Nervoso? No, non ti si addiceva in quel momento una tale emozione.
《Cosa vuoi...Deku?》
Anche a te questa domanda rimbombava in testa?
Io restavo in silenzio ad aspettare una qualche tua reazione e mi accorsi un po' deluso che tu te ne rimanevi lì fermo con gli occhi puntati chissà dove.Nerd di merda. A cosa stavi pensando?
Realizzai di aver utilizzato un tono piuttosto spazientito nel porti la mia domanda, ma non sentii il bisogno di ripeterla più gentilmente, non era nella mia natura...tuttavia...il tuo tremolio era proprio un'abitudine che non riuscivi a perdere, specialmente in mia presenza.
Tremavi, con un pallore strano in viso e il respiro appena percettibile, a due passi di distanza da me.
Chissà perchè, questa tua immagine mi fece sorridere e realizzai un po' riluttante che ti stavo rivolgendo delle occhiate di tanto in tanto per dovermi accorgere di questi tuoi aspetti. Così, d'improvviso, arrossisti. Con calma, ti prendesti il tuo tempo e le tue guance avvamparono colorandosi di un lieve color rosato a contrasto con la tua carnagione, da cui spuntavano quelle simpatiche ed odiose lentiggini che ti ritrovavi.
Quasi mi parve di vedere l'esatto istante in cui rabbrividisti e per poco non mi sembrò di vedere i tuoi capelli rizzarsi: avevi finalmente elaborato la mia domanda?
《Ti interessa?》 chiedesti.
《Mh?》 mi limitai a questo per risponderti, non volevo di certo far trapelare della curiosità nel mio tono di voce.
《Perchè me lo chiedi?》 ripronunciasti la medesima domanda, riformulandola un poco, ed io giuro che il mio controllo stava per andare a quel paese...come ti permettevi di ribattere con un altro quesito?!
Sollevai le spalle, come a scrollarmi le varie risposte senza senso che mi venivano in mente e ti comunicai la prima cosa logica che ero riuscito a pensare:
《È da giorni che mi fai sentire strano...mi dai su i nervi.》
Se in quel momento fossi stato intento a bere una qualche bibita probabilmente l'avrei sputata o mi sarebbe andata di traverso perchè quella era una frase che io, Bakugou, non ti avrei mai potuto dire da sobrio...eppure lo avevo appena fatto. Impiegai alcuni secondi a domandarmi che fine avesse fatto la mia dignità per esser stato così diretto e sincero nel rivolgerti la parola e tu, in tutto questo, tra la mia indisposizione mentale e la tua visibile inadeguatezza in una tale situazione, avevi socchiuso la bocca in un'espressione a metà tra lo stupore e il terrore. Fu il mio turno di rabbrividire, ma credo che il mio sguardo fosse ben più sconcertato del tuo quando ti fissai ancora indispettito per il mio comportamento.
Ti avrei tirato un pugno, o spintonato, o perlomeno gridato contro di tutto. Lo sapevi? Quello che mi passava per la testa, lo sapevi?
No, non potevi immaginare che io, la più irascibile delle persone, mi stessi trattenendo perchè il tuo viso, così com'era, mi aveva lasciato inspiegabilmente interdetto.
Certo che potevi fare qualcosa per uscire da quella scomoda situazione in cui eravamo finiti, ma tu invece la aggravasti, nel peggior modo possibile: sorridesti imbarazzato e ti voltasti di scatto.
《A lunedì.》 bofonchiasti di fretta e ti vidi precipitarti verso il treno appena arrivato. Perchè dico che peggiorasti la cosa? Beh...mi avevi lasciati lì imbambolato, senza una spiegazione, e nella mia mente si ripeteva continuamente l'ultima immagine che avevo di te: gli occhi fissi nei miei, il naso all'insù, le gote arrossate e una fitta allo stomaco ogni secondo passato ad osservarti.Non eri nel vagone dove entrai io poco dopo. Non ti vidi nemmeno quando scesi, semplicemente sparito.
Quella stessa sera crollai sul letto senza aver toccato cibo, sentivo l'intestino in subbuglio e la deliziosa cena di mia madre non mi aveva attirato per niente. Era colpa tua, lo sapevo, solo tua.
Eri tu il motivo del mio poco appetito, ma non solo, anche del mio essere, a parer di molti, strano, tu eri la causa di tutto: se i nostri compagni di classe erano preoccupati, era per te che in qualche modo ti eri fatto male, se io ero infastidito, era per te, se mi arrabbiavo, era principalmente per te, persino se...se arrossivo, sì, era per te.
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EVEN IF (Bakudeku / Katsudeku)
FanfictionL'autunno è stato un osservatore silenzioso, l'inverno un freddo accompagnatore, l'ho imparato a mie spese: il mio animo non può liberarsi, sarà legato al tuo indipendentemente dal mio volere ed esso racchiuderà per sempre i sussurri dei nostri cuor...