Era tutto così rilassante in quel magico posto. Tutti i pensieri sembravano vaporizzarsi nel nulla non appena mettevi piede in quella fantastica vasca idromassaggio. E noi quattro ce ne stavamo lì dentro, con gli occhi chiusi e la testa poggiata sul bordo bianco della piscina. Si sentiva solo il rumore delle bollicine che ribollivano nell'acqua. Nient'altro. Quel posto era la pace dei sensi. Te ne stavi quieta e tranquilla lì dentro senza che nessuno ti disturbasse. Trovata la mia "pace interiore", una strana sensazione, però, si impossessò del mio corpo. Interrogativa aprii gli occhi e notai le mie tre amiche guardarmi in modo strano. Avevano le sopracciglia inclinate e la bocca aperta. Avete presente quando ai bambini si distribuiscono i regali di Natale, regalandogli ciò che loro volevano e loro aprono la bocca per lo stupore? Stessa identica cosa. <<cosa c'è?>> chiesi io continuando a rimanere nella posizione tanto comoda che avevo trovato. <<dio Brook>> esordì Tabby. <<cosa c'è? Ho qualcosa sulla faccia?>> domandai io cominciando a passarmi la mano bagnata su tutto il viso. <<strano che non stai leggendo qualcosa>> esclamò lei mentre le altre cominciarono a ridere. <<ha ha ha, molto divertente Tab>> feci la finta offesa e subito Brad mi abbracciò. Decidemmo di uscire anche perché era quasi un'ora che ce ne stavamo lì beate. Infilammo gli accappatoi ed uscimmo da quella bellissima vasca. Sospirai. Quello era l'ultimo giorno in quel paradiso terrestre. La stessa sera, alle sette e mezza, saremmo salite sullo stesso aereo per ritornare alla vita di tutti giorni. Non pensavo che quattro giorno passassero così velocemente. E' proprio vero, quando stai bene e quando ti diverti non badi al tempo che intanto scorre senza che tu te ne accorga. Ci incamminammo una in fila all'altra camminando come pinguini a causa di quelle ridicole pantofole che avevamo ai piedi. <<che si fa adesso?>> domandò Tanisha fermandosi all'improvviso. Riflettemmo tutte sul da farsi, guardandoci in giro e osservando anche che cosa quella piccola ma confortevole spa ci offrisse. <<SAUNA>> indicò la saletta Bradley. Non l'avevo mai provata prima di quella volta. Ero un po' in ansia perché avevo paura che da un momento all'altro il fiato mi sarebbe mancato e sarei morta lì, sul parquet di quella saletta troppo afosa, per asfissia. Che tragica fine ma soprattutto che drammatici pensieri! <<dai andiamo>> esclamò piena di entusiasmo quella pazza di Tabby. <<se proprio dobbiamo....>> sussurrai io pensando di parlare tra me e me. <<cosa hai detto?>> chiese Brad non avendo capito le mie parole quasi inesistenti. <<nulla....cammina>> la invogliai io. Non appena aprirono quella porticina, un'aria afosa, troppo afosa almeno per i miei gusti, evaporò. E già la mie sinapsi si stavano annebbiando. Dettagli. Entrammo e dio. Altro che paesi equatoriali, sembrava di stare in una vera e propria camera magmatica. <<dio, sembra di stare in un vulcano cui la temperatura media è di 1200 C°>> cominciai a sventolarmi la mano sul viso velocemente. Tutto quel caldo sembrava lava bollente che stava fondendo il mio cranio, il mio cervello, tutto il mio corpo. E poco dopo, la vista si offusco. Era come se una nebbia fittissima fosse calata nella stanza. E mentre stavo per chiamare Brad, gli occhi si chiusero come per magia.
<<oddio, si sta svegliando?.....perchè non apre quegl'occhi? Brooook>> sentii alcune voci che mi chiamarono. Mi girava e mi faceva male tutto. Aprii lentamente gli occhi e <<cos'è successo?>> domandai io mentre le mie amiche aiutavano a mettermi seduta. <<oddio Brook, sei viva>> mi abbracciò clamorosamente la mia migliore amica. <<come stai tesoro? Jooooohn, porta un po' d'acqua per la signorina>> urlò lei. Chi diavolo è Jhon?. <<chi è Jooohn?>> chiesi io con lo stesso tono in cui l'aveva pronunciato lei prima. <<ah, vero...Brook, lui è John. John, lei è Brook>> fece le presentazioni Tabby. Il ragazzo dagli occhi azzurri come il mare visto qualche giorno prima mi porse un bicchiere d'acqua. Ne bevvi un sorso, anche se non mi fidavo bere nel bicchiere tra l'altro portato da uno sconosciuto. Comunque avevo la bocca secca e non ne potevo più. <<non è carino?>> disse Tabitha aggrappandosi alla spalla del ragazzo. Alzai le sopracciglia e continuai a bere. Tabby si era presa una bella cotta per "Joooooohn". Lo guardai e sorrisi. Hai capito tu Tabitha, mica male il dominicano. <<non è stupendo?>> disse a denti stretti con le labbra inclinate in un sorriso e guardando fisso negli occhi il famoso John. <<si....non capisce la nostra lingua, vero?>> chiesi io ridendo. <<assolutamente no, parla solo spagnolo....e questa è una salvezza>> esclamò lei. E quel babbeo rideva solo. Poteva essere bello quanto gli pareva ma sembrava un rincoglionito. <<scusa Tab, ma tu non parli lo spagnolo>> aggiunse Tani. Tab la guardò, squadrandola da capo a piedi. <<si vede che prenderò lezioni private...in fondo non è mai troppo tardi per imparare>> si fermò e poi continuò. <<vamos mi amor>> disse lei sicura allontanandosi con John mentre noi cominciammo a ridere come le pazze. John era bello, ma nessuno poteva superare Spencer. Aveva occupato il mio cuore ormai. Si era insinuato nella mia pelle, nelle mie ossa.....ovunque. E non averlo rivisto dopo il matrimonio non ha fatto altro che rattristarmi ancora di più. Perché è così difficile l'amore? Vorrei una vita fatta di rose e fiori, senza nessun ostacolo da superare, senza nessun emergenza all'ultimo momento, senza niente di niente. Però purtroppo bisogna guardare in faccia alla realtà, e questa non è vita...è solo immaginazione.
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Biblioteque in love~Spencer Reid ❤️
ChickLitEra andata in giro per il mondo in cerca dell'amore, quando la sua anima gemella era sempre stata lì