-Prologo-

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In quel periodo, il tempo era andato peggiorando nell'arco di una settimana; giusto il giorno prima un temporale aveva portato con sè tanta acqua che era finita per scorrere in numerosi rivoli sulla strada da far sembrare l'asfalto uno specchio che mal rifletteva le numerose luci della città e non aveva smesso di piovere se non a tarda notte.
In quel periodo ciò che accadde in quelle settimane, prima delle vacanze di Natale scosse nel profondo molti e soprattutto toccò l'unico punto dolente di una persona: la propria umanità.
Quello era un mercoledì mattina di fine novembre particolarmente piovoso, con un vento leggero che faceva venire i brividi.
La città appariva stranamente calma: le luci dei negozi, accese vista la poca luminosità di quei giorni, si riflettevano sull'umido marciapiede, segnato da numerose pozzanghere, qualche voce indistinta si udiva ovattata provenire dai vari locali lungo la via del centro, la più trafficata di solito, e l'odore di una panetteria appena aperta, mischiato a quello dell'umidità della pioggia, raggiunse il naso del ragazzo dai capelli scompigliati che stava procedendo a passo non troppo veloce lungo la strada.
La chioma, di un verde scuro sfumato verso un tono un poco più chiaro, era umida e piena di gocce nonostante il grande ombrello blu che ondeggiava al ritmo dei suoi passi.
Probabilmente non ci stava prestando attenzione, ma molte delle poche persone che incrociava gli lanciavano alcune occhiate veloci, per poi star zitte con un espressione stupita oppure voltarsi e sussurrare qualcosa all'amico a fianco.
"Ma.. è lui?...Ne sei sicuro?", "Mamma guarda!" urlava un bambino tirando la maglia dellla madre, "Plus Ultra!" proruppe dopo alzando entusiasta un braccio e mostrando il pugno mentre sorrideva ammirando un...eroe. Sì, era proprio questo che stava guardando: un'eroe, un simbolo e nulla di più, l'immagine del suo ideale; Midoriya Izuku non era ancora abituato ad essere chiamato con quell'appellativo, ma nel suo modo di reagire traspariva una certa soddisfazione e un umile orgoglio tali da non far prestare attenzione alla sua timidezza. Così il ragazzo mostrò di rimando un sorriso ancora più grande e continuò per la sua strada, lasciando svanire poco a poco la felicità di alcuni attimi prima.
Midoriya quella mattina aveva un'espressione piuttosto seria, di quelle che si notano difficilmente dopo anni di conoscenza e amicizia e per questo, man mano che avanzava, fece del suo meglio per apparire spensierato quando intravide il grande ingresso della Yuuei, ovvero la famosa scuola per eroi alla quale era iscritto.
Lo oltrepassò e si fermò esattamente davanti alla porta dell'edificio, indugiando sulla soglia, osservando interessato i gradini che aveva salito. Non era da lui essere così incerto, ma bastò un richiamo a distrarlo da chissà quali pensieri gli stessero passando per la testa.
《Midoriya!》una ragazza, di fretta, con i capelli castani e grandi occhi color del miele, si affrettò verso il ragazzo.
《Gli appunti degll'ultima settimana! Mi sono presa la libertà di farne una copia visto che sei stato assente.》
Izuku fissò muto e immobile i fogli che la ragazza gli stava porgendo, non accennando ad afferrarli.
《Deku? Ci sei?》 chiese con voce titubante la persona a lui di fronte.
《Oh...sì, scusami Uraraka.》e strinse gli appunti fra le dita, per poi voltarsi facendo un cenno di saluto con la mano destra, come a dire: "Ci vediamo in classe."
Ochaco annuì, guardando stranita l'amico allontanarsi; ipotizzò che fosse stanco, che si sentisse male o che proprio qualcosa non andasse...era facile capirlo. Con il carattere allegro, seppur serio a volte, di Midoriya era semplice accorgersi di certi cambiamenti perchè lui non era per niente in grado di mascherare il cattivo umore.
Si disse che gli avrebbe parlato nell'intervallo o dopo scuola e convinta di ciò si incamminò verso la propria classe.
Tuttavia, non trovò Izuku seduto al solito posto, nè vicino al gruppo di ragazzi appoggiati al banco di Iida, il capoclasse, anzi, proprio non lo vide. Trattenne il fiato osservando più attentamente, ma della chioma verde non vi era nessuna traccia.
《Ochaco!》Momo, appoggiata ad uno dei banchi in fondo, sventolava una mano a mo' di saluto mentre le sorrideva.
La ragazza si avvicinò, posando prima lo zaino sulla propria sedia.
《Hey, hai risolto l'esercizio che non ti ven-》
《Hai visto Deku?》la interruppe bruscamente e quasi senza accorgersene Ochaco.
《Cosa? ...oh, no, non credo.》
《Non credi?》domandò confusa la castana.
《Beh...si può dire che forse l'ho visto. Un ragazzo, piuttosto frettoloso, è passato davanti alla classe, ho pensato fosse lui, ma l'ho visto di sfuggita. Non so dove fosse diretto.》
Uraraka finì di ascoltare e sospirò in parte sollevata che la sua amica sapesse almeno qualcosa.
《Come mai ti interessa?》
Ochaco, visibilmente pensierosa, impiego un po' a recepire la domanda e subito dopo si affrettò a rispondere.
《L'ho incrociato all'entrata e mi sembrava piuttosto di malumore, perciò volevo chiedergli come stava.》
Momo mosse la coda corvina che era solita tenere come pettinatura e portò la mano sinistra sul mento.
《In queste settimane siamo pieni di verifiche, magari è stressato...》 mentre parlava il professore Aizawa fece il suo ingresso in classe con il suo solito sguardo annoiato, ma che in realtà teneva sott'occhio tutti gli alunni.
《...in ogni caso, vedi di non farti distrarre durante le lezioni da questo ragazzo.》concluse Momo, sorridendole di nuovo prima di sedersi al proprio banco.
《Io non mi faccio distrarre.》 bofonchiò Ochaco prima di imitarla.

Izuku non si fece vedere la prima ora, nè la seguente, nè quella dopo ancora e nemmeno al corso pomeridiano, ma gli studenti sembravano non notare la sua assenza, o quasi.
Fu ad un certo punto, quando, durante una prova, un ragazzo, apparentemente non di cattivo umore, anzi, di pessimo umore, sorpassò il campo dove la classe si stava allenando che i suoi compagni lo osservarono interessati, ma timorosi di avvicinarsi.
《Ci...vediamo domani.》 e li salutò con voce flebile prima di allontanarsi.
Il giorno dopo di lui non vi fu traccia e i professori non si lasciarono sfuggire nemmeno un'informazione utile.

In quel periodo, quando il suo animo fu scosso nel profondo, Midoriya aveva cercato rifugio in sè stesso.
In quel periodo tutti lo guardavano strano, i suoi compagni lo osservavano con celata tristezza, forse ansiosi e timorosi di vederlo esplodere da un momento all'altro. Sembravano stare lì in attesa che il mondo gli crollasse addosso e, pur essendo pronti a sostenerlo, non si rendevano conto che non avrebbero potuto reggere anche loro quel peso.
Prima di quel periodo vi era stato il caos.
Prima di quel periodo era successo qualcosa di inaspettatamente terribile, ma di cui nessuno voleva preoccuparsi di parlare.
Prima di quel periodo...



Ecco la nuova storia!
Aggiornerò una volta a settimana, probabilmente nei weekend, quindi pubblicherò, forse, il capitolo 1 questo sabato.

Magari alcuni di voi hanno iniziato a leggere la ff senza conoscermi, così colgo l'occasione per presentarmi😅
Sono una sedicenne, Otaku e sì, anche fangirl; mi sono appassionata di Boku no hero academia come voi, credo, e mi auguro che la storia sia di vostro gradimento.❤

EVEN IF (Bakudeku / Katsudeku)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora