Un insolito incontro

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Il sole splendeva alto nel cielo.

Un drago rosso riposava tranquillo mentre due giovani fissavano le acque cristalline del Lago Arcobaleno.

«Credi che Orochi sarà pronto a rimettersi in volo domani?» domandò Midoriya.

«Ne sono certo. É più forte di quanto pensi» gli rispose sicuro Bakugo.

Izuku parve sollevato.

«Sai, non volevo che...».

Una grande ombra passò sopra le loro teste.

«Che cos'era quello?» si alzò di scatto Katsuki.

Che il nemico li avesse scoperti?

Se era così, erano in pericolo.

L'ombra atterrò a pochi metri di distanza da loro.

«É un'aquila» esclamò Midoriya, sorpreso.

«Si, ma è grande quasi quanto Orochi. Non riesco a crederci!» osservò stupito Bakugo.

L'animale fece qualche passo verso di loro, poi stramazzò al suolo.

I due giovani si guardarono, poi, lentamente, le si avvicinarono.

Fu allora che notarono che l'aquila era ferita a un'ala.

«Dobbiamo aiutarla!» disse Izuku, correndo verso la caverna per
prendere lo zaino.

Bakugo invece si chinò a guardare il volatile ferito.

«Niente scherzi o ti faccio arrosto».

L'aquila emise un flebile grido.

A quanto pareva, il taglio che aveva sull'ala doveva farle piuttosto male.

Cominciò a carezzarla.

«Non preoccuparti. Quello stupido nerd ti guarirà».

Deku tornò con in mano uno strano unguento e delle garze.

«Con questo ti rimetterai in men che non si dica. L'ha creato Recovery Girl, una vera esperta in questo genere di cose. Potrai tornare a volare subito» sorrise Izuku.

L'aquila gridò.

Cominciò, poi, a sbattere piano piano le ali e a prendere quota.

«Hai visto? Sei tornata come nuova».

L'animale li guardò e poi planò verso di loro.

Li afferrò uno alla volta e li posò su di sé.

«Vuoi farci fare un giro per ringraziarci? Non ce n'è...» Midoriya si aggrappò alle penne del volatile, non appena questi aumentò la
velocità.

«Ahah magnifico» sorrise Bakugo.

«Deku, tieniti stretto. Questa volta se cadi ti ammazzo, capito?».

Izuku lo guardò con le lacrime agli occhi.

«Proprio non sopporti la velocità in volo, eh? Ma, non preoccuparti, stupido nerd. Ci sono io qui con te».

Prima che potessero dire altro, l'aquila atterrò su una sporgenza rocciosa.

I due giovani scesero con cautela.

Si guardarono intorno e poi videro un nido.

«Non vorrà darci da mangiare ai suoi piccoli, vero Kacchan?» domandò preoccupato Midoriya.

«L'arrostirò prima che possa fare una cosa del genere».

Il volatile sembrò sorridere.

Incominciò poi a rovistare nel nido.

Prese qualcosa nel becco e poi lo lasciò cadere dinanzi a loro.

Era un corno.

Un corno finemente ornato.

«Che significa? Vuoi che lo suoniamo?» chiese Izuku.

L'aquila indicò lo strumento e poi se stessa.

«Credo che voglia dire che, se dovessimo avere bisogno di aiuto,
suonando questo, lei accorrerà. Giusto?» disse Bakugo.

L'animale annuì.

«Oh grazie» sorrise Midoriya. «Speriamo, però, di non doverlo usare».

Mentre l'aquila riportava presso le rive del Lago Arcobaleno i due
giovani, una sinistra figura rideva.

«É tutto inutile. La vostra ora ormai è segnata» disse.

Perché proprio tu, Deku?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora