Back at home- 29

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Ormai le due settimane di relax erano finite quindi, bisognava tornare alla noiosa routine giornaliera. Adoravo Lincoln, era l'unico posto in cui mi sentivo veramente a casa. Lì c'era la mia famiglia, c'erano le persone che più amavo al mondo. A Washington c'era la mia migliore amica che oramai era diventata come la sorella che avrei sempre voluto avere ma che purtroppo non ho mai avuto. Ma da qualche tempo a questa parte, a Washington, oltre che Brad ovviamente, c'era qualcun altro. Un qualcuno che aveva conquistato il mio cuore facendomi follemente innamorare. Ed io sapevo che era lì, ad aspettarmi. E questo non faceva altro che rallegrarmi e farmi aumentare il battito cardiaco. L'idea di poter rivedere finalmente Spencer mi riempiva il cuor di felicità e gioia. Per la prima volta, dopo anni, ero felice di ritornare a Georgetown dopo le vacanze di Natale che, quasi sempre, lasciavano una specie di vuoto nel cuore.

Fu mio padre ad accompagnare me, Brad e il piccolo Jacob all'aeroporto. Non vedevo l'ora di salire su quell'aereo e partire per Washington. Non vedevo l'ora di sentire il profumo di Spencer, il calore della sua pelle, le sue labbra delicate contro le mie. Non vedevo l'ora di sentire i suoi capelli crespi tra le mie dita o la luminosità che traspariva dalle sue pupille non appena il nostro sguardo si incrociava. E poi, non poteva mancare il suo splendido sorriso. Il più bello che avessi mai visto. Riusciva a rassicurarti anche solo inarcando le sue labbra. Eravamo seduti sulle sedie in pelle nera, con quei braccioli in acciaio ai lati su cui si appoggiavano comodamente i gomiti appuntiti, nel momento in cui fantasticavo su Spencer e il nostro futuro incontro. Jacob dormiva beato sul petto di Brad che sedeva accanto a me. Lei lo teneva stretto reggendogli il capo con alcuni ciuffi biondi che sbucavano dal cappellino che non voleva togliere. Erano così dolci e carini insieme. E improvvisamente, vedendo quella scena, mi ritornò in mente il momento in cui mi sporsi dalla porta della cucina e vidi la mia migliore amica chiacchierare tranquillamente con quell'imbranato di mio fratello. Mi drizzai sulla sedia e con gli occhi spalancati, come se avessi appena visto un fantasma, mi girai verso Brad. Mi guardò inarcando le sopracciglia. <<che cos'è successo? Ti senti bene?>> chiese mentre continuava a stringere a se suo figlio, nonché il mio nipotino. <<hah, sgamata!>> risposi puntandole il dito contro. Spalancò anch'essa gli occhi più per la vergogna che per lo spavento. <<mi spieghi cosa ti prende Brook?>> ribatté lei. Feci un sorriso malefico, sospirai rumorosamente e cominciai a parlare. <<prima, quando ho spalancato gli occhi, non mi hai chiesto se avessi visto un "ragazzo carino" passare, cosa che facevi ogni volta che spalancavo appunto gli occhi. Era il nostro "segno di riconoscimento". Perciò, a riguardo, io ti chiedo: cos'è successo l'altra sera, in cucina, tra te e mio fratello?>> chiesi accompagnando la frase con l'occhiolino destro. Questa volta fu lei a spalancare gli occhi e arrossire improvvisamente come un peperone rosso. Non vedevo le sue guance colorarsi in modo così acceso almeno dalla terza superiore, quando Jack, soprannominato anche "Lo Sbrotolone", sbrotolò, appunto, l'insalata di pollo sulla camicetta di Brad nella mensa e perlopiù davanti l'intero istituto. Da quel momento prese quel soprannome ed è stato quello l'ultimo momento in cui vidi Brad arrossire. <<dai Brad, sono la tua migliore amica, sai che puoi dirmi tutto. Non sto più nella pelle>> e mentre vedevo il suo viso contorcersi in mille smorfie indignate e infastidite, la voce metallica dell'altoparlante annunciò il nostro volo. Così dovemmo rimandare la nostra piacevole conversazione sull'aereo.

<<ci hai spiato>> esclamò lei basita. Alzai lo sguardo dal libro che stavo leggendo per saperne di più del famoso "appuntamento al buio" della notte di capodanno. <<più o meno. Allora, stavo vendendo in cucina per farmi una camomilla, quando sentii uno strano mormorare. Mi affacciai e trovai te e Tim chiacchierare "amichevolmente" sul piano in marmo. Ero alquanto stupita nel vedere mio fratello Tim, e sottolineo Tim, parlare cosi speditamente con una ragazza. Insomma, tu lo conosci mio fratello. E' la persona più impacciata che io conosca. Però, i giuro sulla nostra bellissima e fedelissima amicizia che non ho ascoltato nulla. Te lo giuro>> sospirai io. Mi guardò. <<ok, va bene. Ti racconterò quello che ci siamo detti>> fece una piccola pausa prima di iniziare mentre io battei le mani per la felicità. <<abbiamo cominciato parlando del più e del meno, arrivando poi alla narrazione delle nostre vite private. Io gli ho raccontato la mia esperienza da ragazza madre e lui mi ha raccontato di una sua ex fidanzata che le ha spezzato letteralmente il cuore e ci è rimasto talmente male da non uscire per un mese, rimanendo chiuso in casa con la vestaglia da notte>> sospirò lei. <<con le paperelle sopra>> aggiunsi io. <<come?>> domandò lei. <<la vestaglia. La vestaglia con le paperelle sopra. E' una classico di Tim>> affermai. Un sorriso comparì sulle labbra di Brad. Questo era un buon inizio. Stavo incominciando a progettare nella mia mente un futuro tra mio fratello e la mia migliore amica. Conoscendo entrambi le loro vite e ciò che aveva passato, ero arrivata alla conclusione che fossero entrambi compatibili. Ce li vedevo insieme, e poi conoscevo quanto Timothy amasse i bambini, ne andava pazzo almeno quanto me. Si sarebbe dimostrato un padre perfetto per Jacob e il marito ideale per Brad. Stavo formando il perfetto quadretto familiare su basi inesistenti. Ma ero cosciente del fatto che piano piano quelle basi si sarebbero formate, facendo poi sbocciare quel perfetto fiore che rispecchiava perfettamente l'amore. E mentre immaginavo questo, guardavo fuori dal finestrino, osservando le vette innevate delle montagne che formavano lo sfondo perfetto con quell'azzurro/celestino del cielo. E pensavo a Spencer, e a quanto minore diventava la distanza ad ogni kilometro che faceva in più l'aereo. 

Biblioteque in love~Spencer Reid ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora