《Hey! Guarda dove vai!》una giacca nera, un po' sgualcita, un po' umida, bagnata, mi urla contro mentre le mie scarpe giocano a sdoppiarsi lungo il marciapiede; il suo tono é acido, infastidito e la t-shirt che si intravede sotto pare volermi rivolgere parole peggiori con la sua strana stampa logorata. Non mi piacciono le pieghe del tessuto, fanno così tanto disordine su...su cosa? Oh, che strani bottoni che mi fissano, sono così scuri, lucidi nella rugiada artificiale della città, memoria della pioggia caduta su erba grigia ed insolitamente alta, si è posata su questi alti palazzi dalle luci sfarfallanti.
《Scu-...scusa.》pronunciano le mie labbra in automatico, forse con troppa poca sicurezza, forse senza riflettere.
Non so bene come reagire quando una mano fredda, callosa mi circonda il polso che, curiosa come cosa, sta attaccato al mio palmo tutt'ora appoggiato sulla giacca tanto arrabbiata, o così pare, con me. Impiego alcuni istanti, ma dopo aver fissato confuso parte del mio arto superiore, credo di essere inciampato cadendo addosso alla giacca, no, un attimo...alla persona! Sì, giusto, a quest'uomo con quest'espressione tanto brutta.
Vengo strattonato bruscamente e spinto via costretto a barcollare verso un lampione ascoltando infine le sue parole acide rivolte ad un compare che noto solo ora che mi sto reggendo al palo della luce.
《Che schifo, ma in che stato è? Andiamocene.》
Piuttosto confuso, infreddolito solo lungo le dita, sulla punta del naso e sulle guance, con un largo cappuccio che non ricordo di aver tirato su, li guardo allontanarsi, osservo curioso le loro sagome già sbiadite dopo neanche dieci metri.
C'è umidità, l'aria è satura di acqua e sento la pelle diventare fredda, i capelli inumidirsi, la gola deglutire a vuoto.
I miei denti tremano senza freno, i miei pensieri stridono nella mia testa, incapaci di fermarsi o di ripartire, li avverto talmente disperati in me; cosa sono adesso? Continuo a barcollare, in qualche modo sono convinto che un posto tranquillo non sia lontano, che dietro l'angolo mi attenda un morbido giaciglio dove cadere, una tazza di tisana calda con il suo vapore profumato di menta ed ustionante. La panchina del parco invece è malconcia, vecchia, dura, eppure mi ritrovo con gli arti a penzoloni da essa, sdraiato malamente sul gelido ed umido legno. "Respiro a scatti", mi ripeto nella mente, "che male", mi dico, ma non so bene cosa mi provochi dolore, se i miei muscoli indolenziti, il mal di testa o il mio sangue saturo di alcool come la mia coscenza. Annega in questo mix di liquidi malevoli, non più tenuta a galla, perchè non sto provando a salvarla?
Vorrei avere la forza per far almeno un tentativo, sarebbe corretto dopo averla gettata senza riguardo in acque piene di strane, paurose creature. Mi terrorizza la riva disseminata di ciottoli scuri, ma sembra tutto famigliare, non credi? Espiro su questa spiaggia bloccata nel mezzo delle stagioni, fra il secco ed il gelo, sotto un cielo annuvolato, minaccioso sopra di me. Ricordo questo luogo, rammento l'ultima tempesta a cui ho assistito, l'ultimo bagliore dei lampi racchiuso in verdi, misteriose gemme. Dimmi, quando sei arrivato? Non ho sentito i tuoi passi nel vento, i sassi essere schiacciati sotto il tuo peso, non ho visto la tua pelle pallida in questo luminoso e tetro paesaggio finché non mi hai raggiunto.
Siamo soli, ma fissando la tua chioma essere scompigliata, so da dove sei comparso perchè proprio alle nostre spalle, in un sali e scendi di sentieri, si trova una strada che a stento riesco a figurarmi.
《Hanno detto che farà mal tempo fino a domani sera, è un peccato, siamo qui da soli due giorni.》le tue labbra si muovono mentre ti stringi nella leggera camicia bianca che indossi, sfreghi le gambe alla ricerca di calore, ti volti verso di me.
《Non hai freddo?!》mi chiedi infastidito mostrandomi il tuo braccio coperto dalla pelle d'oca.
Solo ora mi accorgo della sottile tuta che indosso, ho addirittura la felpa stretta nella mano, non utilizzata e, pur mantenendo un'aria stupita e confusa, te la porgo.
《Non ti lamentare se poi ti ammali.》sbuffi strappandola dalle mie dita per poi infilartela con un cipiglio evidente in viso.
《Iida aveva ragione, le previsioni erano pessime, ma tu hai voluto venire qua in vacanza.》ora sei offeso, lo capisco, magari infastidito.
Giusto, la nostra ultima settimana lontana dal mondo, che particolare e rovinosa atmosfera aveva avuto.
《Dovremmo tornare all'albergo.》asserisci posando la mano sulla mia spalla. Sussulto solo, non ti rispondo.
Come potrei guardarti in faccia e dirti di essere intrappolato in questo ricordo, di essere ubriaco, solo ed infreddolito? Non potresti aiutarmi in alcun modo, nemmeno in questo sogno illusorio.
Ma continui ad essere scosso dal vento, non scompari anche se dovresti.
Non riesco a muovermi, sono come pietrificato di fronte alle onde del mare che si abbattono con un po' di forza in più man mano che i secondi passano. L'oceano sarà mosso questa notte, ma tu sarai con me sotto una pesante coperta, infreddolito ed intento a rabbrividire al suono dei tuoni.
《Andiamo, Kacchan.》e la tua mano scende lungo il mio braccio, tuttavia non raggiungendo mai la mia.
Ho dovuto lasciarti per trovarti davvero ed anche se non mi sei mai veramente appartenuto, perderti, pur non completamente, mi ha spezzato il cuore.
Quindi sono di nuovo sveglio in questa vecchia città, stanco, a chiedermi che ore siano.
Non riesco ad alzarmi, mi manca la giusta volontà per muovermi.
《Oh cazzo, sapevo che non ti avrei trovato in buone condizioni, ma così esageri Bakugou.》Alzo a fatica e piuttosto svogliatamente lo sguardo; c'è qualcuno che mi fissa dall'alto con due occhi freddi tanto diversi dai tuoi che mi hanno tenuto compagnia fino a pochi minuti fa, ne sono in qualche modo intimorito.
Se tornassi indietro, saprei di non poterli rivedere ed anche se i nostri occhi sono chiusi, c'è un mondo in tempesta là fuori pronto a travolgerci.
《Deduco che non sia stata una buona serata; ora vedi di collaborare o la prossima volta non corro fin qui.》
Non oso controbattere mentre il mio busto viene raddrizzato e, con il rischio di cadere, le mie gambe si ritrovano a dover reggere malamente il mio peso in parte riversato sulla spalla del ragazzo poco gentile che ancora mi guarda con rimprovero.
Ma va bene, è ok perchè a volte il silenzio è meglio di un inutile dramma.Urlerei in questo momento se la voce non fosse intrappolata in gola, scapperei se i miei muscoli non fossero molli, piangerei se non odiassi farlo sotto la pioggia, cercherei di collassare di nuovo sulla panchina da cui mi sto allontanando se avessi la certezza di ritrovarti ancora nel mio sonno, pregherei la persona che mi sta quasi trascinando di portarmi da te se non conoscessi la sua risposta.
Le mie scarpe si abbattono pesantemente sul marciapiede cosparso di pozzanghere, ma improvvisamente la direzione cambia ed in qualche sbadato modo sono spinto a destra. Finisco disteso sui sedili di una macchina, sento la portiera venire sbattuta violentemente, un'altra venire aperta e davanti a me intravedo il profilo di un naso affusolato spuntare da davanti, dal posto del guidatore.
《Non osare vomitare.》il tono è duro, direi asciutto, mi fa rabbrividire come se avessi davvero da temere.
Mogugno qualcosa nel rigirarmi a pancia in su.
L'auto viene messa in moto, il ticchettio della pioggia sul tettuccio si fa insistente, la quiete dentro questo piccolo ambiente mi fa tornare la sonnolenza e, proprio quando sto per chiudere gli occhi, un colpo secco contro il finestrino mi fa spalancare totalmente le palpebre.
《Scompari per giorni, diventi irrintracciabile, poi ti fai vivo supplicando che io ti venga a prendere, cosa che probabilmente neanche ricordi! In più proprio oggi che...che...》uno sbuffo frustrato fa da pausa, poi un sospiro controllato ed il discorso riprende con più calma. 《Ne parliamo domani, ma lasciatelo dire: sei un idiota.》.Buongiorno ragazzi!
Ne è passato di tempo dall'ultimo aggiornamento, vero?
Purtroppo fra influenza, scuola e problemi vari mi sono ritrovata solo ora, con la febbre e alle due di notte, con la testa giusta per buttare giù questo capitolo che, devo ammettere, era già stato buttato giù due volte senza tuttavia darmi una vera soddisfazione. Spero che sia venuto bene anche se corto e con un bel po' di punti da spiegare😅.
Ci vediamo al prossimo e grazie per la pazienza❤P.s.: Buonanotte per me e buon quasi fine settimana a voi😉😛
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EVEN IF (Bakudeku / Katsudeku)
FanfictionL'autunno è stato un osservatore silenzioso, l'inverno un freddo accompagnatore, l'ho imparato a mie spese: il mio animo non può liberarsi, sarà legato al tuo indipendentemente dal mio volere ed esso racchiuderà per sempre i sussurri dei nostri cuor...