Twins boys or twins girls?78

189 6 0
                                    

Erano passati circa tre mesi dal compleanno della nostra amata Juliet. Lei continuava ad essere una bimba stupenda, dalle mille qualità e risorse che ci mostrava ogni giorno che passava. I suoi capelli scuri erano come il suo papà, e stavano cominciando ad allungarsi sulle spalle, rivelando degli adorabili boccoli. I suoi occhini grandi grandi erano castani scuro, ma mostravano delle sfumature ambrate e verdognole se il sole sorgeva ad illuminare il suo viso angelico. E poi, le sue guanciotte avevano le stesse fossette di Spencer, che spuntavano ad entrambe quando ridevano. E che dire, non potevo essere più che felice di avere un marito adorabile e affettuoso, una figlia meravigliosa sempre allegra e sorridente, e un pancino bello gonfio non per il cheesburger che avevo mangiato a pranzo, ma per le due creaturine che stavano crescendo pian piano dentro di me.

Era un caldo pomeriggio d'estate. Le tre e mezzo erano scoccate da poco ed io, Brad, Tim e Spencer sedevamo con molta calma sul tavolino in sala da pranzo mentre, oltre che osservare Jacob e Juliet che giocavano allegramente e armoniosamente sul tappeto del salotto, osservavamo con gioia e passione le immagini dell'ecografia che Brad aveva fatto da lì a qualche ora prima. Eh già, la mia adorata amichetta ed il mio adorato fratellino erano riusciti finalmente a sposarsi ed avere quel bambino che tanto attendevano e desideravano per essere una famiglia completa ed unita. E quel pomeriggio, essendo proprio al terzo mese come me, avevano scoperto il sesso del nascituro, cosa che io avrei fatto di lì a qualche ora dopo. <<è un maschietto>> avevano comunicato in coro accarezzando il piccolo rigonfiamento sul ventre di Brad. Tutti esultammo e congratulammo con loro, sussurrando al piccolo Jacob <<sei contento? Presto avrai un fratellino!>> e alla piccola Juliet <<avrai un cuginetto con cui giocare tutto il tempo assieme a Jacob>> ma le loro espressioni sul viso erano abbastanza sconcertanti, perplesse e disinteressate. <<allora, avete già pensato al nome?>> domandai mentre cominciai a sparecchiare con l'aiuto di tutti i presenti. Le facce dei futuri genitori erano abbastanza dubbiose, ma risposero con un <<forse, ma ancora non ne siamo pienamente sicuri>> e così ci spostammo tutti in cucina.

<<io avevo pensato a nomi importanti....nomi di famiglia, anche perchè papà ci terrebbe davvero tanto se chiamassi mio figlio come lui>> un sorrisetto nervoso comparve sulle labbra di Tim, mentre buttava nel cestino i residui di cibo rilasciati nel piatto. <<che ne pensi, amore?>> domandò a sua moglie. Brad mi guardò con gli occhi spalancati, come in cerca di aiuto, ma io la ignorai e continuai a sciacquare i piatti sotto il getto d'acqua calda, con un leggero risolino divertito che usciva dalle mie labbra. <<bhè....non lo so....non credo che "Patrick" sia il nome giusto per il nostro bambino, no?>> accennò un sorriso mentre teneva lo sguardo fisso sulla lavastoviglie. <<e poi io credo che quello che stiamo facendo sia realmente inutile>> disse scuotendo il capo. <<io penso che il nome ci uscirà spontaneo non appena sarà tra le nostre braccia, no?>> si avvicinò a Tim e le cinse il collo con le braccia. <<si....hai ragione>> mio fratello sorrise e le stampò un bacio fugace sulle labbra. E così, tralasciando il discorso dei nomi, ritornammo a lavare i piatti e riempire la lavastoviglie, mentre scherzi e battute uscivano dalle nostre labbra.

<<Spence....sei pronto? Dobbiamo andare>> urlai nervosa dall'ingresso, mentre infilavo i sandaletti rosa ai piedi della piccola Juliet. <<arrivooo>> rispose lui mentre sentivo i suoi passi scendere pesanti le scale. Non appena ci raggiunse con il fiatone e un'inebriante profumo di dopobarba, uscimmo tutti insieme per andare dalla nostra ginecologa e scoprire se la nostra piccola Juliet avrebbe avuto due fratellini o due sorelline.

La dottoressa Freeman era rimasta sempre uguale. Stesso taglio corto, stessi capelli colorati, stesse unghie lunghe e molto...aggressive! E così, a distanza di un anno, mi ritrovai stesa su quel lettino, con quel fastidioso gel appiccicaticcio sull'addome e quella sonda che lo spargeva da una parte all'altra. E magicamente, la figura di due piccole creature comparve sullo schermo. Spencer era accanto a me, con Juliet in braccio, e mi stringeva forte la mano. Non potevo crederci che a distanza di un'anno sarebbe successo di nuovo tutto questo. Ero felice....troppo. Non stavo più nella pelle. Avevo bisogno di sapere.....di sapere se stavano bene, di sentire per la prima volta il loro battito e, se fosse stato possibile, sapere se sarebbero stati due maschietti o due femminucce. <<bhè...devo dire che queste due creaturine sono belle peperine....non stanno un minuto ferme!>> esclamò la signora Freeman mentre una risata si sparse nell'aria. <<comunque sono in perfetta salute e il peso è equilibrato e giusto per la settimana a cui sono>> aggiunse manovrando alcuni tasti sulla tastiera dello schermo. <<adesso sentiamo il battito....>> e dopo poco che pronunciò questa frase, nella stanza riecheggiò quello stesso suono che un anno prima mi conquistò completamente il cuore, diventando il mio suono preferito in assoluto, che andava al di là di qualsiasi musica e al di là di qualsiasi canzone. E quella volta, quel suono così dolce e così ritmato durò di più, perchè dentro di me c'erano due cuori che battevano, forti e all'unisono. Una lacrima scese lungo la mia guancia, e Spencer l'asciugo in fretta, lasciando che la sua mano facesse una leggera carezza. <<è con molta gioia che vi annuncio di aspettare.....un maschietto e una femminuccia!>> un urletto di gioia uscì dalle mie labbra, mentre Spencer non esitò a lasciarmi un bacio sulle labbra e a sussurrare all'orecchio <<non posso crederci....un maschietto e una femminuccia!>> un risolino scappò dalle sue labbra, ed anche sulle mie. Bhè, direi che meglio di questo non potevo averlo.....no?

Biblioteque in love~Spencer Reid ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora