Hai un modo singolare di apparire, specialmente a scuola.
In quelle poche ore eri stato piuttosto calmo, non avevi mostrato più felicità del solito, ma avevi quel bagliore negli occhi che in pochi potevano notare ogni volta che per sbaglio o volontariamente mi passavi accanto. Così mi sentii leggero tutto il giorno grazie a te, ma non essendo abituato a questa sensazione, provai una certa preoccupazione al pensare di poter in qualche modo sentirmi male sul serio da quanto il mio stomaco fosse in subbuglio.
C'è una cosa che non ti ho mai detto, una cosa molto importante, una cosa troppo indefinita da poter essere pronunciata.
Il pomeriggio del giorno prima, che mi pareva già tanto distante, mi era passato per la mente un pensiero terribilmente complicato. Sì, erano stati presenti la confusione, l'inadeguatezza, l'imbarazzo, la rabbia per la mia quasi totale incomprensione delle mie emozioni, tuttavia vi era stato un momento di lucidità in quel mare in cui mi ero immerso per te, un punto in cui la luce era filtrata attraverso l'acqua e mi aveva raggiunto.
Così, durante la terza ora, una volta appoggiato il mento sul palmo della mano e rivolto uno sguardo ansioso alla classe, lasciai la mia mente vagare per tornare a quelle ventiquattr'ore prima.
Ti rividi sfogliare quel vecchio libro, risentii la consumata rilegatura contro la mia pelle quando lo chiusi fra le tue mani e sentii il tuo respiro esattamente com'era stato allora.
Dev'essere stato questione di un'attimo, fuggevole e intenso, come vidi le tue iridi, fui trasportato in un altro mondo. Era una realtà a me sconosciuta, oscura e luminosa, sapeva di te.
Sai cosa si dice di certe sensazioni? Che quando le provi sono legate per forza ad una persona.
Ora...è difficile da ammettere, ma per me, quella persona, fosti tu.
Avevo già capito che tu fossi la causa, girare attorno a questo però non mi aveva portato ad una soluzione, quindi, che sia per puro caso o meno, mi soffermai su quel momento.
È strano, bizzarro, come tutto possa scaturire dallo sfiorarsi delle nostre dita, dal soffio dei nostri respiri o dai nostri sguardi. Abbiamo passato la vita a combattere questi sentimenti entrambi, non mentirmi, sono sicuro che anche tu abbia dovuto sopprimerli il più delle volte, come me, io che non ho saputo fare altro dal principio e tu che avevi accettato le mie azioni senza fare un solo tentativo, tu che mi hai aspettato, noi non eravamo altro che un incrocio sulla strada sbagliata che forse sarebbe diventata giusta.
In quell'istante ti guardai e pensai che fosse tutto molto diverso da quel che avevo creduto, in realtà io non ti stavo accusando, ma odiando per un semplice motivo: i miei sentimenti, fin dal principio, erano stati tuoi, non miei. Sono certo che non fosse nei tuoi progetti, ma è andata così. Ti eri appropriato di me senza volerlo e questo, contrariamente dalle aspettative, mi andava bene. Sì, meglio che custodissi tu quelle emozioni che a me parevano incontrollabili e pericolose. Un Bakugou del genere era impossibile da immaginare, ma, ragionaci un po' su, anche se non me ne sono accorto è stato in quel momento che il mio cuore ha preso il sopravvento e magari non lo sai, ma anche il tuo aveva fatto lo stesso.
Mentre il professore continuava a spiegare io avevo fatto maggiore chiarezza durante quella lezione noiosa, con la tua chioma verde a poca distanza.
Spostai di poco lo sguardo e ti potei osservare meglio, sgranai gli occhi nel comprendere che il mio ragionamento fosse completamente giusto, ne ebbi la conferma quando sussultai visibilmente alla tua sola vista. Stavi prendendo appunti, come tuo solito, avevi quella fastidiosa aria da nerd e qualcosa di indefinibile che mi attirava, avevi quel non so che di diverso che si stava riflettendo nei miei occhi.
Sai? Possedevi quello che non avrei mai potuto immaginare di notare: una timida ed incoscente bellezza.
La campanella suonò ed il suo squillo si propagò per la scuola accompagnato dal trambusto di sedie che strisciavano e dei passi degli studenti ansiosi di sgranchirsi le gambe durante la ricreazione. Tu scomparisti fra i nostri compagni che mi passarono davanti, ti persi in quel miscuglio di divise scolastiche e potei vedere solo infine i tuoi capelli vicino alla porta d'uscita. Stavi parlando con un ragazzo di statura più alta, un sorriso stampato in faccia ed un ammasso rosso in testa: Kirishima.
Non mi importava molto del fatto che parlassi con lui, ma quando la sua espressione da rilassata mutò in seria mi chiesi di cosa steste parlando. Poco dopo il ragazzo dalla capigliatura strana si fece dubbioso e portò un dito sul mento con fare pensieroso per poi illuminarsi e iniziare a parlarti.
Vi fissai confuso e mi domandai perchè stessi discutendo proprio con lui...
Non sentii nulla del vostro discorso e rimasi curioso fino alla fine della giornata scolastica, con il presentimento che in qualche modo centrassi io fastidiosamente presente.
Quando scesi le scale, a fine lezioni, che si affacciavano sull'ingresso, mi cambiai frettolosamente le scarpe. Volgendo un semplice sguardo alle vetrate delle porte si poteva notare la poca luce che vi filtrava attraverso e le gocce umide su di esse: pioveva.
Una discesa lenta, delicata e particolarmente tranquillizzante, ecco il percorso che facevano quelle numerose gocce d'acqua; appena mi sporsi con il busto all'esterno ed una di queste mi bagnò la punta del naso fissai estasiato quel paesaggio prima che i nostri compagni di classe si precipitassero all'esterno e mi vedessero. Loro non lo hanno mai notato, ma ogni tanto non sono solo scontroso.
Inspirai quell'aria umida e pesante, ma stranamente piacevole, della città nei giorni nuvolosi e mi incamminai giù dall'ingresso con l'ombrello appoggiato sulla spalla.
Stavo giusto per svoltare verso la stazione quando, con un brivido, avvertii una mano sulla mia spalla. Pensai che fossi tu, ma quel contatto non era timido, nè tanto meno sapeva di te...non chiedermi come, ma sapevo che il tuo lo avrei riconosciuto.
Mi voltai scocciato, preparando una qualche battuta da dire, tuttavia mi bloccai quando notai un ragazzo rivolgermi un grande sorriso prima di affiancarmi.
Sbuffai vedendo la sua chioma rossa ondeggiare al mio fianco.
《Cosa vuoi, capelli di merda?》 Chiesi stringendomi nella giacca e cercando di mantenere il mio solito sguardo cupo.
《Hahahaha....su certe cose non cambi mai! E io che speravo in un po' più di gentilezza adesso...》 Kirishima disse il tutto con fare teatrale e ridacchiò da solo per la scena, cosa a cui non trovai alcun senso.
《Insomma, sembravi così...come dire?...mansueto in questi giorni per qualche motivo.》
Rimuginai sulle sue parole e, dal nulla, trovai qualcosa di inaspettato nelle sue frasi.
《Hey...》 dissi.
Mi fermai lentamente, i miei passi diminuirono e si accorciarono finchè non ci ritrovammo entrambi fermi. Eravamo sul marciapiede, vicino ad uno degli alberi del parco dietro alla stazione ed io tenevo lo sguardo basso, assorto in strani pensieri che allora mi parevano assai ben distanti dall'essere del tutto chiari.
《Cosa?》 La sua voce mi scosse ed io deglutii rumorosanente prima di espirare piano, lasciando che l'aria nei miei polmoni seguisse il ritmo che volevo dare al mio battito, in quel momento così inusuale. Non era veloce, ma nemmeno lento, era indefinito.
《Perchè mi dici questo?》 Domandai ed alzai gli occhi, ma non lo guardai, rivolsi la mia attenzione sulla strada, incerto su dove soffermarmi.
《Perchè fai così?!》 Strinsi i pugni, ma non urlai, anzi, mi trattenni e mi limitai a sibilare a denti stretti.
Il ragazzo al mio fianco mi fissava serio ed io stavo aspettando una sua reazione...solo...non sapevo che anche lui ne stesse aspettando una da parte mia.
《È come se tu sapessi qualcosa che dovrei sapere anche io...eppure non la so.》
Prima che potessi fermarmi, sentii chiaramente la scia umida che aveva segnato il percorso di quell'unica lacrima che riuscì a sfuggire al mio controllo.
Io ho paura di sapere, lo capisci?
Tentai di parlare e dar forma a quel pensiero, ma le parole mi morirono per l'ennesima volta in gola.
Krishima mi guardava e, inaspettatamente, mi rivolse un sorriso.
Non so cosa mi prese quel pomeriggio, ma io mi sentii come se il mio cuore mi avesse fatto male, in qualche modo, quella sensazione di vuoto che credevo di star provando da molto tempo si rivelò qualcosa di diverso da ciò che avevo pensato fino ad allora.Buongiorno a tutti!😄
Nuovo aggiornamento e nuovo capitolo, devo dire che sono davvero contenta di questa storia, non vedo l'ora di andare avanti con la stesura e per ciò devo ringraziare coloro che l'hanno letta e apprezzata❤.Oggi devo parlare a tutta la classe di filosofia per un progetto della prof e sono mervosa nonostante conosca i miei compagni da tre anni, auguratemi buona fortuna...non voglio iniziare a dire cose senza senso😅
Non so se anche voi abbiate il sabato o meno a scuola, in ogni caso vi auguro una bella giornata, ci vediamo la prossima settimana😘
P.s.: io amo il personaggio di Kirishima, voi?
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EVEN IF (Bakudeku / Katsudeku)
FanfictionL'autunno è stato un osservatore silenzioso, l'inverno un freddo accompagnatore, l'ho imparato a mie spese: il mio animo non può liberarsi, sarà legato al tuo indipendentemente dal mio volere ed esso racchiuderà per sempre i sussurri dei nostri cuor...