Ho riso, in un primo momento la mia pazzia momentanea si era sfogata così. Tuttavia bastarono altri dieci minuti e, tra il girarmi da un lato all'altro aggrovigliandomi nelle coperte, mi ritrovai a pancia in su, improvvisamente sveglio.
Assonnato e un po' svogliato allungai un braccio fino al comodino ed afferrai alla ceca il cellulare. Lo accesi e me ne pentii subito, la luminosità era ancora al massimo e i miei occhi ne risentirono. Sbattei le palpebre velocemente e diedi un'occhiata all'ora.
Le 02:47. Mi ero svegliato nel bel mezzo della notte e, purtroppo, sapevo che non mi sarei riaddormentato facilmente. Posai quel fastidioso schermo luminoso e sbuffai mentre con le dita percorrevo senza persarci molto le mie labbra. Mi ci vollero dei secondi interminabili per renderme conto, ma alla fine mi bloccai con la mano allontanata di scatto a mezz'aria, la quale ricadde sul mio petto a peso morto, scuotendomi.
Portandomi il braccio a coprire gli occhi sospirai nervosamente: mi eri tornato in mente. Credo di aver bisogno di un preavviso per queste cose perchè davvero non ce la faccio, sei inaspettato, soprattutto lo eri quella notte.
Deku. Il tuo nome fece eco nella mia testa fin quando non ricordai anche il tuo sapore, più precisamente quello di cui mi sembrava sapessero ancora le mie labbra. Non ne sono sicuro, ma credo che, nel silenzio che c'era in camera mia, iniziai ad arrossire all'improvviso. Non potevo vedermi, ma la sensazione di calore che si era propagata sul mio viso non aveva altra spiegazione. Anche quando non c'eri, riuscivi a scatenare qualcosa in me. Ero nervoso oltremodo, ma la rabbia della sera precedente non mi stava più divorando anche se non riuscivo a dimenticarla. Le pensavo ancora, le cose che ti avevo urlato, tuttavia in quel momento mi sembravano solo un eco lontano.
Non ne seppi il motivo, so solo che quando ripensai a te, mi venne in mente, nitido e chiaro, quel tuo singhiozzo impacciato, ma tremendamente triste, che avevo sentito. Mi perseguitò e riecheggiò in me fino alla mattina, persino mentre mi avviavo, dopo esser sceso dal treno, verso scuola, c'eri tu fra i miei pensieri.
Misi piede oltre i cancelli della Yuuei e sperai vivamente che le lezioni, solo quel giorno, fossero annullate per un qualsiasi motivo, anche il più improbabile sarebbe andato bene. Mi costrinsi, sbuffando, a proseguire, entrare nell'edificio e arrivare in fine davanti alla classe vuota.
Un attimo, vuota?! Guardai meglio e sì, tutti i banchi erano liberi, del professore nessuna traccia e gli alunni scomparsi...eppure ero convinto di essere arrivato con ben dieci minuti di ritardo, per logica dovevano essere tutti lì.
Feci scorrere lo sguardo in giro e di sfuggita notai una scritta veloce alla lavagna, la colligrafia ordinata di Iida risaltava sulla superficie nera riportando le seguenti parole:"Oggi lezione all'aperto, chi arriva in ritardo è pregato di presentarsi al campo sportivo della scuola il prima possibile con già la tuta addosso."
Il lunedì mattina, stanco, con le poche ore di sonno che ero riuscito ad avere, proprio non mi andava di stare a saltellare e correre con la classe. Restai rintontito a fissare le righe scritte dal capoclasse e, dopo minuti interi, conclusi che non ci sarei andato. Avrei detto che mi ero sentito male e avrei rimediato così una giustuficazione.
Misi la testa fuori e mi voltai prima a destra e poi a sinistra per controllare che il corridoio fosse completamente deserto e notai tutte le porte delle altre aule chiuse, le voci ovattate degli studenti erano appena percettibili. Perfetto, pensai.
Uscii con passo affrettato e andai a destra, verso le scale. Uno, due, tre...salii i gradini uno ad uno fino al piano superiore e avvertii una strana ansia crescere in me ad ogni passo. Guardai più volte indietro, ma non trovai nessuno a seguirmi nè qualcosa di strano e con il pensiero di essermi solo fatto prendere dal nervosismo percorsi il corridoio fino in fondo, scomparendo dietro l'angolo.
Una grande porta mi si stagliava di fronte, era in legno, l'unica forse dell'intera scuola ad avere delle sembianze normalissime. Stavo avanzando verso di essa con lo sguardo basso sui miei piedi e mi fermai, confuso, quando vidi che non era chiusa, bensì semiaperta. Che stranezza, solitamente nessuno entrava in quella stanza, o quanto meno nessuno quando c'ero io.
Rivolsi un'occhiata alla grande scritta sovrastante "BIBLIOTECA SCOLASTICA, QUARTO PIANO" e mi accostai per sbriciare all'interno per quanto mi fosse possibile vedere.
Pensai che fosse insolito trovare qualcuno non tanto perchè fosse la prima ora, ma per il semplice motivo che quella del primo piano era di sicuro quella più frequentata e conosciuta...chi si sarebbe fatto quattro rampe di scale per dei libri poi? Beh, io sì, ma cercavo la tranquillità più che quelli.
Niente, non vedevo anima viva e non sentivo alcun rumore sospetto, perciò mi apprestai ad entrare e mi chiusi la porta alle spalle. Appoggiai lentamente lo zaino su uno dei tavoli da lettura ed inspirai l'odore forte di carta che c'era sempre in quella grande stanza. Sembravo proprio un nerd in quell'ambiente, proprio come...Oh basta, dovevo farti sparire dalla mia testa.
Incominciai a percorrere il corridoio centrale fra gli alti ripiani, ognuno stracolmo di manoscritti suddivisi con ordine. Era bizzarro pensare che la Yuuei avesse un posto del genere, ma, pur essendo un'accademia per supereroi, era comunque una scuola in fondo.
Il pavimento in legno scuro, lo stesso delle librerie, scricchiolava leggermente sotto i miei piedi e, quando notai su uno dei ripiani numerosi volumi fuori posto e mi fermai di colpo piantando la punta della scarpa a terra, si udì chiaramente, anche se non troppo forte, il tonfo del mio passo bloccato.
Il cartellino con scritto "Studio dei quirk" spuntava dal ripiano più alto, dal quale mancavano alcuni libri. Tre o quattro erano impilati sulla scrivania lì sotto, degli altri nessuna traccia. Forse li aveva presi per una lezione una classe di progettazione...magari quella stramba del festival sportivo dai capelli rosa.
Una lieve corrente d'aria mi raggiunse improvvisamente e rabbrividii a quella gelida brezza. Poco più avanti c'era l'area più comoda adibita alla lettura, la raggiunsi e mentre camminavo quell'ansia che mi aveva preso sulle scale comparì nuovamente.
Una delle finestre era spalancata, come sospettavo, ma non era quello a preoccuparmi, piuttosto erano i libri sparsi sul tavolo, uno zaino lasciato vicino ad una sedia, una giacca malamente appoggiata sullo schienale di quest'ultima e un ragazzo, nell'angolo sinistro, abbioccato su una delle panche.
Di nuovo tu. Devi spiegarmelo, seriamente...come facevi a comparire sempre nei momenti meno opportuni?
Eri steso, un po' rannicchiato, con la testa su uno dei cuscini che solitamente stanno sullo schienale, gli occhi chiusi.
Dormivi? Meglio, perchè non mi notasti quando, del tutto impreparato ad una scena del genere, stavo per svegliarti di colpo, cosa che non feci.
Mi ero avvicinato a pugni stretti con l'intenzione di buttarti giù e di dirti di lasciarmi solo, ma il ricordo del giorno prima mi costrinse a fermarmi e mi limitai ad abbassarmi, accovacciandomi alla tua altezza.
Potevo cogliere ogni tuo particolare da quell'angolazione e la prima cosa che attirò la mia attenzione furono i tuoi occhi: mostravano dei contorni arrossati e le tue ciglia sembravano umide. Sembravi aver pianto e non poco visto il fazzoletto che stringevi fra le dita vicino al petto e gli altri tre sparsi lì davanti a terra.
Espirai mantenendo una certa calma e ti continuai a fissare con sguardo serio.
《Perchè sei qui, Deku?》 chiesi più a me stesso che a te a voce bassa, praticamente inudibile.
Chissà il perchè, persistevi nel mettermi in difficoltà. Per esempio, in quel momento ti avrei volentieri lanciato addosso qualcosa, eppure al contempo stare fermo a poca distanza da te mi tranquillizzava.
Le tende chiare, appese sopra le finestre, si mossero ed io trattenni il fiato: inconsciamente mi piaceva stare lì, al tuo fianco.Ebbene sì, ecco anche il 7...forse sono io impaziente di pubblicare, ma avendo scritto molti capitoli in precedenza e dovendoli revisionare tutti preferisco mantenere la decisione di pubblicarne uno alla settimana, escluse occasioni speciali.
Volevo ringraziare chi sta leggendo questa ff e chi ha lasciato anche qualche stellina, davvero, perchè sapere che quel che scrivo stia venendo in qualche modo apprezzato mi fa felice😘😀
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EVEN IF (Bakudeku / Katsudeku)
FanfictionL'autunno è stato un osservatore silenzioso, l'inverno un freddo accompagnatore, l'ho imparato a mie spese: il mio animo non può liberarsi, sarà legato al tuo indipendentemente dal mio volere ed esso racchiuderà per sempre i sussurri dei nostri cuor...