Quel che non ti ho detto

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Midoriya lo fissava, immobile, il volto completamente tinto di rosso.

Ma anche il suo viso non doveva essere da meno.

Davvero, che cosa gli era preso?

Come aveva potuto pronunciare delle simili parole?

Era forse impazzito?

Certo, vedere piangere Deku e sentirlo urlare in quel modo l'avevano profondamente scosso. Istintivamente si era lasciato andare.

Istintivamente aveva detto che lo amava.

Ma era davvero così?

Troppe emozioni affollavano la sua testa.

Non riusciva più a capire.

Perché era tutto così dannatamente complicato?

«D-dobbiamo rimetterci in cammino. Abbiamo già perso troppo tempo» disse senza guardare in faccia Midoriya.

Questi sospirò, ma staccò la spada dal mantello, liberandolo.

Bakugo si alzò immediatamente.

Senza voltarsi indietro, si mise in marcia.

Durante tutta la giornata nessuno dei due parlò.

Ognuno era immerso nei propri pensieri.

Mille domande e dubbi affollavano la loro mente.

Tuttavia nessuno dei due sembrava intenzionato a chiarire.

Troppo era l'imbarazzo, troppa era la paura. O meglio l'incertezza.

Che cosa pensava l'altro, che cosa provava l'altro era troppo difficile da capire. Soprattutto se non si era in grado di comprendere i propri sentimenti.

Fu così che – in silenzio – arrivò la sera.

I due giovani decisero di fermarsi in un ampio spiazzo, vicino a una grande quercia.

Mangiarono senza rivolgersi la parola, ognuno per conto proprio.

Non poteva andare avanti così, Bakugo lo sapeva. Eppure non aveva il coraggio di fare niente. Di dire niente.

Era veramente ironico.

Non era mai successo che lui non fosse in grado di agire.

Si sdraiò scocciato.

Forse una buona dormita gli avrebbe chiarito definitivamente le idee.

Midoriya si coricò poco lontano da lui.

Per fortuna gli dava le spalle, così non poteva vedere il suo volto.

Sentì una fitta al petto.

«Merda» sussurrò frustrato.

Si costrinse a chiudere gli occhi, ma dopo poco gli riaprì.

Il suo cuore cominciò a battere più forte.

Perché cavolo Deku era sdraiato accanto a lui?

Quando si era spostato?

E soprattutto perché lo stava fissando?

«K-Kacchan... Tu non hai freddo?» gli domandò.

Freddo?

E come poteva? Faceva caldo.

Lo guardò e poi capì.

Senza volerlo sorrise.

Allungò la mano e lo attirò a sé.

«Puoi dormire abbracciato a me, così ci scalderemo entrambi» disse lievemente imbarazzato.

Sentì il cuore di Midoriya battere all'impazzata. O forse era il suo.

Il calore che sentiva, la felicità che stava provando in quel momento... Forse era vero, si era veramente innamorato di Deku.

«Kacchan» lo chiamò Izuku. «Prima non dicevo sul serio riguardo a Todoroki. C-cioè lui è un bel ragazzo, ma...».

«Risparmiami gli elogi di quel tizio a metà!».

«F-fammi finire!».

Midoriya si strinse ancora di più a lui, nascondendo il volto nel suo petto. «Ma lui non mi piacerà mai tanto quanto te, Kacchan».

Bakugo sussultò.

Divenne rosso, molto più rosso dei capelli di Kirishima.

Fortunatamente Deku non poteva vederlo.

«Anch'io non dicevo sul serio. Lo sai, Kirishima è solo un amico» gli sussurrò, accarezzandogli i capelli.

«Sono felice di sentirtelo dire».

Rimasero per un po' in silenzio, abbracciati.

«Kacchan...» lo chiamò Midoriya.

«Mmm?».

«Ti amo anch'io».

Il suo cuore perse un battito.

Come poteva dire una cosa così importante in un momento come quello?

Non lo stava neanche guardando in faccia. Ma in fondo nemmeno lui ci era riuscito.

Forse era meglio così.

Si alzò leggermente per poter vedere il volto di Deku.

Questi aveva gli occhi chiusi.

Forse dormiva o forse faceva solo finta.

Non importava.

Le sue parole l'avevano reso estremamente felice.

E ora sapeva che quello che gli aveva detto la mattina non era stato solo un qualcosa legato al momento.

Aveva capito che il vero viaggio di scoperta non consisteva nel cercare nuove terre, ma nel guardare con occhi nuovi.

Non pensava che avrebbe mai potuto provare qualcosa di forte per qualcuno, men che meno per Deku.

Eppure era successo.

Era strano, ma allo stesso tempo bello.

Sentiva un piacevole calore percorrergli tutto il corpo.

Forse per la prima volta sarebbe esploso lui e non qualcun altro.

«Buona notte, Deku» sorrise.

Perché proprio tu, Deku?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora