Ed ecco la sveglia. La spengo velocemente per non far svegliare la mia coinquilina, anche se so che Diletta sente tutto. E infatti poco dopo bussa alla mia porta; mi alzo dal letto e le apro la porta:
-Ehi, volevo solo essere sicura che ti fossi svegliata, so bene che non senti mai la sveglia-
-Tranquilla mamma-dico scherzando -in realtà non mi sono mai addormentata, non riuscivo proprio a prendere sonno-
-Dormirai in aereo. Però ora sbrigati Myra o farai tardi-
Scuoto la testa ridendo: non avrei mai immaginato di trovare un'altra persona che mi trattasse come mia mamma e invece ho conosciuto Diletta. Lei sa essere protettiva come una mamma, fastidiosa come un fratello e amica come una sorella: con lei non mi sono mai sentita sola.
Apro l'armadio e tiro fuori i vestiti che mi sono preparata ieri sera: jeans scuri e camicetta nera con dei fiorellini bianchi. Mi preparo rapidamente: infilo le sneakers bianche e sistemo i capelli in una coda alta. Evito di truccarmi: detesto dover stare attenta a non rovinare il trucco, soprattutto durante i viaggi e poi ci metterei troppo. Mi guardo allo specchio e sono felice di aver ottenuto l'effetto desiderato: non sembro una barbona, ma non spicco nemmeno nella folla, sono perfettamente nella mediocrità.
Afferro la borsa e il trolley e scendo in cucina
-Diletta! Perché non sei tornata a dormire?-
-Perché ti accompagno all'aeroporto-
-No, prendo un taxi-
-Guarda che non era una domanda ma un'affermazione. Tieni fai colazione, intanto io mi cambio-
E in un attimo è già su a cambiarsi.
Dopo 10 minuti siamo già in auto: Diletta sfreccia sull'autostrada e io cerco di calmarmi con la voce di Shawn Mendes e ci riuscirei se non fosse per Diletta che continua a parlarmi:
-Mi raccomando non dimenticarti di parlare di me a tutti i ragazzi carini che conosci-
-Come potrei dimenticarlo?- sorrido guardandola: è proprio una pazza... Proprio come me.
Una volta arrivata all'aeroporto, in meno di mezz'ora sono già comodamente seduta in aereo: il bello di viaggiare in prima classe! Lo capisco solo oggi che per la prima volta non mi ritrovo ammassata nella coda dell'aereo con altre centinaia di persone: ovviamente è anche la prima volta che il biglietto non lo pago io, altrimenti a quest'ora sarei in treno.
Tiro fuori il cellulare per metterlo in modalità aereo e non riesco a trattenere un sorriso nel vedere la foto sul blocco schermo.Ecco il motivo per cui mi sono svegliata alle 2 e ho preso un aereo per Torino: il mio migliore amico Kylian. Il fenomeno Mbappè, così lo chiamano. Ancora non riesco a crederci: ogni volta che lo guardo vedo solo un dolce ragazzo a cui voglio un mondo di bene, ma poi mi rendo conto che è un calciatore di fama mondiale con un talento straordinario. L'ho conosciuto solo un anno fa, ma è diventato subito una delle persone più importanti della mia vita: una di quelle per cui faresti tutto, perché sai che loro farebbero lo stesso per te. Così quando un mese fa mi ha chiamato per chiedermi "Se vado alla Juve, ci sarai?" gli ho risposto che ci sarei stata anche se fosse andato a giocare in Giappone, perché un cambio di squadra può deludere i tifosi non gli amici.
Il volo sembra durare all'infinito, anche se sono abituata a viaggi molto più lunghi, ma finalmente arrivo a destinazione. Recupero velocemente le mie cose e mi dirigo verso l'uscita: devo prendere un taxi, visto che Kylian è già all'Allianz Stadium e sono quasi in ritardo.
Sto controllando l'indirizzo preciso sul telefono quando sbatto contro qualcuno e prima che possa scusarmi, mi rendo conto che il mio cellulare è caduto a terra e si è letteralmente frantumato:
-Aprili quei cazzo d'occhi -sbotta il ragazzo in cui ho urtato
-Potevi stare attento tu, genio -urlo io con la voce roca di chi si trattiene dal piangere con in mano i pezzi del mio povero vecchio Iphone e per la prima volta lo guardo in faccia... Non riesco a crederci: davanti a me c'è Paulo Dybala, il calciatore che ho tanto ammirato e che speravo di conoscere, ma non era così che mi ero immaginata il nostro primo incontro e non era un Paulo così arrogante quello che pensavo di incontrare. Fantastico, ora ho un altro nome da aggiungere alla lista degli idoli che mi hanno deluso.
Lo vedo scrutarmi e mi rendo conto di aver gli occhi bagnati. Cazzo, ho iniziato a piangere senza rendermene conto.
-Senti il telefono te lo ripago -dice infastidito tirando fuori il portafoglio
-Tieniteli pure i tuoi sporchi soldi, cafone! Pensi di poter trattare le persone come cazzo ti pare solo perché guadagni miliardi rincorrendo una cavolo di palla? Sai che ti dico, vaffanculo! -prendo il trolley e me ne vado. Sento i suoi occhi addosso e una parte di me sa di aver esagerato, ma la rabbia ha avuto la meglio sulle buone maniere stavolta, perché quello che gli ho detto, anzi sputato in faccia, non era tanto per il cellulare, ma per il modo sgarbato e altezzoso con cui mi ha trattato: era per aver fatto a pezzi quell'immagine perfetta che mi ero fatta di lui.
Mi ero illusa e giustamente, come sempre, sono rimasta delusa.-----------------------------------------------------------
Spazio autrice <3
Ciao, questo è il primo capitolo della mia prima fanfiction, spero vi sia piaciuto. Amo scrivere e da un po' di tempo mi è tornata la passione calcistica che avevo da bambina, così ho pensato di unire le due cose e finalmente iscrivermi a Wattpad. Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate (;
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Ho rubato una stella per te #Wattys2019
Fanfiction#1 in fanfiction [31.8.2020] #1 in Juventus [11.9.2021] #3 in Dybala [28.12.2018] Le persone migliori entrano nella tua vita all'improvviso e poi restano per sempre. Così è stato per Myra, una ragazza che dovrà affrontare e sconfiggere i suoi mostri...