.

«Non vedo perché dovrei...» incominciò a dire, ma Deku lo interruppe.

«Ok, giochiamo».

Aveva un'aria estremamente seria.

Doveva preoccuparsi?

«Bene, siete pronti?» domandò trepidante Ashido. «Che gli sfidanti inizino a elencare ciò che gli piace dell'oggetto del desiderio».

Un silenzio imbarazzato cadde sui presenti.

«Avanti, non siate timidi» li incoraggiò Yaoyorozu.

«Kirishima, fatti avanti» lo incitò Kaminari.

«O-ok» fece un respiro profondo. «Mi piace la tua determinazione e la tua tenacia. Tu non ti arrendi mai, anche quando le cose si fanno critiche. E anche se non sembra, ti preoccupi per gli altri e...».

«Anche io mi preoccupo per gli altri e non mi arrendo mai, ma non per questo ti piaccio» scosse la testa scocciato Midoriya.

Poi afferrò Bakugo per la mano e con sguardo di sfida disse: «Kacchan è il mio ragazzo. Mio capito?».

I presenti lo guardarono spiazzati.

Non lo avevano mai visto così determinato.

Sembrava volesse fare esplodere tutti.

E di norma era Bakugo a volerlo fare.

Kirishima sorrise.

Si aggrappò al mantello di Katsuki e ironicamente affermò: «Ma noi siamo stati sin da subito in sintonia. Ci siamo capiti subito. Questo vorrà pur dire qualcosa».

«Che vorresti dire?».

Deku sembrava davvero arrabbiato.

Nel frattempo, Todoroki abbracciò Bakugo intorno alla vita.

«Si può sapere che stai facendo?» gli urlarono contro Izuku ed Eijiro

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«Si può sapere che stai facendo?» gli urlarono contro Izuku ed Eijiro.

«Nulla. Sto solo attaccato a lui».

Perché stava succedendo tutto quello?

«Non stargli così appiccato!» lo rimproverò Midoriya.

«Vale lo stesso per te!».

«Io sono il suo ragazzo. Posso fare questo e altro!».

«Pure noi, in realtà. Mai sentito parlare di amici di letto?» sorrise sornione Kirishima.

Era ora di finirla.

Non ne poteva più di tutta quella pressione.

«Basta!!» urlò liberandosi di tutti e tre. «Una sola parola e vi spedisco dritti all'inferno!».

Si allontanò sbuffando.

Quella maledetta Ashido, era tutta colpa sua.

Si buttò a terra, arrabbiato.

«Kacchan...».

«Che cosa vuoi, maledetto nerd?».

Midoriya si sedette, appoggiandosi alla sua schiena.

«Scusami. Io non volevo comportarmi in quel modo. Non volevo rispondere male a Kirishima. Solo... Quando ho visto il modo in cui ti guardava, h-ho...».

«Sei geloso?».

«Si, lo sono».

Il cuore di Bakugo accelerò.

Sentire quelle parole lo rendevano felice.

«E tu? Sei geloso di me?» continuò Midoriya.

«Certo. Se qualcuno osa provarci con te, lo incenerisco in un istante».

Izuku rise.

Rimasero in silenzio per qualche istante, poi quest'ultimo disse: «A proposito di amici di letto...».

«Vuoi esplodere, Deku?».

«Si, ma in un altro modo».

Perché proprio tu, Deku?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora