Your Eyes...your Smile- 47

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Ed ecco che arrivò un nuovo giorno.

Quella mattina mi svegliai con una strana positività. Sarà stata la notte a dir poco stupenda trascorsa con Spencer? Sorrisi a quel pensiero. Cercai di alzarmi ma il braccio di Spencer cadeva pesante sul mio bacino, cingendomi completamente la vita. Cercai di liberarmene, ma adoravo quando si accucciava accanto a me. Lasciai che un sorriso trasparisse sul mio viso, e poi mi rimisi sotto le coperte, osservando lui che dormiva pacatamente.

Non mi stancavo mai di scrutare il suo viso, leggermente allungato ed esile, felice e sereno quando dormiva....allegro e solare ad ogni ora del giorno. Non mi stancavo mai nemmeno di studiare i suoi lineamenti....i suoi particolari. Il suo naso fino e allungato, schiacciato leggermente alla punta. La sua bocca, rosea e sottile, soprattutto nella parte superiore delle labbra. La sua fronte, da molti ritenuta ampia, ma che per me era semplicemente perfetta. Era quasi impossibile notarla perchè ricoperta da alcuni ciuffi che spuntavano di qua e di la dalla sua capigliatura perennemente disordinata ma perennemente perfetta ed impeccabile. E mentre mi perdevo nel suo viso, sfioravo delicatamente ogni suo lineamento, ogni sua parte del suo viso. Non volevo svegliarlo, dormiva così profondamente e aveva l'espressione così rilassata che mi sarei sentita in colpa se lo avessi svegliato. Continuo a guardarlo. A volte mi chiedevo come io possa meritarmi tanto. Insomma, lui era così premuroso e dolce con me che a volte avevo paura di non essere alla sua altezza o semplicemente di non farlo sentire "amato" come lui mi faceva sentire. Sospirai al pensiero. Improvvisamente sentii la sua mano che strinse il mio fianco. Sussultai e lui apre lentamente gli occhi. <<da quanto tempo mi stai "ammirando"?>> scherzò lui con un sorriso sulle labbra. Ecco.....speravo tanto che nostro figlio o figlia avrebbe ereditato il suo sorriso....e i suoi occhi. Dalla forma particolare, dall'aria innocente e introversa, così scuri ma capaci di sprigionare una luminosità capace di riempire il cuore di gioia o che semplicemente lascia che una scarica elettrica ti attraversi tutto il corpo, da capo a piedi. Adoravo quando mi guardava con quegli occhi, con quello sguardo premuroso e dolce che mi faceva sentire protetta e a casa. <<da un po' di tempo...>> sussurrai io completamente incantata. Sorrise di nuovo aprendo e chiudendo gli occhi con pacatezza, per abituarsi ai raggi di luce che entravano dall'enorme finestra alle sue spalle. <<che programmi abbiamo per oggi?>> domandò lui sfiorandomi il braccio con le dita, e poi cominciando a disegnarci dei piccoli cerchi immaginari sopra. <<bhè...avevamo previsto di andare al Glenbow museum e poi alla Calgary Tower>> risposi io sicura. Le sue dita sul mio braccio mi provocano mille brividi sulla schiena. Lo sentii sospirare. <<dobbiamo andarci per forza?>> domandò lui sottovoce. <<perchè questa domanda?>> controbattei interrogativa. Non aveva mai rinunciato ad una semplice visita ad un museo....ed io continuai chiedermi il perchè. Si avvicinò a me e mi guardò negli occhi. <<non lo so....non ho molta voglia di andarci...vorrei restare qui....con te>> sussurrò avvicinandosi alle mie labbra. Mi baciò ed io lasciai che quel bacio mi trasportasse con se. Adoravo come mi faceva sentire Spencer. Così amata e così felice. Con lui mi sentivo davvero me stessa. Non avevo bisogno di vergognarmi del fatto che adoravo studiare, documentarmi...approfondire qualsiasi argomento. E poi potevo chiacchierare di qualsiasi cosa con lui. Dalla matematica alla fisica applicata, da Shakespeare a Dante, ma soprattutto adoravo le discussioni che facevamo ogni volta che pronunciavamo la parola "filosofia". Iniziavamo a chiacchierare dalla metafisica di Aristotele e finivamo per arrivare alla visione storicista e idealista della realtà secondo Hegel. Sospirai e un sorriso mi spuntò sul volto. Mi ritenevo fortunata, molto fortunata.

<<come pensi che sarà?>> Spencer interruppe quel silenzio tombale che si era intromesso tra noi. Aveva la testa poggiata sulla mia pancia, e con un dito la sfiorava facendomi solletico. <<non ne ho idea>> sospiro io affondando le dita nei suoi capelli fini e scarmigliati. <<però spero che abbia il tuo sorriso.....>> sussurro io con voce flebile. <<ed io spero che abbia i tuoi occhi>> affermò lui. Alzò il capo e portò i suoi occhi sui miei. Alcuni secondi di silenzio passarono tra noi. Volevo distogliere lo sguardo dal suo, ma non ci riuscii. Rimasi come incantata da quello sguardo così forte....così profondo. Non mi era mai capitato di guardare così qualcuno. Ho sempre distolto lo sguardo dopo poco perchè mi vergognavo....certo, mi stavo vergognando anche in quel momento, infatti sentii le guance avvampare improvvisamente. <<verdi chiaro, con delle leggere sfumature ambrate che si accentuano sempre di più verso la pupilla...>> cominciò a descrivere i miei occhi, senza mai levarmi gli occhi di dosso. <<hanno uno sguardo innocente....imbarazzato....ma io li adoro anche quando sono così>> aggiunse lui. Feci un mezzo sorriso e abbassai il capo. Sentivo le mie guance bruciare. Dio mio, di sicuro ero rossa come un pomodoro! Mi coprii il viso con le mani e lasciai che alcune ciocche dei miei capelli rossastri cadessero sul viso. Sentii il tocco delicato di Spencer sulla mia mano. Le scostò dal mio viso e continuò a guardarmi. Portò una mano sulla mia guancia, ed io mi ci appoggiai. Stavamo assieme da sei mesi....stavamo per avere un bambino...e per di più stavamo per sposarci. Non mi capacitavo del fatto che ancora arrossivo quando lui mi guardava negli occhi. <<ti amo>> sussurrò lui a pochi centimetri da me. <<anche quando arrossisci>> scherzò lui. Lo baciai, mentre una scarica di brividi mi invase la schiena.

Biblioteque in love~Spencer Reid ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora