73 -Istante-

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《Spegni quella luce...》biascico infastidito.
《Non è una luce, sai? È mattina, più precisamente sono le dieci.》
Tossisco.
《...cosa?》
Ho la bocca impastata, qualcosa sembra star martellando la mia testa e non ricordo di aver mai avuto la gola così secca, tanto che non credo di riconoscere la mia voce rauca.
Mi tiro su a fatica e poso i piedi a terra, suppongo di aver dormito su un divano questa notte, ma non ricordo il come esserci arrivato.
Mi stropiccio gli occhi e sbadiglio.
Finalmente riesco a mettere a fuoco quel che ho davanti e, non appena noto un bicchiere d'acqua sul tavolino proprio di fronte a me, non esito ad afferrarlo. Bevo tutto d'un sorso, forse troppo velocemente visto che il liquido mi va pure di traverso.
《Tieni.》mi giro e subito mi ritrovo faccia a faccia con un enorme asciugamano che fisso con aria interrogativa.
《Senti, prima che tu metta mano su qualsiasi cosa, vai a farti una doccia.》sollevo un po' lo sguardo Ed ecco che resto pietrificato.
Credo di non aver mai avuto occasione di vedere una tale espressione sul volto di Shouto prima d'oggi, pare disgustato, arrabbiato, diffidente nel porgermi la pesante stoffa che, solo dopo qualche secondo, decido di prendere.
《Che-》
《Vai a lavarti, i vestiti di cambio sono già in bagno.》
Non so bene cosa pensare mentre mi alzo ed inizio a dirigermi frettolosamente verso il corridoio per poi bloccarmi.
《Terza porta a destra.》mi dice senza che io abbia il tempo di chiedere e, per qualche strana ragione, sento la necessità di dileguarmi al più presto e di raggiungere la doccia.
Mi chiudo nella stanza trattenendo il respiro nello sporgermi verso lo specchio; da quando mi sono svegliato, ho iniziato a riconoscere i sintomi di una sbornia colossale e devo dire che non mi aspettavo un aspetto migliore.
Sono pallido in viso, visibilmente stanco, ho labbra screpolate, pesanti ombre sotto gli occhi arrossati sono la testimonianza di una notte tormentata di cui non riesco a ricordare nè l'inizio nè la fine. Prendo una ciocca di capelli appiccicosi fra le dita e faccio una smorfia schifata, quindi, con un po' di autostima in meno mi sbrigo ad aprire l'acqua e a buttarmici sotto con la vana speranza che tutta la mia stanchezza possa scivolare via sotto di essa o che il vapore possa disintossicarmi completamente da ogni traccia di alcool ancora presente in corpo.
Mi sento molle sommerso dal vapore, un idiota nel stare immobile ad occhi chiusi, congelato nel calore eccessivo.
Suppongo sia inutile chiedermi il come sia arrivato qui, dopo tutto non è la prima volta che capita anche se sono passati anni da quando mi sono ridotto in condizioni tali da dover chiamare qualcuno affinchè mi venisse a prendere. Perchè non Kirishima? Beh...sarebbe stato troppo per lui, non merita di certo di vedermi in certe condizioni quando, in verità, ha assistito a spettacoli ben peggiori. Lui è stato con me nei momenti di blocco, quelli in cui ho davvero perso il controllo, eppure, per qualche strana ragione, in quelli più tristi, più malinconici, mi sono rivolto a Shouto. Forse per la sua freddezza, forse per i sensi di colpa che è in grado di farmi provare, forse per il falso poco riguardo che mi dedica; forse in fondo credo che lui sappia come trattare con me in certe situazioni e quindi, con questa speranza, ho cercato sempre la stessa persona. Potrei definirlo un buon amico, ma non credo che questa definizione gli si addica più di tanto; ogni qualvolta io compaia, ormai lo ha imparato, tenta di non ascoltare quel che dico perchè tendo a ripetermi nel discorso, figuriamoci da ubriaco...non oso immaginare gli sproloqui che sarà stato costretto ad udire la notte scorsa e benché meno oserei chiedergli perdono rischiando uno sguardo congelate e, probabilmente, l'ennesimo rimprovero. Immagino che sia stato fatto un tacito accordo fra di noi: se sono coscente di aver dimostrato tutta la mia idiozia, meglio che stia in silenzio.

《Mi hai dato dell'idiota.》affermo tamponando i capelli bagnati.
Cammino scalzo verso la cucina con la solita aria indecifrabile o così spero.
《Questo te lo ricordi sempre.》mi risponde Shouto dopo alcuni secondi.
《Perchè lo dici sempre.》gli dico prendendo posto al suo fianco su uno sgabello ed allungandomi sul ripiano per afferrare la caffettiera ancora tiepida.
《Almeno non neghi di esserlo.》
Ridacchio versando il caffè in una tazza che stranamente, in un atto di gentilezza, il signor "simpatia" ha tirato fuori.
Trascorrono svariati secondi vuoti; mescolo lo zucchero, ne metto troppo, bevo deglutendo a fatica, tossisco, mi sento osservato.
Sta lì fermo a guardarmi ed è proprio questo suo comportamento che mi porta ad inarcare un sopracciglio per accontentarlo: ora può dirmi cos'abbia di così strano mentre faccio colazione.
Sbuffa rivolgendomi un'occhiata dubbiosa, poi finalmente parla.
《Non ne parlo mai, ma ogni volta che capita mi chiedo quali strane avventure tu abbia affrontato nel corso della notte per ritrovarti sempre sulla stessa panchina.》
Resto interdetto, non mi aspettavo un tono così strano, oserei dire divertito, da parte sua.
《Beh...》inizio a dire 《...principalmente faccio delle cazzate.》ammetto schiettamente e con poco riguardo verso la mia ormai poca dignità rimasta dopo ciò che è successo ieri notte.
《Ma questa volta ho come la certezza di averne fatta una di troppo.》gli dico.
Improvvisamente si alza, scivolando di lato gira attorno alla cucina, afferra saldamente la propria tazza e, con uno sguardo dubbioso, mi fissa prima di voltarsi e posare l'oggetto che ha in mano nel lavandino.
《Non fare quella faccia, non mi pare di aver mai rispettato i limiti della decenza e non c'è bisogno che tu descriva le mie condizioni di ieri sera, posso benissimo immaginarle da solo...purtroppo.》
Lui solleva le spalle come se non gli importasse e sbuffa.
Picchietto le dita nervoso, cerco di far mente locale per assicurarmi di aver la certezza di quel che rammento e, ovviamente, resto deluso nell'accorgermi di non aver grandi vuoti di memoria escluso il collasso sulla panchina.
Come rassegnato, Todoroki afferra lo schienale di una sedia, la trascina, si siede e si mette faccia a faccia con me dopo un breve sospiro.
《Bene》dice 《Sentiamo questa cazzata.》e fa silenzio.
Ho come la sensazione che, a prescindere da qualsiasi sfortunata disavventura io gli stia per raccontare, sia pronto a darmi un pugno in pieno volto.

Non è buffo, non è piacevole trovarsi in questa scomoda situazione, ma parlare con se stessi non funziona mai nel modo giusto e per quanto improbabile so di poter parlare con questo ragazzo che ho davanti senza correre il rischio di essere compatito, poichè sarebbe esattamente ciò di cui avrei meno bisogno.
Ha un non so che di famigliare la tensione che sento, ma in un qualche contorto modo pare avere un aspetto ignoto che molto differisce da ciò che davvero vorrei. Si avvicina, sai? Si avvicina a te pur essendo il tuo opposto. Perdonami se ti dedico pochi pensieri funesti solo adesso, ma forse l'hai notato da un po', vero?
Sto cercando di allontanarmi, di metterti da parte e non riesco a capire se la cosa stia funzionando o meno o  se sia giusta o sbagliata.
Una certezza però la posso avere: manca qualcosa nel mio discorso, nei miei ragionamenti, in me ed ancora sto facendo uno sbaglio nel credere di possedere risposte adeguate a quesiti troppo semplici e penso, piuttosto convinto, che tu sapresti dare spiegazioni che non vorrei sentire in quest'istante in cui non avrei il diritto di domandarti alcunché. Forse saresti tu a chiedermi di essere conciso nel giustificarmi pur non essendo mai stato il mio forte, forse non vorresti ascoltarmi perchè non avresti bisogno di null'altro al di fuori dell'osservarmi con quei tuoi grandi occhi e restare ferito per l'ennesima volta.

Salve mondo!
È passato un po' di tempo dall'ultimo aggiornamento e sinceramente avrei sperato di riuscire in primis a pubblicare prima e per seconda cosa di concludere più capitoli e di non limitarmi a far bozze su bozze.
Quello passato, è stato un mese piuttosto incasinato e mi dispiace non poter assicurare nulla per Novembre, tuttavia vorrei darvi l'assicurazione del fatto che non lascerò questa storia inconclusa. Sto procedendo a rilento a causa di svariati problemi, tra cui uno riguardante proprio wattpad, il quale si diverte a bloccarsi e non salvare tutte le parti che aggiungo.

Spero che stiate ancora leggendo questa ff nonostante le pubblicazioni incostanti; siamo veramente in prossimità degli ultimi capitoli...secondo voi che ha combinato Katsuki per finire col chiedere aiuto proprio alla persona più improbabile?

EVEN IF (Bakudeku / Katsudeku)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora