19-Pagine da ricordare-

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Stavi sfiorando, con un tocco lieve, la fila di libri ben disposta sulla mia libreria. Eri così assorto nella contemplazione di quegli ammassi di carta tanto affascinanti che parevi quasi perderti nell'osservarli. Da quando avevamo messo piede in casa mia, deserta visto che i miei erano ancora a lavoro, non avevi fatto altro se non studiare la mia camera.
《Non ti facevo tipo da...lettura.》
Facesti osservazione come se mai, in tutti quegli anni che avevi trascorso con me, io avessi potuto mostrarti questo mio lato.
《Non leggo spesso.》 Sul momento non approfondii di più il discorso, ma sapevo perfettamente che la tua curiosità ti avrebbe portato a fare molte, troppe, domande. Per questo motivo, ancora riverso sul materasso, ti diedi qualche informazione in più, seppur riluttante a parlarne con qualcuno...solo che, quella volta, quel qualcuno eri tu.
《Lo faccio per calmarmi...non so perchè, ma mi tranquillizza leggere.》 Il mio tono era calmo, ma al contempo agitato, vi era silenzio fra noi due, mi rendeva ansioso di una tua reazione. Il mio bracciò andò a coprirmi gli occhi per minuti interi e, inspiegabilmente, non sentii più lo sfruscio che producevano le tue dita sulle copertine dei manoscritti. Mi costringesti a sollevarmi un poco, il giusto per guardarti mentre, incantato, tenevi la mano appoggiata su di una rilegatura particolare, quella che più spiccava fra tutte col suo verde scuro dai dettagli color dell'argento, stava verso il fondo della fila, un segnalibro ancora in mezzo alle pagine.
《Questo...l'ho letto anche io.》
Sussurrasti, ma non a me, bensì ai tuoi pensieri, i quali fecero muovere la tua mano che afferrò saldamente il libro e lo tolse dal suo posto.
《Strano, non eri più da manga e robe simili?》
Mi alzai, spinto da un improvviso desiderio di capire che intenzioni avessi maneggiando incerto quell'ammasso di fogli di carta.
《È uno dei pochi autori stranieri che mi abbia mai attirato...solo tragedie, molto malinconico, ma profondanente umano...》 lasciasti che le parole fluissero senza filtri, lo capii dal tuo sguardo vuoto: quello, lo mostri solo quando ti smarrisci nella tua testa tanto incasinata.
Spalancasti improvvisamente le pagine ed io, senza neanche guardare, seppi che si erano aperte esatttamente su quel segnalibro, me lo disse il tuo respiro, lo trattenesti per due secondi quando i tuoi occhi indugiarono sulle ultime parole stampate, le quali finivano poco prima della metà della pagina a segnare la fine di un capitolo.
Andiamo e inganniamo il mondo con il più candido aspetto: un viso falso deve celare ciò che il cuore falso conosce.》 La mia voce recitò quelle frasi a memoria.
Mi avvicinai vedendoti fissarmi confuso, ma meravigliato.
Chiusi il libro fra le tue mani, sentii il tuo fiato disperdersi come vento sulla copertina e sulla pelle fredda delle mie dita. Il mio sguardo era rivolto a te.
《Macbeth, atto primo, settima scena.》conclusi accorgendomi di essere molto, troppo, vicino a te.
Le tue iridi tremarono e notai una certa agitazione in esse.
《Non mi piace... mi piaceva quando l'ho letta la prima volta, questa frase, ma adesso, alla seconda, non più.》 Le tue labbra tremarono impercettibilmente.
《È come se non vi fosse altra via se non lasciarsi trasportare dalla vita o come se il mondo stesse costringendo all'inganno il protagonista. Mi sa di qualcosa di incompleto, di quel tipo di cose che ti prendono in giro e ti fanno sentire impreparato a tutto. Mi lascia il sapore di una bugia appena pronunciata sulle labbra. Non senti anche tu un po' di tristezza in questo?》
Mi soffermai sulle tue parole rimanendo interdetto in parte, ma soprattutto scioccato. Avevi afferrato in pieno il concetto interpretandolo secondo la tua logica ed avevi quella presenza assente nei tuoi occhi che mi attirava e mi terrorizzava allo stesso tempo.
Annuii incerto e le mie idee si confusero.. potevo parlarti chiaramente come avevo programmato? Era per quello che eravamo insieme ed eravamo stati noi a buttarci a capofitto in quellla situazione, allora perchè sentivo l'insistente desiderio di voler tornare indietro? Perchè stavo indugiando così tanto?
《...Da quel giorno di settembre devi sapere che ho divorato un libro a settimana.》
Alzasti il mento e mi guardasti serio, la tua attenzione, con quelle poche parole, si era focalizzata su di me.《È stata colpa tua...un po' di tutto lo è stata in realtà o forse sono io che cerco di trovare una giustificazione...》rimisi a posto il manoscritto e sentii il tuo sguardo seguirmi in ogni mio movimento.
Tu mi avevi chiesto, tempo prima, di parlare ed io non potevo. Certe volte mi dicevo che andava bene così, che andava bene non sapere cosa fare, ma quella situazione mi stava facendo diventare matto. Più pensavo al mio recente comportamento, più sentivo la ragione abbandonarmi. E perdonami se ho continuato ad accusarti di quello che accadeva nella mia testa...è solo che...non volevo impazzire e tu, per quanto mi sia rifiutato di crederci, eri l'unico a poterlo impedire.
Non so cosa mi aspettassi da te, se una qualche tua frase sincera che mi aiutasse a capire quello che stavo facendo o che avevo intenzione di fare oppure, non so, che mi baciassi lasciandomi più confuso di prima, fatto sta che non ti vidi fare alcun cenno di voler parlare o fare altro. Mi guardavi e basta. Nel silenzio di camera mia stavi contemplando un ragazzo a me sconosciuto, un ragazzo che forse anche tu stentavi a discernere. La mia gola mi doleva senza un apparente motivo. La mia testa mi pareva una bomba pronta ad esplodere da come le mie tempie pulsavano. Il respiro era quasi assente.
Ormai ero in tuo potere, lo ero quando mi guardavi, quando mi sfioravi...lo ero quando quel tuo sorriso spiazzante faceva la sua comparsa.
《Basta.》 Le mie labbra si mossero insintivamente e quell'unica parola ne fuoriuscì, parendo un suono poco più forte di un sussurro.

Iniziai a prendere un paio di profondi respiri mentre la mia mente cercava di elaborare quel mio comportamento così irrazionalmente incomprensibile e tu avevi ancora quel maledetto sguardo fisso sul mio viso in attesa di qualcosa di cui io non ero a conoscenza, eri tu ad avere in mano le mie reazioni, se veramente era così, non potevi comandarmi qualcosa? Non eri in grado di darmi delle indicazioni? Potevi avitare che mi smarrissi così tanto nei tuoi occhi?
Potevi concedermi almeno questo?
Avevo la nausea, il mio stomaco era come un indefinito buco nero, i miei pensieri si annullavano a vicenda ed eri stato tu a ridurmi così, ne eri consapevole?
Magari mi consideravi un imbecille a stare impalato di fronte a te, magari anche io mi davo quell'appellativo ripetendolo nella mia testa innumerevoli volte...eravamo entrambi impreparati, forse io di più, forse tu di meno.

Avrei imparato a sopportare i tuoi occhi sul mio viso, mi sarei abituato alle tue richieste mute e anche al mio strano atteggiamento, ma ancora non lo sapevo.
Quella giornata incomprensibile, ma tanto attesa, fu il primo giorno della fine verso cui si stava avviando il nostro inizio, non dimenticarlo. Da quel giorno, incominciava il cammino che ci avrebbe condotto ad un nuovo punto della nostra storia.

Ben ritrovatiiii!!!😄
Non ho molto da dire, a parte che ho la testa incasinatissima: ho miriadi d'idee da inserire in questa storia e spero di farcela😅.
Sapete? In realtà i capitoli dovrebbero essere più lunghi, infatti certe volte trovo difficile il dover stare in un tot massimo di parole, ma altrimenti, se non facessi così, aggiornerei con più tempo fra un capitolo e l'altro.
Ho aggiornato ad un'ora indecente (01:30) perchè domani sarò ad un piccolo e modesto comics nella mia città e ho deciso di revisionare adesso piuttosto che la mattina di corsa.

Nel 18 avevo augurato un buon inizio scuola a tutti voi, beh, lo ribadisco qui e preciso che ciò che ho scritto sia indirizzato anche a chi incomincerà le lezioni la prossima settimana o un altro giorno😘

A sabato prossimo!
E mi raccomando, per la scuola:

Plus ultra!

P.s.: il prossimo anno tutti alla U.A., vero?

EVEN IF (Bakudeku / Katsudeku)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora