66 -Solo un mare di pensieri sull'orlo del precipizio del silenzio-

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Mi piace pensare che gli scrittori siano dei creatori di emozioni, un po' come la pioggia, il sole, le nuvole sempre in attesa di cambiare aspetto, malevolo o meno non fa differenza, come una frase detta nel momento sbagliato, come un tocco lieve lungo il collo, io rammento il tuo. Forse non mi stringevi, forse ero io a stringere te, forse non ci stringevamo abbastanza, forse dovrei far sparire le contraddizioni nei miei ricordi.
Grande è il l'impronta che ha lasciato il tuo cammino, grande il sorriso che rivedo, grandi le responsabilità, grande il coraggio, debole la codardia o magari dovrebbe essere il contrario, cosa ne pensi?
Non lo so, ho l'impressione di non sapere molte cose adesso che sono nuovamente da te, in passi troppo sicuri, con il cuore stretto in mano.
Ed il nostro scrittore si sta divertendo, lo sento, potrebbe aver pianificato tante cose, ad esempio potrebbe averci destinato una tragica fine o averci regalato una lieta conclusione; il problema è che resta tutto dentro la sua mente, in attesa di essere scritto di getto, con fretta, posso avvertire la carta piegarsi come le nostre sensazioni sotto alle macchie d'inchiostro. A volte si sovrappongono, a volte si stropicciano, ma tu ridi di questo, fallo con me.
Oggi il cielo ha deciso di essere limpido, l'aria di essere umida, il vento di essere presente, io di essere seduto al tuo fianco. Respiro l'odore di disinfettante nei corridoi, nella tua stanza, sbatto le palpebre per vederti meglio nel candore delle lenzuola, blocco i polmoni per un istante: mi fai ancora lo stesso effetto. Va bene, fammi tremare, agognare un tuo bacio come tempo fa, ma non spegnere la speranza che continuo a portare nel cuore.
Con questa tempesta instabile che mi segue, persino i soffitti hanno iniziato a far piovere e la nostra casa è diventata fredda persino d'estate quando appare impossibile avere dei brividi. Sono riuscito ad attraversare il temporale a bordo di una macchina delle memorie, la nostra, dio solo sa quanti chilometri ho percorso, quante volte sono passato per le porte dell'ospedale, quante volte ho barcollato ubriaco a casa e stretto i tuoi vestiti.
La nostra relazione è fatta di tanti stereotipi d'amore, ma se questi pregiudizi esistono un motivo c'è e credo di conoscerlo perchè in ogni vera relazione esistono baci rubati, le figuracce davanti ai genitori, le carezze prima di dormire, le discussioni, il sesso sotto le stelle, la passione, le corse sotto alla pioggia solo per un saluto, il cliché del bacio d'addio, le aspettative soddisfatte e non, la tristezza di certi sguardi, l'incomprensione, il tempo che corre e le persone che non riescono a stare al passo, tutto, noi, loro, gli altri hanno tutto questo e non solo, ci sono tante cose da aggiungere alla lista, ma diventerebbe infinita.
Ecco che stringo la tua mano come al solito, i nostri compagni mi hanno detto che la stritolo, che la mia non è una semplice stretta, ma non sanno quanto io preghi che tu possa sentire il mio tocco e loro non sanno, no, non conoscono delle nostre notti insonni, quelle dove non ti tenevo solo per la mano, ma imprigionato tra braccia troppo forti, con l'aria che si riscaldava nei nostri fremiti. Sono l'unico a portare questi ricordi e a riviverli nella nostalgia, però un giorno ne vivremo di nuovi, vero? Lo faremo, promettimelo.
《Io lo prometto.》porto le lacrime agli occhi nel sussurrarti queste parole. Hai voluto sparire, ma hai lasciato troppo alle tue spalle perchè il mondo ti possa dimenticare e puoi star certo che non lo permetterò, non lascerò che tu sia cancellato.
Sono stanco dei grattacieli della città, delle stesse strade, di star seguendo sempre i soliti percorsi; stiamo per cambiare molte cose, Deku, e la curiosità mi divora assieme al nervosismo nell'attesa.
Sai? Non sono mai venuto a farti visita per raccontarti della mia vita, anzi, ho sempre evitato i discorsi sul come stia vivendo nella fama e nella disperazione. Dopo quel giorno, la classifica degli heroes ha perso una riga e quelle poche lettere dietro alle tue hanno rimpiazzato il primo posto. Mi ha fatto ribrezzo vedere il mio nome posto lì, in cima alla lista, eppure ora come ora non so che pensieri avere al riguardo. Non so se esserne felice, rammaricato oppure se posso limitarmi a non considerare la cosa.
Perdere poco in poco tempo, perdere molto in molto tempo, questi sono stati i nostri trascorsi, hai mai pensato dove saremmo arrivati? Tanto, tanto più in là rispetto alle nostre aspettative, non considerare l'elenco dei nostri errori, nè i miei suggerimenti ignorati, ho ragione nel dire che sì...abbiamo superato i limiti.
Reggevi troppo su di te o forse troppo poco, i tuoi desideri volavano oltre il cielo ed i miei ti trattenevano a terra, le tue paure sono state celate ed io non sono mai stato bravo a giocare a nascondino, perciò ora io e te siamo qui, assieme.
Reggo l'ennesimo manga rubato dalla tua libreria, il segnalibro posto a dieci pagine dalla fine, era da molto che non venivo qua per leggere e oggi ho raccolto la mia buona volontà per vestirmi in modo semplice con dei pantaloni morbidi ed una t-shirt e non con quei completi che a te piacciono tanto, perchè ho pensato che questo fosse un modo per tornare indietro: essere come quando ci siamo innamorati, indossando i miei vecchi anfibi, portando una chioma scompigliata, una rasatura perfetta, uno sguardo dolcemente duro, pensando di non avere davanti la persona che mi ruberà gli anni migliori della vita, che sarà protagonista dei miei pensieri ed ascoltatrice dei miei battiti.
Ti ho temuto per troppo tempo ed è ora che io blocchi questa paura motivata da ragioni inconsistenti, per esempio il tuo tocco non potrebbe mai sgretolare il mio cuore, i tuoi occhi non mi pietrificherebbero all'istante, non mi indurirei come pietra alla loro vista, le tue labbra non mi avvelenerebbero subdolamente nell'accarezzare le mie.
Mi sollevo, finalmente, lento e con calma. Ti posso guardare nuovamente dall'alto, tra stoffe chiare in contrasto con la chioma verde, il pallido sul tuo viso sembra più innaturale del solito e so che esso non ti appartiene come il timido rosato che mostravi solo a me.
Accarezzo le tue guance lisce, ti devono aver rasato da poco, il taglio della tua pettinatura è ordinato rispetto al solito e le tue labbra appaiono pronte a ricevere un tiepido bacio accompagnato dalla malinconia. Conto senza vera attenzione le tue lentiggini, sorrido nel chinarmi su di te. Mi allontano tenendo uno sguardo tranquillo perchè ti sto portando via ciò che sei voluto essere, ciò che ancora desideri e che, tuttavia, ti stava uccidendo mascherato da sogno desiderabile.
Faccio per abbassare la maniglia e ti concedo di attirarmi un'ultima volta.
《Sai? Deku è un nome che ti si addice, sa proprio di qualcuno d'incapace, d'inutile. Insomma...》rido e lacrimo nel rimembrare parole distanti nel tempo della nostra infanzia 《...guardati, sei stato solo bravo a farmi ammatire, sei stato un idiota.》inizio a sussultare, per qualche strana ragione sto ridendo ed i miei polmoni tremano al suono della mia leggera risata.
《Sai? Un giorno riderò e piangerò tanto, lo farò quando sarai con me, in questa stanza, sveglio.》

In realtà, d'ora in poi, sarai sempre con me, la tua parte coraggiosa ha trovato rifugio in questo debole e forte corpo, in questa mente rapita dai tuoi ricordi.

EVEN IF (Bakudeku / Katsudeku)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora