Banff National Park- 49

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E così passarono i giorni....la settimana stava finendo e stava anche portando l'emminente partenza con sè. Quello sarebbe stato l'ultimo giorno che avremmo trascorso lì, nel magnifico stato del Canada. Però, quello sarebbe stato anche un giorno molto particolare. Avremmo concluso la nostra bellissima vacanza con una bellissima passaeggiata tra i maestosi paesaggi delle Montagne Rocciose, precisamente nel fantastico Parco Nazionale di Banff.

Due squilli....Tre squilli....Quattro squilli.....Cinque squilli prima di sentire la sua voce leggermente assonnata. <<tesoro mio....che piacere sentirti>> rispose lei con voce impastata dal sonno. Sorrisi leggermente divertita. <<ciao mamma....come stai?>> chiesi io mentre riempivo lo zaino di tutto il necessario che sarebbe servito una volta arrivati al parco. <<bene bene...e a te? Come procede la dolce vacanza con il tuo moroso?>> domanda lei. Scommetto che alla fine di quella frase, un sorriso compiaciuto sia comparso sulle sue labbra. <<alla grande....purtroppo domani mattina dobbiamo lasciare la stanza e riprendere l'aereo>> le confidai io non appena finii di preparare lo zaino. <<questa città e così affascinante e così romantica....non ha niente a che fare con la chiassiosa Washington>> sbuffai mentre rovistaii fra i cassetti per verificare se avessimo lasciato qualcosa. Si, cominciai anche a mettere in ordine le valigie per anticiparmi un po' di lavoro. La sera saremo ritornati sicuramente stanchi, e quindi preferii farlo quella stessa mattina, approfittando dell'assenza di Spencer che era andato a prenotare la macchina per il Parco Nazionale di Banff. <<sono felice che vi siate divertiti in questi giorni....che programmi avete per oggi?>> chiese lei e un minuto dopo la sentii masticare qualcosa di croccante. Rivolsi uno sguardo furtivo alla sveglia sul comodino e notai che erano le nove e mezzo. A quell'ora, la mia adorata mammina, faceva sempre colazione con bacon e uova strapazzate....e il mio intuito da figlia mi diceva che quel "qualcosa di croccante" era proprio il bacon. <<bhè....oggi vorremmo andare al Parco Nazionale di Banff, è il più antico parco nazionale del Canada. E' pieno di campi di ghiaccio, foreste di conifere e fantastici paesaggi alpini....non vediamo l'ora. Adesso Spencer è sceso per affitare una macchina e tornerà a breve>> le spiegai io entusiasta. <<oh tesoro....è davvero fantastico...non vedo l'ora di vedere le foto che farai.....>> disse lei lasciando la frase in sospeso. <<ecco....a proposito di questo, mamma....>> cominciai io un po' imbarazzata. <<io e Spencer avevamo pensato di fare un salto da voi...insomma....ci troviamo e ci farebbere molto piacere rivedervi>> ero leggermente imbarazzata. Lo so, erano i miei genitori e non dovevo esserlo, però avvisare così...senza preavviso e piombare a casa loro tra me di due giorni mi faceva uno strano effetto. Però sentii uno strano urletto dall'altro capo del telefono che mi fece intuire che non era affatto dispiaciuta...anzi....tutt'altro. <<oh tesoro....sono così felice se verreste domani...non chiedevo altro che un po' di compagnia. Ultimamente tuo padre è sempre a lavoro con degli orari assurdi e io sono qui...sola. Per fortuna ogni tanto Marysol viene a trovarmi, e tra una tazza di te e un'altra...e tra una chiacchiera e l'altra....riesce a farmi passare leggermente quel senso di solitudine>> sospira lei triste ma con un filo di felicità. Mi dispiace che papà sia sempre a lavoro e che lasci la mamma sola....forse dovremmo fermarci un po' di più da lei. Tanto Spencer ha ancora una settimana di ferie...io sono in maternità....meglio di così. <<oh...mi dispiace mamma...dai, non ci pensare. Piuttosto pensa che a breve avrai due geni tra i piedi e non saprai più a chi tener testa>> dissi io ridacchiando. Sentii ridere anche lei dall'altro capo del telefono. Il rumore della serratura della porta mi fece girare di scatto, poi vidi Spencer entrare con un sorrisetto compiaciuto sul volto. <<mamma....ci aggiorniamo più tardi....è appena tornato Spencer....devo andare...ti voglio bene>> e così dopo averla salutata, riagganciai. <<hey amore>> sussurrai io andando incontro al mio bellissimo moroso. Mi baciò sulle labbra e sorrise subito dopo, apporofonendo il bacio e tenendomi stretta a sè. <<ecco le chiavi...pronta?>> mi chiese lui ancora sulle mie labbra. <<prontissima>> risposi io compiaciuta. E così prendemmo zaini, scarpe comode per camminare e occhiali da sole per poi lasciare la stanza e inziare la nostra favolosa avventura nel parco.

E dopo poche ore di viaggio in auto, finalmente arrivammo nel fatidico, e tanto atteso, Parco Nazionale di Banff. Era immenso e a dir poco spettacolare. Adesso potevo dire di trovarmi in un vero e proprio paradiso terrestre. Davanti ai nostri occhi, si estendeva un'intera vallata. Ai piedi della collinetta sulla quale eravamo rimasti impiedi e paralizzati da tale bellezza, si trovava un lago immenso dall'acqua cristallina. Era impossibile percepirne il colore...cambiava da ogni angolazione nella quale tu ti trovavi, ma soprattutto, dall'angolazione del sole. Era trasparente alla riva ricomperta di sassolini perfettamente bianchi, e man mano che si andava verso il centro del lago, e man mano che l'acqua diventava più profonda, assumeva un colore verde smerlado...come le sfumature degli occhi di Spencer quando erano illuminati dal sole, per esempio in quel preciso momento che lui stava ammirando il mio stesso panorama. I raggi del sole riflettevano nell'acqua del lago, facendone brillare delle piccole onde crespe che si formavano al levar del vento. E proprio come i raggi del sole, anche gli abeti si riflettevano nell'acqua. A completare l'opera, non molto lontane, c'erano le famose montagne rocciose, dalla quale arrivava il suono della natura. Quel suono che ti riempie di serenità. Quel dolce suono che ti fa vivere la vera pace dei sensi e che ti aiuta a capire qual'è la tua vera casa. Questa....questa è la mia casa....questa è la nostra casa....la natura è la casa di tutti.

Biblioteque in love~Spencer Reid ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora